Stop all’uso di plastica e derivati in mare

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Europa Verde chiede un tavolo urgente alla Regione

Il mare e le spiagge sono ormai completamente invase da enormi quantità di reti tubolari utilizzate per l’allevamento delle cozze, boe impiegate dal settore della pesca e casse di plastica e polistirolo! 

A seguito delle violente mareggiate che si sono abbattute nell’ultima settimana emerge ancor più evidente il problema delle plastiche in mare, soprattutto quelle prodotte dall’allevamento dei mitili e dai resti delle cassette di polistirolo che galleggiano sugli specchi d’acqua dei porti o sparsi a granelli sulle spiagge.

La plastica è un pericolo per l’intero ecosistema da cui noi tutti dipendiamo.

Il rapporto “ Plastic Litter in the Adriatic Basin“ diffuso a giugno dall’associazione Greenpeace, mostra come i rifiuti riconducibili alla pesca rappresentano, insieme agli imballaggi monouso, le frazioni più abbondanti tra i materiali in plastica dispersi in Adriatico, sia sulle spiagge che sulla superfice marina.

Sempre fonti di Greenpeace mostrano come analisi preliminari indicano che, sui fondali dell’Adriatico, le maggiori densità di rifiuti si riscontrano negli ambienti costieri ed entro i 30 metri di profondità. Il 50% dei rifiuti di plastica è rappresentato proprio da strumenti da pesca e per la coltivazione di cozze, mentre gli altri manufatti più frequenti sono imballaggi e confezioni monouso come sacchetti, bicchieri e bottiglie.

Riguardo i rifiuti spiaggiati, un’analisi effettuata lungo le coste italiane ha evidenziato che in Adriatico si registrano le maggiori densità: fino a 590 oggetti in 100 metri di spiaggia, con gli attrezzi da pesca tra i rifiuti più frequenti.

Bisogna prendere provvedimenti!

Non è più possibile che i mitilicoltori creino il problema facendo la loro attività economica a discapito dell’intera comunità.

Lo stesso discorso vale per le cassette di polistirolo, usate come previsto dalla legge, per stoccare il pescato destinato al consumo umano.

Non solo la plastica ma anche il polistirolo dovrà essere sostituito urgentemente con materiali biodegradabili.

Chiedo all’Assessore Carloni di convocare urgentemente un tavolo di confronto per promuovere un’azione di riconversione che obblighi tutto il settore della pesca e dei mitilicoltori all’utilizzo di materiali biodegradabili abbandonando definitivamente la plastica e i suoi derivati.

Si stima che il 30% circa del declino di alcune popolazioni ittiche sia il risultato di attrezzatura da pesca scartata, mentre oltre il 70% degli strangolamenti di animali marini coinvolge reti o retine da pesca di plastica abbandonate.

Lonzi sottolinea <<abbiamo molto apprezzato l’impegnò della Regione Marche per le politiche di contrasto all’utilizzo delle plastiche monouso e l’ultima campagna di sensibilizzazione e di pulizia degli specchi d’acqua che sempre questa giunta regionale sta portando avanti insieme a Svem con l’utilizzo del Crowdfunding. Questo però non basta se non si limitano lo spreco e l’utilizzo di questi pericolosi materiali. >>

Chiedo infine all’Amministrazione di Gabicce Mare di provvedere urgentemente alla rimozione dei rifiuti e alla bonifica delle spiagge.

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