Al via nelle Marche gli Stati Generali dell’Internazionalizzazione

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Occhi del Governo puntati su una regione esemplare che merita di essere valorizzata. L’evento è realizzato in occasione della 32^ Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’estero: dal loro operato 51.000 aziende italiane hanno fatto business all’estero, a seguito di 44 milioni investiti in azioni promozionali dei 66.000 operatori coinvolti, nel 2022

 

Ha preso il via a Colli del Tronto (Ascoli Piceno) la 32^ Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’estero di Assocamerestero – l’Associazione che riunisce le 84 Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE) – organizzata dalla Camera di Commercio delle Marche Assocamerestero–collaborazione con Unioncamere e con la Regione Marche, in programma sino al 20 giugno.

Parterre de roi per gli Stati Generali dell’internazionalizzazione ospitati nelle Marche (Associazioni di Categoria, Imprese, Università, Ordini Professionali, Autorità regionali) e visto che le Marche, come diceva Carlo Bo, vivono per aria, anche importanti presenze collegate on air: il Ministro gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto che ha lodato l’organizzazione e l’esperienza marchigiana nelle sfide internazionali e ricordato la collaborazione col Governatore Acquaroli.

ll Pnrr è stato programmato e immaginato in uno scenario complessivo a livello geopolitico molto diverso rispetto a quello in cui ci troviamo; per questo stiamo lavorando per trovare soluzioni e modifiche che vadano incontro a questa nuova realtà. Il Governo ha messo in campo due aspetti – ha dichiarato il Ministro – il primo è quello della coerenza nell’utilizzo delle risorse, costruendo un meccanismo che individui le priorità all’interno dei singoli territori; il secondo è quello relativo alla qualità della spesa che deve essere adeguata allo scenario in cui ci troviamo: in questa direzione, il lavoro deve essere collegato al supporto del nostro sistema produttivo, fatto sostanzialmente di piccole e medie imprese, spina dorsale del nostro Paese e servono interventi in questa direzione. Dobbiamo creare le condizioni per avere occasioni di confronto a 360° con tutti gli attori in questo processo. Possiamo dare un contributo alla crescita del nostro Paese, abbiamo intrapreso la strada giusta e dobbiamo proseguire utilizzando al meglio le risorse che abbiamo a disposizione

Ha seguito gli interventi anche il Vice Ministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini , che ha parlato delle Marche come di “un gioiello non abbastanza valorizzato, forte rete di imprese e luogo focale ed esemplare e adatto ad ospitare la riflessione sull’internazionalizzazione”. Valentini ha parlato della portata della riforma del sistema camerale e della questione del supporto alle imprese nella sfida dell’internazionalizzazione e di come dovrà favorire le aziende nel commercio mondiale considerato che che il modo di fare export è in trasformazione. E ancora del ruolo di digitalizzazione, e-commerce come strumenti imprescindibili per portare il made in oltre i confini nazionali. A conferma la capacità del sistema camerale (italiano ed estero) di supportare la capacità di penetrazione dei mercati esteri le parole e i numeri portati dal Presidente di Camera Marche Gino Sabatini, ideatore della kermesse:

Siamo felici di ospitarvi, ancora di più di fare conoscenza: essere qui non è causale,  vogliamo farci conoscere e riconoscere coi nostri tratti distintivi e dare un’opportunità concreta alle PMI che difficilmente riescono ad affrontare i grandi mercati internazionali. Per questo il mondo lo portiamo qui. Bisognava cogliere questa opportunità, ed eccoci qui, a riflettere a 360° sullo sviluppo di questa regione, insieme e poi singolarmente attraverso gli incontri one to one. Con quasi 6 milioni, nel primo mandato come  Camera Marche, di investimento in misure a diretto sostegno dell’export, agevolando la partecipazione alle più importanti manifestazioni fieristiche in Italia e all’estero. Ne hanno beneficiato oltre 2mila imprese, coinvolte in circa 750 fiere in 88 Paesi. Tra questi Italia, Germania, Francia, Inghilterra, Spagna, Olanda, Emirati Arabi, Cina, Russia e Stati Uniti

Inoltre siamo accanto alle imprese che internazionalizzano o vogliono farlo con oltre 9 milioni di contributi alle aziende speciali, braccio operativo in settori dedicati: agroalimentare, moda, mobile e meccanica”. Sabatini ha voluto accanto a se’ durante i saluti anche il Presidente del Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio, Joze Tomas, associazione transfrontaliera di cui fa parte anche Camera Marche e i cui spirito di collaborazione internazionale per uno sviluppo comune è vicino a quello che anima anche il sistema delle Camere di Commercio italiane all’estero.

Oltre che dal Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste nel governo Lollobrigida, presente con un video saluto, il Governo nazionale è stato rappresentato anche da Lucia Albano, sottosegretario al Ministero dell’Economia e della Finanza:

“Il Governo sostiene con forza la qualità del marchio Made in Italy e il Ministero dell’Economia e Finanze è attivamente impegnato per favorire l’internazionalizzazione delle imprese italiane – ha afferma il sottosegretario Albano -.Tra i vari strumenti è importante ricordare il Fondo di Garanzia per le PMI, la cui esposizione è stata autorizzata in Legge di Bilancio in 225 miliardi di euro alla fine di quest’anno, le garanzie pubbliche prestate da SACE per quanto riguarda il sostegno ad investimenti in ambito green, con percentuali di copertura fino all’80%, lo strumento di SupporItalia e il meccanismo di coassicurazione del credito all’esportazione da parte dello Stato e di SACE”. 

Lucia Albano ha dedicato un passaggio anche alla riforma fiscale attualmente all’esame del Parlamento: “Il Governo in questi giorni è impegnato anche a lavorare sulla riforma fiscale che pone come obiettivo primario l’abbattimento delle imposte che certamente favorirà la competitività della nostre imprese. Verranno sostenute anche produttività e occupazione attraverso l’introduzione di un IRES a due aliquote secondo la formula più assumi e mano paghi”.

 Soddisfazione e gratitudine per il Governatore delle Marche Francesco Acquaroli che ha dichiarato Siamo orgogliosi e grati di ospitare nella nostra regione un evento così importante: è un grande riconoscimento al valore di tutto il territorio e delle nostre imprese che nonostante le numerose penalizzazioni a livello infrastrutturale continuano a conquistare fette di mercato puntando sulla qualità e le loro eccellenze. Questo per noi è un grande stimolo ad essere sempre più vicini a queste realtà per il tramite delle Camere di Commercio e delle associazioni di categoria. Solo attraverso una sinergia vera e leale tra tutte queste componenti possiamo dare i migliori servizi possibili. Il patrimonio che dobbiamo portare all’estero è fatto proprio dalla nostra autenticità, dall’identità e dalle tradizioni, perché tutto questo ci rende unici al mondo. Il nostro tessuto economico è molto bravo a produrre, innovare e a qualificarsi ma è oggettivamente in difficoltà nel raggiungere i mercati internazionali a causa dei costi, della frammentazione e della dimensione. Proprio sull’internazionalizzazione anche attraverso la valorizzazione del turismo, Camera di Commercio e Atim insieme alla Regione, devono lavorare sempre di più al massimo delle loro possibilità. Voglio ringraziare il Presidente Gino Sabatini per il grande impegno profuso per questa Convention”.

La manifestazione ospitata nelle Marche riunisce i massimi rappresentanti delle 84 Camere di Commercio Italiane all’estero operanti in oltre 60 Paesi del mondo, e costituisce un’importante opportunità per rafforzare i legami tra il sistema della promotion pubblica e i principali interlocutori istituzionali, ponendo le basi non solo per nuove collaborazioni ma anche per lo sviluppo di progetti e iniziative di respiro internazionale. Il Presidente di Assocamerestero Mario Pozza ha spiegato

Se si vuole dare slancio al nostro Made in Italy e far crescere le nostre imprese, bisogna rendersi conto della realtà e ripensare alle sfide che abbiamo davanti. Ognuno di noi e tutti noi, insieme, come Sistema Paese. Al Governo, alle istituzioni nazionali, a chi opera sui territori e a chi invece è all’estero, sta il compito di concorrere – senza divisioni – al programma di sviluppo dell’Italia e delle sue imprese sui mercati globali. Per essere sempre più forti.

Da parte nostra, rinnoviamo la disponibilità di tutto il Sistema delle Camere di commercio italiane nel mondo a metterci al servizio di una organica ed efficace strategia nazionale.”

 La cornice entro cui si muove l’azione delle Camere, anche quelle italiane all’estero, è quella del sistema nazionale rappresentato dal Presidente di Unioncamere nazionale Andrea Prete che oggi ha spiegato “Mentre in termini di volumi e di valore nel 2022 l’export italiano è aumentato, tra il 2016 e il 2019 è diminuito il numero delle imprese esportatrici e, in particolare, si è ridotto del 4,3% il numero delle piccole aziende. E’ proprio questa dimensione di impresa, quindi, che va aiutata ad affrontare i mercati internazionali. Stimiamo siano 45mila le aziende manifatturiere che potrebbero esportare ma ancora non lo fanno. Portarle sui mercati esteri produrrebbe un export aggiuntivo di circa 45 miliardi di euro”. 

 La Convention si è aperta con una sessione pubblica per discutere delle politiche per l’internazionalizzazione del business italiano e delle prospettive di sviluppo dell’export del nostro Paese che ha visto l’intervento dei rappresentanti delle istituzioni di riferimento – a livello nazionale e territoriale – per approfondire e proporre all’attenzione del mondo delle imprese iniziative da mettere in campo per supportare e rendere maggiormente competitivo il territorio e le aziende italiane.

Nel pomeriggio i lavori proseguono con l’Assemblea pubblica di Assocamerestero, articolata in tavoli di lavoro che si focalizzeranno sul ruolo delle CCIE nelle strategie di sviluppo di nuove iniziative a sostegno delle imprese e dei territori, con particolare riferimento alla tutela e promozione del made in Italy, all’attrazione di investimenti e alla valorizzazione del territorio e delle reti infrastrutturali.

Seguiranno tre giornate (17, 18 e 20 giugno) di lavori interni nell’ambito della Convention e del Meeting dei Segretari Generali delle CCIE – che quest’anno si svolgeranno parallelamente nella stessa sede – che vedranno circa 200 delegati delle CCIE impegnati in momenti di riflessione sulle attività associative e nel dialogo con i principali stakeholder istituzionali sulle prospettive di sviluppo strategico della rete delle CCIE nel quadro del sistema della promozione del Made in Italy.

Quello di lunedì 19 giugno sarà, infine, un appuntamento molto importante per il tessuto imprenditoriale marchigiano: l’intera giornata, infatti, sarà dedicata a più di 1.400 incontri personalizzati One-to-One tra i rappresentanti delle CCIE e 260 imprese marchigiane (tra cui anche qualche Associazione territoriale e ordini professionali) interessate a conoscere le reali opportunità di business offerte dai mercati internazionali.

Nel corso del 2022 le CCIE hanno aiutato più di 51.000 PMI a posizionarsi sui mercati di loro competenza, coinvolgendo oltre 66.000 operatori esteri interessati ad operare con l’Italia, attraverso un’azione promozionale di circa 44 milioni di euro.

Volendo tracciare un identikit delle imprese italiane che si rivolgono alle CCIE, si distinguono due profili: da un lato troviamo le imprese di medie e grandi dimensioni, già presenti in maniera stabile sui mercati esteri, costituite direttamente nel Paese di riferimento o come filiale di un’impresa ben strutturata che ha la sua casa madre in Italia; dall’altro ci sono invece le piccole e medie imprese – per lo più a conduzione familiare – basate in Italia, che non hanno alcuna esperienza con l’estero o che ne hanno un’esperienza limitata. Si tratta di imprese che vogliono intraprendere un primo percorso di internazionalizzazione o che vogliono avviare un meccanismo di penetrazione dei mercati esteri più strutturato, per affermare e consolidare la propria presenza, anche secondo la logica della multilateralità, e talvolta per aprire una propria sede nel Paese estero.

Le Camere di Commercio Italiane all’estero rappresentano per queste imprese un importante nodo di collegamento tra il saper fare impresa tipicamente italiani e il business all’estero, grazie alle importanti connessioni che riescono ad instaurare a livello locale e multilaterale, per mezzo delle comunità d’affari che aggregano sui territori. Questa rete è composta da 20 mila imprese italiane ed estere e costituisce una vera ricchezza per il nostro sistema di promozione, perché può contare su 84 Camere operanti in 61 Paesi, che coprono tutti i continenti attraverso 160 punti di presenza nel mondo.

Le imprese che nel 2022 hanno richiesto i servizi delle CCIE, oltre la metà (59,2% – 30.277 imprese) opera nel settore agroalimentare; a seguire spiccano i settori di turismo e cultura (15,7% – 8.014 imprese), tessile e moda (7,3% – 3.754 imprese), meccanica (6,8% – 3.494 imprese) e arredamento (5% – 2.562 imprese).

Circa il 47% delle richieste di assistenza sono state dirette ai servizi di business matching e networking che hanno consentito – anche a distanza – la realizzazione di partnership tra imprese; al secondo posto tra le richieste vi sono i servizi di business scouting e consulenza specialistica (23,8%), seguiti da quelli di primo orientamento ai mercati esteri (22,2%).

La trasformazione in digitale di una larga parte dei propri servizi ha permesso alle CCIE, inoltre, di rispondere in maniera sempre più personalizzata alle esigenze delle imprese, aiutandole anche a sfruttare le opportunità di business e dei processi digitali a supporto dell’export. Ne è un esempio il progetto Stay Export, che le CCIE sviluppano annualmente – dal 2020 – insieme con le Camere di Commercio italiane e Unioncamere, per supportare, attraverso un’attività di mentoring, tutte le imprese che vogliono operare all’estero aiutandole a costruire un percorso per cogliere al meglio le occasioni di business.

Ad oggi sono oltre 1.500 le PMI – operanti principalmente nei settori delle 4 A (alimentare, arredamento, abbigliamento e automazione meccanica) – che hanno beneficiato di questo servizio, esprimendo la propria soddisfazione per i risultati conseguiti. In molti casi questa attività di mentoring rappresenta il primo passo per sviluppare poi un’azione più strutturata in cui l’impresa richiede alla CCIE di poter entrare in contatto con buyers e con fornitori locali.

 

 

 

 

 

 

 

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