Ciclovia della Costa dei Trabocchi, CNA Turismo: regolamento da riscrivere

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«Non c’è corrispondenza tra la vocazione quale attrattore turistico per l’intera regione della ciclo-pedonale della Costa dei Trabocchi, e la proposta di regolamento per la sua gestione avanzata dalla Provincia di Chieti». Lo scrive in una lettera indirizzata al presidente dell’ente, Mario Pupillo, in cui chiede di «ritirare il provvedimento, riconducendolo alle norma fissate dalla istituzione del Parco alla firma di Mattarella» il presidente regionale di CNA Turismo, Claudio Di Dionisio, secondo cui «l’intero testo del regolamento denota confusione e non indica alcun indirizzo programmatico futuro: una sorte di sintesi di norme “condominiali”, che cerca di mettere d’accordo un insieme di esigenze locali, senza regolamentare nulla e senza preservare e valorizzare la destinazione d’uso naturale dell’infrastruttura». «Non si spiegano in altro modo -prosegue – norme che regolamentano la nascita di campi da bocce, paddle, beach volley oppure chioschi, ombreggi, parcheggi ad uso privato, di cui nessuno sente l’esigenza e che andrebbero a congestionare ulteriormente l’area». A detta di CNA Turismo Abruzzo, «la via verde della Costa dei Trabocchi rappresenta invece uno straordinario strumento di recupero del patrimonio pubblico naturale, una infrastruttura idonea alla promozione del territorio, la porta d’ingresso per l’intero turismo regionale. Ma se la consideriamo come parte del “Bike To Coast” e della Ciclovia Adriatica, un fenomenale “attrattore turistico dell’intera costa abruzzese”, allora «andrebbero normate le regole di fruizione dell’intero tracciato, favorendone la vocazione e valorizzando l’aspetto turistico. Così facendo doteremmo la regione di un tracciato idoneo alla promozione e valorizzazione dell’intero comparto turistico, di una porta d’ingresso di percorsi a pettine verso l’interno e idonea alla realizzazione di veri “pacchetti turistici”. Dalle indicazioni contenute nella bozza, si evince invece la volontà della Provincia di Chieti di trovare capitali per la manutenzione della struttura negli anni: aspetto certo lodevole, ma sganciata dallo “scopo” che significherebbe utilizzare i proventi per la manutenzione e non per altro». Diverse le proposte che CNA Turismo suggerisce, soprattutto attraverso la promozione di specifiche attività: «Ad esempio concedendo l’uso dei manufatti, vecchi e nuovi, ad attività e start up di scopo, come ciclofficine, bici grill, nolo attrezzatura e bici, ma non ai risciò che creerebbero problemi di sicurezza, guide, info point, smart transfer, attività escursionistiche mare-montagna, chiedendo un affitto basso con obbligo di mantenimento ordinario dell’area. E realizzando parcheggi di scambio contingentati, a pagamento, di utilizzo pubblico e non privato; gestendo spazi pubblicitari regolamentati da uno specifico piano; occupando il suolo pubblico per l’organizzazione di eventi; facendo ricorso alla norma di scopo di soggiorno, magari aumentandola di 50 centesimi lungo tutta lo costa».

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