Energia: Grosso (Zephiro), bene Cingolani su nuove tecnologie e fonti rinnovabili

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“Pragmatica ed efficace l’analisi del ministro Cingolani sul tema dell’auto elettrica: non si possono prendere posizioni ideologiche su un settore che è strategico per l’Italia e sul quale invece si gioca la più importante partita industriale europea. Precludersi oggi la possibilità di utilizzare altre tecnologie, come l’idrogeno, per l’energia e l’automotive, ci porterà a dover rincorrere i nostri competitors domani”.

Lo afferma Joseph Grosso, ceo di Zephiro Investments, commentando l’intervista del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, al Corriere della Sera.

“La roadmap strategica sull’idrogeno pubblicata dalla Commissione Europea è chiara – aggiunge Grosso -: l’utilizzo dell’idrogeno è una componente essenziale e decisiva per raggiungere l’obiettivo di un’Europa carbon neutral entro il 2050. L’Hydrogen Economic Outlook del 2020 pubblicato da BloombergNEF prevede che entro il 2050 il volume d’affari legato all’idrogeno verde (non di origine fossile) raggiungerà i 630 Miliardi di Euro, coprendo il 24% della domanda energetica. Per questo bisogna investire nei sistemi di produzione di idrogeno verde, che ad oggi scontano un gap tecnologico che non li rende cost competitive rispetto all’idrogeno di origine fossile”.

“I grandi fondi di Private Equity – continua il ceo di Zephiro Investments – hanno già cominciato ad investire nel settore. Si tratta dunque di una straordinaria opportunità per quelle aziende con grandi capacità di generare innovazione, che avranno la possibilità di essere accompagnate, con nuova finanza a sostegno dei necessari investimenti, per la realizzazione di una gamma di prodotti che utilizzi l’idrogeno come fonte di energia o come vettore energetico. In termini di filiera poi, l’impatto degli investimenti porterà ad un incremento dei ricavi per quelle società che operano nei settori dell’impiantistica, della produzione di componenti in fibra di carbonio e nella meccanica di precisione, solo per citarne alcuni”.

“Sappiamo però che il ciclo di investimento in una nuova fonte energetica è circa di 25 anni, per cui è vitale accompagnare il processo incrementando oggi la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, aumentando ad esempio le aree disponibili per l’installazione di impianti fotovoltaici, ad esempio riducendo i limiti nelle aree aeroportuali, oggi autorizzati in misura diretta al fabbisogno energetico dell’aeroporto stesso”, conclude.

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