MetroCULT il progetto che unisce i giovani artisti da tutta Italia

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Nel mese di maggio al Parco del Cardeto si è tenuto il primo evento di metroCULT, progetto che ha lo scopo di unire giovani artisti da tutta Italia. Nonostante il maltempo è stato possibile realizzare uno spazio animato da tutte le espressioni artistiche, dalla pittura alla lettura di poesie.

Ad oggi metroCULT è ai suoi albori, ma mira a diventare una piattaforma digitale che colleghi tra loro gli artisti o con dei committenti che hanno bisogno di una prestazione, il tutto in modo rapido, diretto e intuitivo.

Oltre alla dimensione lavorativa del progetto, metroCULT ha alla base un movimento artistico i cui valori sono stati manifestati nell’evento al Cardeto: artisti che si sono incontrati per condividere passioni, far nascere amicizie e intraprendere un nuovo percorso per dare una spinta propulsiva all’arte e alla cultura, settori messi ancor più in ginocchio dalla pandemia.

metroCULT rientra in un progetto ancora più grande, meetCULT.

Se metroCULT è uno spazio dedicato agli artisti, meetCULT è una piazza aperta a tutti. Concepito nel Contamination Lab 7 dell’Università Politecnica delle Marche, si sta sviluppando come un’app che, contrariamente ai social più celebri, punta a connettere le persone anche nella realtà. meetCULT crea uno spazio in cui ci si possa divertire, si possa imparare, ascoltare ed aiutarsi secondo i tre pilastri che formano la struttura portante del progetto: enjoy, teach e help.

meetCULT e metroCULT, insomma, nonostante affondino le proprie radici nel mondo virtuale, sono veri e propri aggregatori sociali che uniscono le persone da un punto di vista empatico, con un occhio di riguardo sul mondo artistico. Ne è la prova lampante l’evento al Cardeto, che non è altro che la punta dell’iceberg di un percorso iniziato in pieno lockdown: tutti gli artisti coinvolti, infatti, fino ad oggi si sono incontrati tutte le sere su Discord, passando da completi sconosciuti ad amici affiatati e compagni di arte.

Il Cardeto non ha rappresentato solo un evento artistico, ma ha dimostrato che il cambiamento è possibile, che la pandemia non ha fatto altro che mettere in luce la determinazione e lo spirito di resilienza dei giovani: è la dimostrazione che gli artisti sono pronti a ricominciare – anche se, in tutta probabilità, non si sono mai fermati.

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