Il Futuro dell’Automotive, sfide e opportunità per i fornitori italiani verso il 2030

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Presentato online lo studio ANFIA commissionato a Roland Berger che, partendo
dall’attuale mappatura della filiera italiana della componentistica, in termini di
positioning e patrimonio di competenze, ne analizza il grado di preparazione a
cogliere i trend tecnologici emergenti ed evidenzia i fattori critici su cui puntare per affrontare con successo la transizione industriale


ANFIA e Roland Berger hanno presentato stamattina
online lo studio “Il futuro del settore automotive – Sfide e opportunità per i fornitori
italiani verso il 2030”.
I lavori si sono aperti con un intervento introduttivo di Marco Stella, Presidente del
Gruppo Componenti ANFIA, a cui è seguita la presentazione dei contenuti dello studio
da parte di Andrea Marinoni, Senior Partner Roland Berger.
Lo studio si propone di identificare le future opportunità di posizionamento competitivo
per i fornitori automotive italiani in rapporto ai maggiori trend tecnologici ed evolutivi
che stanno attraversando e trasformando profondamente il comparto: elettrificazione,
guida autonoma, veicolo connesso e mobilità condivisa. Nell’interrogarsi su quanto la
componentistica italiana sia pronta ad affrontare con successo la rivoluzione in corso, si
è partiti dalla fotografia odierna della filiera, in termini di positioning e patrimonio di
competenze, e da un’analisi del suo grado di preparazione ad accogliere le tendenze
emergenti. La metodologia adottata si è basata sul coinvolgimento diretto di 15 tra OEM
e fornitori – assicurando la copertura di tutti i principali domini tecnologici
dell’autoveicolo e relativi moduli e componenti: powertrain, chassis, interiors,
exteriors, electronics – attraverso interviste ai rispettivi decision maker.
“Con questo studio – ha dichiarato Marco Stella, Presidente del Gruppo
Componenti ANFIA – abbiamo voluto dotarci di uno strumento in grado di orientare la
definizione di misure di politica industriale stabili e concretamente efficaci, da
concertare con le istituzioni di riferimento e la platea più allargata degli stakeholder, e
delineate per aiutare il settore a superare le incertezze della transizione tecnologica
dell’automotive.
Interventi a supporto degli investimenti in ricerca, innovazione e prima
industrializzazione, interventi per la riqualificazione del capitale umano – ad
esempio con l’incentivazione fiscale di progetti di formazione, re-skilling e up-skilling –
ed interventi finanziari a sostegno delle imprese e delle aggregazioni di imprese
sono elementi necessari ad assicurare alla filiera produttiva un’adeguata presenza
industriale su scala internazionale e vantaggio competitivo nel futuro.
ANFIA sta dialogando con i Ministeri competenti affinché le sue proposte di politica
industriale vengano inserite nel Recovery Plan in fase di definizione.
Ad oggi, la filiera italiana, pur potendo contare su importanti realtà industriali già
affermate sulle tecnologie dell’auto di domani ed affiancate da iniziative di ricerca
promettenti su materiali del futuro, componenti innovativi e del veicolo autonomo,
presenta in generale un panorama frammentato, che evidenzia la necessità di una
maggiore collaborazione e aggregazione tra i player. Il portafoglio tecnologico
dell’Italia è tuttora maggiormente esposto sui moduli tradizionali, mentre le imprese
del comparto non hanno ancora raggiunto un posizionamento abbastanza forte sui
domini emergenti ed in forte crescita; è determinante cambiare passo accelerando
processi di trasformazione radicale con al centro l’innovazione, anche attraverso
strategie di open innovation, per favorire a livello domestico lo sviluppo di queste
tecnologie.
Per ottenere un buon posizionamento sulle tecnologie emergenti, l’Italia deve tra
l’altro diventare attrattiva per attori esteri leader tecnologici a livello globale, che
con la loro presenza “intelligente” sul territorio, darebbero ulteriore impulso
all’importante ecosistema che si va creando.
Una partita importante, inoltre, dovremo giocarla sull’idrogeno. Come Paese e come
filiera, non possiamo permetterci di perderla, perché abbiamo tutte le competenze e
le capacità per diventare leader tecnologici, anche nella sua applicazione nel
trasporto pesante, sia di merci che di passeggeri. Costruttori e componentisi ci
credono e ci stanno già lavorando, l’auspicio è che alle parole del Governo seguano
investimenti e sostegno allo sviluppo industriale”.
“Le grandi trasformazioni che l’industria automotive stava già vivendo prima
della pandemia da Covid-19 – ha affermato Andrea Marinoni, Senior Partner Roland
Berger – non sono reversibili, ma ne stanno subendo l’impatto in maniera differenziata.
Si avverte una spinta ulteriore verso i processi di digitalizzazione, avendo in questi mesi
gli strumenti digitali espresso tutto il loro potenziale su varie tipologie di servizi.
Anche l’elettrificazione della mobilità ha guadagnato terreno a seguito dell’emergenza
sanitaria, grazie a un’accresciuta sensibilità verso i temi della sostenibilità e,
soprattutto, alle misure di sostegno alla domanda in questo segmento, che ha mostrato
un andamento delle vendite in controtendenza. Più svantaggiato e controverso, invece,
l’impatto sullo sviluppo della sharing mobility – penalizzata dalle esigenze di
distanziamento sociale – e del veicolo autonomo, che ha visto frenare la
sperimentazione e gli investimenti in ricerca e sviluppo.
Il cambiamento tecnologico, spinto in particolare da elettrificazione e digitalizzazione
dei veicoli, apre opportunità di mercato per la filiera della componentistica italiana a
condizione che ciascuna azienda realizzi un’agenda per la trasformazione. Ai fornitori di
riferimento nei moduli prodotto tradizionali, il compito di conquistare un peso ancora
più forte nei confronti delle case auto, con soluzioni a maggiore valore aggiunto e
gestendo la transizione dai prodotti puri meccanici a quelli intelligenti. La sfida più
alta riguarda lo sviluppo di moduli nei quali il Paese mostra un gap tecnologico – tra i
quali software e sensori ADAS, infotainment, pacco batterie – costruendo nuove
competenze e puntando all’innovazione radicale, favorita da un ecosistema attrattivo
per investitori globali e dal contatto con il mondo delle start-up”.

ANFIA
ANFIA – Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica – è una delle maggiori associazioni di categoria
aderenti a CONFINDUSTRIA.
Nata nel 1912, da oltre 100 anni ha l’obiettivo di rappresentare gli interessi delle Associate nei confronti delle
istituzioni pubbliche e private, nazionali e internazionali e di provvedere allo studio e alla risoluzione delle
problematiche tecniche, economiche, fiscali, legislative, statistiche e di qualità del comparto automotive.
L’Associazione è strutturata in 3 Gruppi merceologici, ciascuno coordinato da un Presidente.
Componenti: comprende i produttori di parti e componenti di autoveicoli; Carrozzieri e Progettisti: comprende le
aziende operanti nel settore della progettazione, ingegnerizzazione, stile e design di autoveicoli e/o parti e
componenti destinati al settore autoveicolistico; Costruttori: comprende i produttori di autoveicoli in genere – inclusi
camion, rimorchi, camper, mezzi speciali e/o dedicati a specifici utilizzi – ovvero allestimenti e attrezzature
specifiche montati su autoveicoli.
www.anfia.it/it/
twitter.com/ANFIA_it
www.linkedin.com/company/anfia-it/
La filiera produttiva automotive in Italia
5.529 imprese
274.000 addetti (diretti e indiretti), più del 7% degli occupati del settore manifatturiero italiano
105,9 miliardi di Euro di fatturato, pari all’11% del fatturato della manifattura in Italia e al 6,2% del PIL
italiano
76,3 miliardi di Euro di prelievo fiscale sulla motorizzazione

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