Riportare i Giovani alla Manifattura, successo per il summit nazionale di CNA Federmoda a Senigallia

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Grande partecipazione di imprenditori da tutta Italia per la 7ma edizione del format di CNA Federmoda dedicato ad approfondire le dinamiche del sistema moda. Un appuntamento costante che, per questa edizione, ha scelto Senigallia come palcoscenico e che ha inteso focalizzare l’attenzione sulla carenza di manodopera, la formazione professionale e la necessità di riportare i giovani verso la manifattura in quanto opportunità occupazionale.

 

L’iniziativa si è svolta su due giornate, di cui la prima di analisi e riflessione attraverso cinque gruppi di lavoro che hanno affrontato i temi del rapporto tra scuola e impresa, della istituzione di academy aziendali per formare internamente i nuovi addetti, di come cambiare la percezione dell’artigianato nelle nuove generazioni, come rendere più innovative e sostenibili le imprese del settore.

 

Abbiamo coinvolto in questo confronto imprenditori locali e nazionali insieme ad esperti, ricercatori e altre figure che hanno portato utili contributi e che ci hanno aiutato ad elaborare proposte progettuali per lo sviluppo di politiche a sostegno del settore” ha dichiarato Gaia Segattini presidente di CNA Federmoda Ancona. “Il tema che intendiamo affrontare quest’anno è ormai una criticità che pone la necessità di interventi di sistema. Da mesi, le imprese del made in Italy affrontano enormi difficoltà nel reperire personale qualificato. È necessario intervenire sull’attrattività verso le giovani generazioni mostrando loro l’evoluzione del settore e quante sono le opportunità offerte dalla componente produttiva del nostro mondo“.

 

La prima giornata di lavori interni è stata seguita da un convegno dal titolo “Riportare i Giovani alla Manifattura presso la Rotonda di Senigallia, in cui è stato riportato quanto emerso dai gruppi di lavoro ed è stata avviata una discussione sulle traiettorie da seguire grazie al contributo di esperti.

 

Oltre centro gli imprenditori della moda che hanno preso parte all’iniziativa, provenienti dalle Marche e da tutta Italia. Una partecipazione cospicua che conferma la bontà dell’iniziativa CNA.

 

L’ossatura del nostro sistema economico è composta da piccole e medie imprese, ma quando poi si passa dalle parole alle azioni, le misure sono dedicate principalmente alla grande impresa. Deve essere invertita questa modalità. – ha concluso il segretario generale CNA, Otello Gregorini -. Il nostro sistema oggi è quello di un’imprenditoria diffusa alla quale deve essere assegnato il giusto valore, anche perché nel recente passato abbiamo visto come questa abbia sostenuto il Paese. Non si tratta di esaltarci ma di un aspetto di coerenzaIl nostro settore è spesso percepito come una realtà vecchia e povera – ha proseguito Gregorini – diventa quindi fondamentale sviluppare azioni di comunicazione che esaltino la bellezza, la passione e il senso di libertà, valori che caratterizzano l’artigianato. Si deve costruire una comunicazione di giovani per i giovani, coinvolgendo le nuove generazioni che operano nel settore per trasmettere messaggi ai loro coetanei”.

 

Il segretario generale CNA ha poi fatto notare come la fine del secolo scorso abbia rappresentato uno spartiacque nell’immaginario collettivo: “Il mondo della piccola impresa godeva di consenso – ha ricordato – Con l’inizio del nuovo secolo si è assistito a un cambiamento della narrazione. Dobbiamo quindi lavorare per riportare una lettura coerente e positiva del nostro sistema d’imprenditoria diffusa, offrendo risposte immediate e contemporaneamente pensando in termini prospettici, per riportare i giovani alla manifattura, essendo il nostro un Paese prettamente manifatturiero. Questo è il dna della CNA – ha concluso Gregorini – la nostra Confederazione cerca sempre di trovare proposte e soluzioni per le imprese mettendole a disposizioni del Paese”.

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