Le potenzialità, ancora non sfruttate in Italia del computer quantistico

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Roberto Siagri, fondatore di Eurotech, fisico, interviene sulle potenzialità, ancora non sfruttate,in Italia, relativamente ai progetti legati al computer quantistico: il futuro per ogni ambito industriale e non è appunto sugli sviluppi della meccanica e della fisica quantistica.

La realizzazione di un computer quantistico con caratteristiche di riproducibilità su scala industriale è un’opportunità da non perdere. E’ necessario provare a mettere insieme le conoscenze per dare vita ad una serie di start-up nel settore della computazione quantistica. Le aree di sviluppo sono tre: il calcolatore quantistico, gli algoritmi quantistici e la comunicazione quantistica. 

Tre aree su cui, secondo le analisi di mercato disponibili,  si stanno cimentando a livello mondiale più di 200 start up, di cui una sola in Italiapiù di 150 Università di cui solo 2 italiane e 50 istituti di ricerca  esplicitamente dedicati al tema o con specifici programmi  di tecnologie quantistiche di cui nessuno in Italiano.

L’Italia è oggi, secondo queste analisi, fanalino di coda dei Paesi del G7 per quanto concerne le tecnologie quantistiche. I primi 7 Paesi per presenza di start up nel settore del computer quantistico sono, nell’ordine: USA, Canada, UK, Germania, Giappone, Francia, Spagna. Se vogliamo rimanere ancora per molto tempo nel G7 dovremmo cominciare non solo ad investire nella trasformazione digitale, ma anche – velocemente e intensamente – nelle tecnologie quantistiche. Queste avranno una grande ricaduta anche nel settore industriale, gli impattati maggiori si avranno nei seguenti settori : chimica farmaceutica, telecomunicazioni, automotive, nuovi materiali e finanza. Anche se, è altamente probabile, che i vantaggi si estenderanno a quasi tutti gli ambiti industriali, così come è successo per il computer classico. Occorre rendersi conto che la meccanica quantistica non è più una questione per scienziati, ma di vantaggio competitivo industriale, rilevante per l’industria del futuro.

Esistono circa 300 fondi di venture capital attivi nel settore del computer quantistico e negli ultimi 5 anni hanno investito circa 500 milioni di dollari in start-up.
Siamo ancora agli inizi della storia dei computer quantistici, un po’ come essere negli anni Cinquanta dei calcolatori classici. Insomma, c’è ancora tutto da fare. Questo è entusiasmante perché quando la tecnologia quantistica, e non solo di calcolo, entrerà negli oggetti di uso quotidiano, avrà un effetto trasformativo sulla società umana. Non sappiamo ancora quanto tempo ci vorrà: prima della fine di questo decennio qualche evidenza pratica si manifesterà. L’Europa metterà sul piatto almeno 1 miliardo di euro sulla partita delle tecnologie quantistiche (gli USA: 2.2 miliardi di dollari o la Cina: 2.5 di miliardi). La Germania sta preparando un pacchetto da più di 2 miliardi per stimolare le attività nel settore e la Francia non è da meno. Il treno non è ancora partito, l’Italia ha tutte le carte in regola per affrontare la sfida’.

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