Regione Marche e CNR firmano un accordo di microzonizzazione per la prevenzione sismica

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“Un contributo fondamentale alla programmazione futura dei nostri territori”. È la sintesi, sottolineata dall’assessore all’Urbanistica e Protezione civile Stefano Aguzzi, dell’accordo firmato tra la Regione Marche e il CNR-Istituto di geologia ambientale e geoingegneria per la prevenzione territoriale del rischio sismico. L’intesa, siglata insieme al direttore CNR Sandro Conticelli, prevede una mappatura di microzonizzazione per valutare la risposta dei terreni allo scuotimento sismico. La metodologia, codificata a livello nazionale, prevede tre fasi di indagine che corrispondono a tre livelli di crescente apprendimento. Grazie al tempestivo utilizzo dei fondi statali assegnati, le Marche hanno completato i primi due livelli di indagine. Con l’accordo, le ulteriori risorse disponibili vengono destinate all’approfondimento di terzo livello. Il CNR fornirà alla Regione e ai 38 Comuni beneficiari dei finanziamenti il supporto tecnico e scientifico per assicurare il rispetto di un elevato standard qualitativo nell’esecuzione degli studi di terzo livello. “Nelle Marche più volte abbiamo toccato, con mano, le drammaticità del sisma. Avere la possibilità di studi realizzati preventivamente, che possono, in qualche modo, agevolarci nel rapporto con il territorio, rappresenta un’opportunità necessaria e urgente”, ha sottolineato Aguzzi. Il direttore Conticelli si è detto “contento di questo accordo che è la continuazione di una collaborazione esistente tra CNR e Regione Marche, una delle più proficue collaborazioni regionali perché è la meglio strutturata, permettendoci di offrire servizi avanzati. È importantissimo lavorare sulla microzonizzazione sismica perché non ci mette al riparo, ma ci dà uno strumento fondamentale per la pianificazione territoriale e per l’eventuale mitigazione di eventi geologici avversi”. A oggi, ha evidenziato “la predizione è qualcosa di lontano dalla scienza, perché abbiamo ancora bisogno di produrre ricerca che ci permetta di costruire dei modelli su come e quando si innescano i terremoti. Però è possibile mitigare gli effetti sismici attraverso un’azione tecnica di studio e di formazione e informazione dei cittadini in merito ai corretti comportamenti per affrontare fenomeni estremi”.

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