Turismo, americani pazzi per l’Emilia-Romagna, tour operator a caccia di idee

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Se il 2022 è stato l’anno della Spagna, il 2023 sarà ricordato per la presenza massiccia di buyers di lingua anglosassone, inglesi e americani. Tra questi ultimi, Jeffrey Mistri, tour operator californiano, specializzato nell’organizzazione di vacanze in Italia, accento yankee e
origini bolognesi (con parenti sparsi tra Ferrara e Cesena). “Tours to Boot” da Los Angeles (‘Viaggi verso lo Stivale’, ndr) è uno dei 44 buyers internazionali arrivati a Bologna per la seconda edizione di “Cities Emilia-Romagna’, l’evento, frutto della sinergia tra ‘Buy Emilia-Romagna’ e la ‘Borsa delle 100 città d’arte’, che punta a far conoscere le bellezze e le opportunità offerte dalle città della regione.

Oggi il taglio del nastro della kermesse, mentre nel salone del Podestà di Palazzo Re Enzo sono in corso gli incontri ‘b2b’ tra 44 buyers (non solo internazionali) e i sellers locali (41 da tutta l’Emilia-Romagna tra club di prodotto, agenzie di incoming, consorzi, gruppi di hotel), che presentano le loro offerte nel campo del cosiddetto turismo dell’heritage, quello legato al patrimonio culturale: città, borghi, castelli, dimore d’epoca, monumenti Unesco, festival, enogastronomia. Una decina gli operatori provenienti da Regno Unito e Stati Uniti, la delegazione più numerose quest’anno tra quelle presenti alla borsa (Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Svizzera, Lettonia, Norvegia, Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Svezia, Spagna, Slovenia, Turchia, Ungheria).

“Recentemente sono stati pubblicati numerosi articoli sull’Emilia-Romagna. La scorsa settimana Cnbc ha nominato Bologna come una delle città più innovati e poco conosciute in America. Insomma, c’è un sacco di interesse adesso per Bologna”, testimonia Mistri. “Quest’anno le destinazioni top sono la Sicilia e l’Emilia-Romagna. Roma, Firenze e Venezia sono considerate troppo affollate”, aggiunge il tour operator californiano.

“C’è stata questa grande tragedia dell’alluvione, che in parte ha colpito l’offerta turistica, ma ci siamo ripresi velocemente e credo che faremo una bella estate”, prevede l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, a margine dell’apertura del workshop. “Questo evento assume un’importanza ancora maggiore, perché abbiamo bisogno di fare tante cose e queste iniziative sono molto utili perché affermano che il turismo in Emilia-Romagna non si è mai fermato. Proseguono le nostre attività e prosegue la valorizzazione e l’internazionalizzazione della nostra offerta turistica, in particolare delle città d’arte”, assicura Corsini. “Cities Emilia-Romagna è il primo evento dopo l’alluvione di maggio, quindi è una forma di ripresa importante. E’ una grande vetrina e un momento eccezionale di promozione del nostro turismo”, certifica il direttore di Confesercenti Emilia-Romagna, Marco Pasi. “Un grande momento di contrattazione che mette in contatto e in stretta connessione 41 operatori turistici regionali con 44 tour operator che provengono prevalentemente dai mercati esteri. Dopo il workshop in programma c’è una giornata e mezza dedicata alla visita del territorio con sei educational tour”, racconta Piero Fantini, direttore di regionale di Confcommercio.

“Nel 2023 il turismo nelle città d’arte può superare i livelli pre-pandemia. Quindi è molto importante avere questo tipo di manifestazioni per potere tornare a far vedere le bellezze del nostro Paese e riproporci come prima destinazionale mondiale per il nostro patrimonio Unesco e per i nostri monumenti”, sottolinea Nicola Scolamacchia, presidente di Confesercenti Ferrara e vicepresidente nazionale di Asshotel. “Noi oggi parliamo di città d’arte, ma sappiamo bene che la forza della destinazione di Bologna e Modena è poter offrire un turismo a 360 gradi su 365 giorni all’anno. Il turismo ha bisogno di essere raccontato, anche per questo facciamo gli educational tour con gli operatori che vengono a sperimentare quello che poi faranno i turisti”, spiega Mattia Santori, consigliere delegato al Turismo del Comune di Bologna. L’alluvione che ha colpito il territorio a maggio ha causato “un danno di immagine. Che soprattutto la Romagna sta pagando. Dobbiamo raccontare quello che si può fare, ed è tanta roba, essendo sinceri su quel piccolo margine di cose che non si possono fare, come alcuni cammini in Appenino. Ma chi organizza le vacanze è già tanto avanti che non avremo problemi nel raccontare che tutto è possibile, basta sapere dove si può andare e dove non si può andare”, conclude.

Dopo il workshop, domani si entrerà nel vivo dei sei educational tour, che toccheranno luoghi di interesse più rappresentativi delle tre Destinazioni Turistiche (Bologna-Modena, Romagna ed Emilia): un viaggio da Modena a Rimini, passando per borghi, musei, palazzi storici, senza dimenticare le eccellenze enogastronomiche, che, come testomonia Mistri, sono una delle maggiori attrattive per i turisti americani che scelgono l’Emilia-Romagna come destinazione dei loro viaggi in Italia. Per questo, i tour comprendono visite al museo del gelato di Carpigiani, un corso intensivo di cucina a Bologna e una visita al borgo di Mondaino, rinomato per la produzione di formaggio di fossa. ‘Cities Emilia-Romagna’ è promosso da Apt Servizi Emilia-Romagna, insieme alle tre destinazioni turistiche, Confcommercio Emilia-Romagna e Confesercenti Emilia-Romagna.

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