Mediterraneo Dossier, in digitale 26 anni di dibattito su biologico e ambiente

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La Fondazione Girolomoni rende più fruibile la rivista fondata da Gino Girolomoni, dal 1996 spazio di confronto tra agricoltori, attivisti, studiosi, artisti

La Fondazione culturale Gino Girolomoni ha completato la digitalizzazione dell’archivio di Mediterraneo Dossier, rivista che dal 1996 promuove ed alimenta il dibattito su agricoltura biologica e ambiente. Diventa così più facilmente fruibile un vasto patrimonio che raccoglie il pensiero di Gino Girolomoni, contadino-intellettuale pioniere del biologico in Italia, i contributi di studiosi e uomini d’azione, l’impegno per una transizione ecologica cresciuto intorno al Monastero di Montebello.

“Se dovessi descrivere in pochissime parole Mediterraneo Dossier – dice Maria Girolomoni, presidente della Fondazione – direi, prendendo a prestito una frase di mio padre Gino, che l’agricoltura non riguarda solo l’agricoltura. La nostra rivista testimonia un pezzo di storia del biologico italiano, con una visione particolarissima che unisce la fede all’ambientalismo, il genius loci ad un prodotto, la cultura all’agricoltura biologica. Nel tempo, quella visione si è alimentata con dibattiti, relazioni e collaborazioni, talvolta di natura culturale e/o commerciale: di tutto questo parla Mediterraneo Dossier. Da oggi questo patrimonio diventa più accessibile”.

Diretta da Dario Benetti, Mediterraneo Dossier parla di agricoltura biologica e biodinamica, di ambiente, di biodiversità, di energia alternativa ma anche di filosofia, di teologia, di poesia e di cultura in genere, legata alla civiltà contadina ma non solo. Il nome, che colpisce trattandosi di un progetto nato tra le colline del Montefeltro, rivela le motivazioni di fondo, come sottolineò Girolomoni nel primo numero: andare alle radici della nostra cultura, che affondano proprio nel bacino del Mediterraneo, culla della civiltà europea.

Tanti i personaggi che negli anni hanno arricchito il confronto in queste pagine, tra questi Guido Ceronetti, Ivan Illich, Sergio Quinzio, Emmanuel Anati, Giorgio Fornoni, Piero Stefani, Giannozzo Pucci, Josè Bovè e Gianni Tamino. Da quest’anno inoltre, la testata ospita una nuova rubrica dedicata ai cambiamenti climatici, in linea con la sempre forte attenzione all’attualità, oltre ad un focus specifico sull’arte.

Su fondazionegirolomoni.it sono liberamente accessibili degli estratti di Mediterraneo Dossier, con tutti gli editoriali e l’articolo più rappresentativo di ciascun numero. È possibile inoltre effettuare una ricerca degli argomenti trattati ed acquistare i numeri della rivista, sia in versione cartacea che digitale.

La Fondazione Girolomoni, con sede presso il Monastero di Montebello, è impegnata nella conservazione e promozione del patrimonio documentale e valoriale lasciato da Gino Girolomoni. Oltre ad editare Mediterraneo Dossier, dispone anche di una biblioteca che permette di approfondire tematiche legate alla cultura contadina, all’esperienza agricola, alla scelta biologica e molto altro ancora.

La Fondazione culturale Gino Girolomoni

La Fondazione culturale Gino Girolomoni, con sede presso il Monastero di Montebello ad Isola del Piano (PU), è impegnata nella conservazione e promozione del patrimonio documentale e valoriale lasciato da Gino Girolomoni, pioniere dell’agricoltura biologica in Italia. Si occupa in particolare dell’archiviazione di scritti, documenti e libri, della divulgazione del pensiero di Gino Girolomoni e della valorizzazione dei luoghi in cui la vita e il paesaggio agrario, grazie a lui e alla moglie Tullia Romani, hanno ritrovato significato e potenzialità economiche, tra le colline delle Cesane, al Monastero di Montebello, in un’ampia area tra Urbino e Isola del Piano. Oltre alla gestione degli spazi del Monastero, fa capo alla Fondazione la produzione di opere sulla figura e la vita di Gino Girolomoni, l’organizzazione di convegni e mostre sulla sua attività e la redazione della rivista Mediterraneo Dossier, di cui lo stesso era direttore.

La vita di Gino testimonia la possibilità di attivare concrete iniziative economiche rispettose dell’ambiente, del paesaggio e della salute, nel solco della millenaria tradizione contadina e pastorale del nostro Paese. In questo senso la Fondazione, partendo dalla terra in cui Girolomoni è vissuto, si prefigge di rendere il suo messaggio un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale per una concreta proposta di sviluppo sostenibile del territorio.

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