Posta elettronica certificata: obbligo di comunicazione al Registro delle imprese entro il 1° ottobre 2020

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In questi mesi la crisi sanitaria ha accelerato un processo di digitalizzazione verso cui già, come Camera di Commercio, stavamo muovendoci e accompagnando le nostre impresedichiara il Presidente della Camera di Commercio Gino Sabatini in mezzo anno la nostra vita lavorativa si è spostata su web e gli imprenditori marchigiani stanno ricorrendo sempre di più ai nostri servizi offerti on line. Per questo l’identità digitale, riconosciuta legalmente per accedere ai servizi pubblici, è diventata una questione fondamentale

E se l’identità digitale si concretizza nelle credenziali fornite con la Spid (il Sistema Pubblico di Identità Digitale, il principale di cui disponiamo in Italia), è la PEC a individuare il nostro domicilio digitale.

Anche, soprattutto, nel web è decisivo capire chi siamo e dove siamo. Per le imprese avere un regolare indirizzo di posta elettronica certificata è un obbligo e, ribadiamo, è necessario che lo facciano conoscere al nostro Registro delle imprese entro il 1° ottobre, comunicandocelo telematicamente

Lo stabilisce il Decreto Semplificazioni convertito nella Legge n. 120 dell’11 settembre 2020. Possedere un indirizzo di posta elettronica certificata, che facilita i rapporti con la Pubblica amministrazione, era già un obbligo dal 2008 per le società e dal 2012 per le imprese individuali. Ma se la mancata comunicazione prevedeva finora solo una sospensione temporanea per l’invio di pratiche telematiche al Registro imprese, ora invece può comportare una multa compresa tra i 206 e i 2.064 euro per le società, tra i 30 e i 1.548 euro per le imprese individuali. Di tutto ciò la Camera delle Marche ha già dato comunicazione attraverso il proprio sito, i canali social e   scrivendo agli Ordini Professionali e alle Associazioni di Categoria della regione, con un capillare lavoro di diffusione in linea con quello portato avanti a livello centrale da Unioncamere.

una sanzione che vorremmo evitare ai nostri già provati imprenditori” precisa il Conservatore del Registro delle Imprese di Camera Marche Fabrizio Schiavoni ” e di cui per inciso non beneficerà l’Ente camerale ma lo Stato. Il nostro appello dunque è: comunicateci la vostra PEC, renderà tutto più semplice. Noi dal canto nostro garantiremo servizi sempre più efficienti“.

Ricorda Sabatini come dal primo Rapporto del Censis sullo stato della trasformazione digitale in Italia emerga una situazione interessante  da analizzare: restiamo molto indietro come nazione rispetto al resto dell’Europa, ma la nostra regione si classifica bene insieme con le regioni del nord e con le imprese che superano le pubbliche amministrazioni. Le graduatorie sono ottenute misurando tanti parametri collegati all’utilizzo del digitale della popolazione della PA e delle imprese: tra questi anche la diffusione dell’identità digitale.

La nostra regione si scopre più “digitale” del previsto se si confronta con l’Italia, ma lontana dalla vetta se si confronta con l’Europa. Occorre partire da questo scenario per continuare ad investire fortemente sul digitale nelle aziende e nelle PA. Serve urgentemente elevare le competenze digitali dei lavoratori del nostro territorio: per raggiungere gli altri paesi europei dobbiamo formare, su scala nazionale, oltre 500 mila nuove figure professionali nel settore per rimetterci in media. conclude il Presidente Sabatini.

Ricordiamo che per le imprese che dopo la scadenza del termine risulteranno prive di Pec, oltre al pagamento della sanzione amministrativa, è prevista l’assegnazione d’ufficio di un domicilio digitale da parte della Camera di Commercio.

La comunicazione del domicilio digitale è esente da imposta di bollo e diritti di segreteria. 

Info sul sito www.marche.camcom.it sezione in home “gestisci la tua impresa” (voce “iscrizione della pec al Registro Imprese”).

 

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