Effetto Covid sulle imprese marchigiane, chiudono 700 attività

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In questo inverosimile 2020 che volge al termine, la tradizionale azione di sostegno camerale, in collaborazione con la Regione Marche, per potenziare i percorsi di internazionalizzazione dei mercati di sbocco per le nostre imprese e produzioni, ha dovuto necessariamente adeguarsi a uno scenario del tutto e repentinamente diverso da quello, pure complesso, che conoscevamo.

Le risorse destinate fino a febbraio 2020 a sostenere la partecipazione ai soli eventi fieristici in presenza sono stati investiti per attrezzare le produzioni marchigiane a percorrere nuove strade verso il mondo e a presentarsi nei mercati virtuali nel modo più efficace.

Camera Marche e Regione Marche hanno messo a punto il primo bando nel panorama nazionale pensato non solo per incoraggiare la presenza sui mercati digitali ma anche per dotare le imprese che intendono approcciarli della strumentazione necessaria a farlo nel modo migliore, di adeguate impostazioni organizzative aziendali e di strategie di marketing efficaci.

Il contributo copre le spese per la presenza e la permanenza su piattaforme e digitali e nello specifico per l’acquisto di software e piattaforme integrate per il B2B, sia come servizio a canone mensile/annuale che come piattaforma dedicata, e per la gestione di sistemi per lo showrooming virtuale, dedicati alla presentazione di collezioni di prodotti ed alla raccolta di ordini B2B, alla gestione di fiere e presentazioni digitali, con elevati standard di integrazione nei sistemi informativi aziendali e di presentazione multimediale dei prodotto e con le seguenti declinazioni:

Secondo le stime dell’Osservatorio eCommerce B2b, il valore annuo degli scambi B2B (che include gli scambi nazionali tra le imprese italiane e quelli verso le imprese estere) vale circa 2.200 miliardi di euro. Tale valore pesa sul fatturato totale delle imprese italiane di circa il 61%, con la restante parte che ricade invece sui consumi delle famiglie in Italia, ossia gli scambi B2C. La percentuale del 60% di valore del mercato del B2B è valida anche per le Marche.

La risposta delle imprese ha confermato l’esigenza di una misura come quella approntata da Camera e Regione: per il bando contributi B2B Digital Markets, infatti, sono pervenute circa 600 domande di concessione: fatto che ha portato ad integrare il fondo previsto inizialmente (pari a 1 milione e 200mila euro) di un ulteriore milione e 650mila per uno stanziamento complessivo di circa 2 mln e 850mila euro

Al momento sono stati liquidati 1 milione e mezzo di euro a 244 imprese con sede in tutto il territorio regionale, entro gennaio il contributo verrà erogato a tutte le ammesse finanziabili. Il contributo, infatti, andrà anche ad ulteriori 100 imprese che hanno fatto richiesta e hanno i requisiti ma che erano rimaste fuori per esaurimento dei fondi del primo stanziamento.

Le imprese che beneficeranno del contributo sono orientativamente così suddivise per provincia: Ancona 20%, Ascoli Piceno 20%, Fermo 23%, Macerata 17%, Pesaro e Urbino 20%.

Appartengono ai settori di: agricoltura 6%, abbigliamento e calzature 18%, arredamento, meccanica e manifatturiero 27%, commercio 19%, terziario, turismo, software 30%.

Dichiara il Vice Presidente della Giunta regionale e Assessore alle Attività Economiche della Regione Marche Mirco Carloni

 Abbiamo un primato negativo rispetto alla nati mortalità delle imprese, il nostro fiore all’occhiello, l’imprenditorialità va salvaguardata. L’azienda che ci ospita è un esempio di come dall’artigianalità’ si possa arrivare ad alti livelli di industrializzazione attraverso l’innovazione coniugare al green.

C’è bisogno della collaborazione tra soggetti, come quella virtuosa instaurata tra Camera e Regione, per puntellare i nostri imprenditori e uscire insieme da questo momento durissimo.

 Il commento del Presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini

Per la fine dell’anno ci aspettiamo per le nostre esportazioni un significativo segno meno. Ma voglio essere ottimista e guardare ancora una volta a dopodomani: da un lato abbiamo l’obbligo di tornare a crescere fuori dai confini nazionali, di veder aumentare il numero delle aziende che sono ‘stabilmente esportatrici’; dall’altro il virus ci dice che dobbiamo riannodare i contatti, presentare diversamente i nuovi prodotti, i nuovi servizi e i dati. Perché stare sul mercato significa conoscerlo e presidiarlo. Siamo nell’era nuova della presenza remota: il virus ci impone il distanziamento sociale, congela i viaggi, mette a rischio le grandi fiere internazionali. Ecco, ancora una volta, che le tecnologie digitali arrivano in nostro soccorso: non è un caso, se proprio i bandi di Camera delle Marche e Regione Marche sono andati in questa direzione. Sono convinto che le piccole e medie imprese delle Marche saranno in grado di muoversi in questi nuovi spazi tecnologici.

 Marco Pierpaoli, componente della Giunta di Camera Marche con delega al Digitale

 L’accelerazione imposta dalla pandemia ha mostrato alcuni limiti e ritardi del sistema: limiti organizzativi, infrastrutturali ma anche limiti storici del nostro sistema d’impresa; nelle Marche ben oltre il 90% delle imprese sono realtà micro con meno di 10 dipendenti; la struttura prevalente è ancora l’impresa familiare. Quindi parliamo di un tessuto economico caratterizzato da piccolissima dimensione, imprenditorialità diffusa e presenza capillare. Di contro si riscontra una certa flessibilità e dinamicità, ma anche la difficoltà a formalizzare processi di innovazione e a competere su mercati globali che richiedono sempre più conoscenze e prassi organizzative avanzate (in una parola: managerialità). Serve, bisogna ripeterlo, un cambio nel paradigma culturale

Il nostro sistema camerale insieme a sistema associativo e Regione ha reagire con tempestività investendo risorse sulla partita dell’export e sull’approccio dei mercati digitali.

 LE ALTRE AZIONI: il BANDO FIERE 2021

Nonostante le drammatiche vicende legate alla pandemia COVID che hanno pesantemente colpito l’economia internazionale e le difficoltà e la prudenza del caso, sembra comunque che il sistema fieristico e le imprese siano orientate ad un rientro alla normalità e ad un recupero delle fiere sia in Italia che all’estero, sia in presenza, ma anche eventualmente in modalità virtuale attraverso apposite piattaforme digitali.
La Camera di Commercio delle Marche intende proseguire la sua attività di sostegno alle imprese del territorio che prenderanno parte alla manifestazioni fieristiche nazionali ed internazionali che si svolgeranno nel primo semestre 2021 sia in presenza che in modalità virtuale.
Anche questo intervento   è  cofinanziato dalla Regione Marche e rientra nel quadro di azioni sinergiche a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese. Per il Bando in questione è previsto uno stanziamento complessivo pari a 800mila euro

MONITOR CONGIUNTURA MARCHE

LE TENDENZE DEL 2020 E LE PROSPETTIVE A BREVE TERMINE

I dati dell’Osservatorio Marche, progetto finanziato da Camera di Commercio e Regione

La ricognizione statistica realizzata da Centro Studi G. Tagliacarne sotto la guida di Domenico Mauriello, per Camera e Regione Marche, evidenza che nella nostra regione, il 70,4% delle imprese ha dichiarato all’Istat una riduzione (o assenza) del fatturato nel periodo giugno- ottobre 2020 (rispetto allo stesso periodo del 2019; Italia

70,3%). A marzo-aprile la quota di imprese marchigiane in riduzione si attestava al 75% (Italia 71,6%). Si amplia la quota di imprese con fatturato stabile (19% vs. Italia 19,9%) o in aumento (10,6% vs. Italia 9,8). In particolare, il 6,4% dichiara un aumento del fatturato superiore al 10% (Italia 6%).

Il 25,2% delle imprese marchigiane ha ridotto il proprio livello di investimenti nel semestre luglio-dicembre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 (Italia 28,4%), il 23,4%

lo ha mantenuto stabile (Italia 22,4%), mentre il 7,3% lo ha aumentato (Italia 6,5%).

Tra i principali effetti dell’emergenza da Covid-19 fino a giugno 2021, per il 40,1% delle imprese marchigiane (Italia 37,6%) si assisterà ad una riduzione della domanda

nazionale dei beni o servizi (inclusa la domanda turistica), per il 38,1% si ridurrà la domanda a seguito delle restrizioni dovute all’attuazione dei protocolli sanitari (Italia 38,4%) e per il 33,3% si manifesteranno seri problemi di liquidità (Italia 33,5%) per far fronte alle spese correnti.

Per questi motivi, il 63,4% delle imprese delle Marche prevede una riduzione o assenza di fatturato nel periodo dicembre 2020-febbraio 2021 rispetto allo stesso periodo a cavallo fra 2019 e 2020, in linea con la media italiana (63,6%). Nel 17,9% dei casi il valore del fatturato sarà stabile o aumenterà (Italia 17,0%).

Nel 2020 si stima un calo in Italia del 17,2% delle iscrizioni di impresa nei registri camerali rispetto al 2019. Il bilancio è il frutto di un primo semestre chiuso con un -25,2% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, cui ha fatto fronte un secondo semestre che dovrebbe chiudersi con un calo del -5,9%.

Per le Marche nel complesso dell’anno si prevede una diminuzione del -23,8% (6.755 iscrizioni contro 8.869): il peggior dato tra tutte le regioni italiane, con un variazioni del -28,3% nel primo semestre e del 17,8% nel secondo.

Tra le province, tutte con dati peggiori della media nazionale, Macerata (-27,0%) si è collocata al primo posto, seguita da Fermo (-24,6%, quarta a livello nazionale), Pesaro e Urbino (-23,4%, decima a livello nazionale), Ancona (-22,3%) e Ascoli Piceno (-19,9%).

Sul fronte delle cessazioni di impresa le Marche ne faranno registrare a fine anno circa 7.700, vale a dire -21,3% in meno rispetto al 2019 contro il -16,3% medio nazionale

 TRE MAKER ANTIGENICI

ESPORTARE, ESPORTARE, ESPORTARE

Nel trimestre luglio – settembre 2020, le esportazioni marchigiane si attestano a oltre 2,9 miliardi di euro (2,7% del totale Italia), osservando una flessione rispetto allo stesso periodo del 2019 pari a -1,7% (Italia -4,9%). Calano anche le importazioni (Marche -19,4%; Italia -11,1%), ma la bilancia commerciale dovrebbe restare in attivo nel 2020.

Andamento delle esportazioni nel periodo luglio – settembre 2020 nelle Marche, per settore (rispetto allo stesso periodo del 2019, in %)

Nelle province l’export segna andamenti divergenti, con Pesaro e Urbino (+2,4%) e Ascoli Piceno (+7,7%) che registrano una dinamica favorevole, al contrario di Ancona (-1,6%), Macerata -13,2% e Fermo (-13,7%).

COME?

INVESTENDO IN GREEN E DIGITALE

Le imprese green marchigiane guardano con maggiore fiducia a un ritorno a livelli di produzione pre-COVID-19: il 35% già dal 2021 (non eco-investitrici: 23%) e un ulteriore 28% nel 2022 (non eco-investitrici: 24%).

Investimento green e digitale viaggiano in parallelo e creano un circolo virtuoso che le imprese marchigiane, che presentano un indice di digitalizzazione molto basso (fatta eccezione per il profilo di servizi cloud), stentano ad avviare.

Per questo crediamo che le misure previste da Camere e Regione Marche possano stimolare una partenza al passo coi tempi: e l’adesione degli imprenditori incoraggia questa scelta.

 CASE HISTORY: LA VOCE DELL’IMPRESA: ORCIANI s.p.a.

B2B “IL TUO MAGAZZINO FINISCE DOVE COMINCIA IL MIO”

Orciani è un’azienda di accessori in pelle nata nel 1979 dalla mente imprenditoriale e creativa di CLAUDIO ORCIANI. Un brand che ha sempre vissuto in simbiosi con il suo Fondatore e con il territorio, in un rapporto dialettico vivace e costante e che dura ancora oggi.

Dalle Marche, l’azienda ha tratto il suo essere in una posizione privilegiata, quella di una terra di confine da cui scrutare e studiare “usi e costumi altrui”, nel nostro caso modelli imprenditoriali e tendenze stilistiche.  Il nostro modello imprenditoriale è quello di una piccola media impresa o, come amiamo dire, quello di un grande laboratorio artigianale teso ad una incessante innovazione, cresciuto grazie ad un percepito nazionale ed internazionale che ci ha fatto assurgere ad un Brand di nicchia, espressione del made in Italy.

Forti del nostro esser dentro la tradizione, ma “fuori degli schemi”, abbiamo sempre dato largo spazio ai due più potenti veicoli di cambiamento: la fantasia e la tecnologia.

La fantasia è l’estro con cui creiamo; la tecnologia è lo strumento di cui ci serviamo per andare avanti.

In tempi non sospetti, nel 2008-2010, abbiamo voluto aprire le porte del nostro magazzino ai Clienti, attraverso il primo B2B.  Ci piaceva ripetere il motto: “il tuo magazzino finisce dove comincia il mio”.

All’epoca “solo” il 10% della nostra rete vendita usava questo strumento. Oggi oltre il 70% ne fa un uso sistematico per poter conoscere le disponibilità in tempo reale e non perdere alcuna vendita.

L’evoluzione di questi strumenti è rapida ed irrefrenabile, così come la loro fruibilità e fruizione da parte di un pubblico sempre più digitalizzato.

Questo ci ha indotto a fare un ulteriore passo avanti, nel 2018 prima con uno shop online integrato, quindi nel 2019 con un nuovo sistema gestionale che include CRM e Business Intelligence.

L’e-commerce ha subito una accelerazione notevole negli ultimi mesi.

Noi avevamo già tracciato un percorso: abbiamo adottato una macchina più performante (la piattaforma Magento): abbiamo rivolto i nostri sforzi economici e il nostro impegno intellettuale a studiare, ampliare e fidelizzare il nostro target, il pubblico di utenti: dovevamo fare entrare più gente nel nostro negozio virtuale, attraverso potenti investimenti in SEO, SEM, googleadwords; usando i social in chiave promozionale e di push sulle vendite e sulla riconoscibilità del Brand.

CRM e (la sua app. I-CRM) è la nuova frontiera del B2B, una versione avanzata di “business to business” che consente un’interazione tra azienda e cliente, dalla visualizzazione della collezione alla finalizzazione degli ordini, dalla consultazione dell’ordine alla gestione della spedizione e della relativa fatturazione.

Un’ interconnessione che va oltre lo showroom virtuale e che consente una condivisione virtuale di dati reali. E sempre più digitalizzazione fa rima con globalizzazione. Aprirsi a nuovi mercati oggi più che mai significa usare mezzi digitali per spostarsi restando fermi, per esplorare senza salire su un aereo, ma stabilendo connessioni virtuali, fornendo strumenti di navigazione agili e semplici.

Ma digitalizzazione fa rima anche con semplicità e semplificazione: è per questo che abbiamo voluto adottare sistemi semplici, facilmente fruibili da tutti, in ogni parte del Mondo. 

Infine la digitalizzazione consente di superare il pressapochismo di certe analisi e andare dentro i dati: studiarli come fossero cartine al tornasole per capire il proprio mercato. Così abbiamo introdotto la Business Intelligence: un sistema che permette di ricavare dati stratificati, dai trend di mercato fino alle performance delle singole aree di vendita. Analisi che conducono alla elaborazione delle più efficaci tattiche commerciali e strategie di marketing.

La digitalizzazione per Noi non è altro che un uso creativo dell’Innovazione, perché non bastano strumenti e tecnologie, è necessario avere quella che oggi chiamiamo “attitude”, l’attitudine al progresso. Parafrasando un libro che amiamo, “Chi ha spostato il mio formaggio” (di Spencer Johnson), noi amiamo spostare il nostro limite e indurre i nostri interlocutori a farlo in maniera organica, ragionata e ragionevole. Il cambiamento sano è quello che porta ad uno sviluppo sano e condiviso.

 

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