Panatta: si cercano 10 nuove posizioni lavorative per sostenere lo sviluppo

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L’azienda esporta nel mondo, ma vuole restare sul territorio

Per sostenere la crescita, l’azienda sta cercando 10 nuove figure professionali tra saldatori, tornitori e anche operai generici. Un’impresa difficile per un’azienda che ha deciso di non delocalizzare e di mantenere i piedi saldi sul territorio lontano dalle vie di comunicazione e dai flussi di circolazione.

Da sempre c’è una forte attenzione alle risorse umane. L’impresa è a pieno titolo l’azienda del fitness “made in Italy” perché anche se esporta in oltre 85 paesi ha concentrato tutta la produzione negli stabilimenti di proprietà della famiglia Panatta ad Apiro. “Essere l’Atelier del fitness Made in Italy – dice Angela Tosti Panatta – ci rende orgogliosi e allo stesso tempo ci spinge ad una politica attenta verso le risorse umane, perché sono loro che ci rendono un brand di eccellenza”.

L’attenzione al personale che compone il team Panatta fa parte di una filosofia aziendale che da sempre sostiene i dipendenti e lo fa con un welfare aziendale che incide praticamente nella vita di tutti i giorni.

L’azienda mette a disposizione da moltissimi anni abitazioni ammobiliate ed in comodato d’uso gratuito per quei lavoratori che abitano lontano e avrebbero difficoltà con i mezzi di trasporto. In questo momento sono in fase di realizzazione cinque nuove abitazioni.

Il livello di retribuzione è sopra la media del settore con un integrativo importante ed eroga un prestito ai dipendenti senza interessi. Si tratta di 3.000 euro per ciascuna posizione, restituibili con detrazione in busta paga in 20 rate mensili senza interesse. Sono stati distribuiti per due volte anche i buoni benzina per far fronte all’aumento dei carburanti.

L’attenzione alla qualità del lavoro è evidente anche da come l’azienda è stata progettata: aria condizionata nei reparti, ambienti produttivi con riscaldamento a terra su 6000 mq ed un bagno ogni 4-6 persone.

All’interno dell’azienda trova posto anche una palestra che è a disposizione gratuitamente di tutti i dipendenti. E’ anche in fase di completamento la mensa aziendale, realizzata con un investimento di 250.000 euro che verrà inaugurata nel mese di ottobre. Tutti i dipendenti avranno accesso a un pasto completo pagando la simbolica cifra di 3 euro.

Un riconoscimento anche al personale storico, che ha contribuito negli anni alla crescita dell’azienda: i dipendenti che raggiungono i 30 anni di permanenza vengono premiati con targa ricordo e viene loro riconosciuta una mensilità premio.

Per le famiglie si pensa anche ai bambini con un importante contributo che viene erogato all’asilo nido di Apiro. Tutti i dipendenti con figli fino a 3 anni beneficiano dell’asilo nido in forma gratuita e ad ogni coppia viene riconosciuto un contributo di 1000 euro per ogni nuova nascita.

Il bonus welfare si concretizza anche in un buono spesa con validità annuale inserito nell’ultima mensilità del dipendente e spendibile al supermercato di Apiro per un valore complessivo di circa 30.000 euro totali. Una cifra che incrementa il valore sul territorio.

Il legame col territorio si manifesta anche con gli investimenti nel Parco Aquatico Eldorado. Tutti i dipendenti hanno la possibilità di acquistare l’abbonamento al Parco Eldorado a condizioni vantaggiose.

L’azienda in questo momento sta selezionando una decina di figure professionali da inserire in organico. “Stiamo cercando – conclude Angela Tosti Panatta – saldatori, tornitori e operai generici. In generale possiamo vedere che sempre più dipendenti danno importanza al welfare aziendale nella ricerca dell’occupazione. Il lavoro, del resto, è un momento centrale della vita di tutti noi e la nostra azienda lo promuove nella sua globalità facendo attenzione a tutte le esigenze”.

Panatta è il brand del fitness e body building da 6 decadi. Azienda che produce macchinari per il vero allenamento fisico, riconosciuta a livello internazionale per l’eccellente biomeccanica articolare e la massima possibilità di personalizzazione delle attrezzature. E anche per il welfare aziendale tagliato su misura dei dipendenti.

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