Porto di Ancona, 1.800.000 euro per il Porto Antico

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“I finanziamenti ministeriali per l’area archeologica del Porto Antico e, più in generale, per il patrimonio archeologico e storico-culturale della città, si raccordano perfettamente ai progetti che abbiamo avviato, a partire dal Piano strategico e dal progetto ITI-Watefront seguito dall’assessore Ida Simonella, per dare ad Ancona una dignità storica e culturale all’altezza, ricostruendo il suo rapporto millenario con il mare”.

Così commenta l’assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Ancona, Paolo Marasca la notizia del milione e ottocentomila euro destinati dal Ministero per i Beni Culturali alla Soprintendenza di Ancona per interventi sul porto traianeo e su un dipinto custodito nella Chiesa di San Francesco alle Scale, ovvero la tavola di Pellegrino Tibaldi, raffigurante “II Battesimo di Cristo”.

“Ringrazio innanzitutto la Soprintendenza per tutto il lavoro svolto e l’impegno per la futura creazione del percorso guidato per la visita degli scavi e la possibile copertura dell’area” gli fa eco l’assessore al Piano Strategico, Ida Simonella, la quale continua: “La Soprintendenza ha la competenza e la responsabilità sul porto traianeo; queste risorse e attività, giustamente gestite dalla Soprintendenza archeologica, si inseriscono nel progetto di recupero che abbiamo disegnato per il waterfront e, in particolare, in quel tratto che va dal sacello medioevale a Piazza Dante, fino alla piazzetta accanto alla casa del capitano. Questo percorso archeologico viene finanziato con i fondi del waterfront; siamo nella fase di conclusione del progetto definitivo. Quindi, tra poco, andremo alla gara d’appalto appena redatto il progetto esecutivo”.

Dei fondi ministeriali, un milione e centomila euro, serviranno per la messa in sicurezza e il restauro delle strutture murarie del porto romano di Ancona oltre alla creazione di uno specifico percorso di visita per il pubblico.

I risultati che si stanno, via via raccogliendo, attorno alla nuova visione del waterfornt, sono frutto di un lavoro meticoloso che prosegue da tempo, come spiega anche l’assessore Marasca:

”Questo è un discorso che, non è scontato, si sta facendo a più voci da anni: Autorità Portuale, Soprintendenza, Comune, Università, e che sta coinvolgendo sempre più soggetti anche privati del territorio.

Lo Stato, con i suoi soldi ma, anche, con la speditezza nello spenderli, è determinante per chiudere il cerchio. C’è anche un altro aspetto che va sottolineato, ed è la reputazione crescente di Ancona, che fa sì che il Ministero della Cultura veda con maggiore chiarezza e continuità la città e ne riconosca il valore.

Ci abbiamo lavorato a lungo, con vari strumenti, tra cui la costruzione di un dossier di altissimo e riconosciuto livello per la nostra candidatura a Capitale italiana della cultura. Essere visti, e ritenuti credibili, dallo Stato, in questo caso da un Ministero che ha imparato a conoscerci, porta prestigio, ma soprattutto apre la strada a legami e risorse che ci servono come il pane, perché questa città è meravigliosa e in fermento” conclude Paolo Marasca.

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