A Matera riunitosi d’urgenza il direttivo provinciale dell’Ugl, l’intera organizzazione sindacale materana esprime netta contrarietà alla localizzazione, in Basilicata, di un sito per lo smaltimento dei rifiuti nucleari
L’Ugl sarebbe pronta per riorganizzare una nuova pacifica e civile protesta contro l’ipotesi di realizzare il deposito nazionale nel territorio: non è pensabile che si possa ulteriormente gravare la nostra terra di un peso che non può e non deve sostenere avendo già pagato un tributo decisivo allo sviluppo dell’intera economia nazionale. Il Governo comprenda bene che il territorio tutto unito sarebbe pronto a una seconda Scanzano, per cui cambi idea per il deposito unico di scorie nucleari”.
Lo dice il Segretario Provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano specificando che, “delle 67 aree idonee per ospitare il deposito unico 16 sono in Basilicata. La carta, elaborata da Sogin, la proposta di CNAPI, è stata validata da ISIN (Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione) e successivamente dai Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente (oggi Ministero della Transizione Ecologica). La possibilità che il Governo individui ancora una volta un territorio nella Basilicata tra le aree potenzialmente idonee per lo stoccaggio delle scorie nucleari, rispolvera la memoria di quanto accaduto nel 2003, quando i quindici giorni di mobilitazione a ridosso del Comune Jonico, nel materano, portarono al blocco della Strada Statale 106 per rivendicare il rispetto del territorio vocato all’agricoltura ed al turismo. La carta comprende oltre all’area di Irsina-Genzano, Acerenza, Oppido Lucano, le altre aree che riguardano la Murgia materana-pugliese e due siti ritenuti idonei a Montalbano Jonico, poco distanti dal Centro Enea di Rotondella e dall’ex sito di Scanzano Jonico che venne scelto dal generale Jean e dalla Sogin nel 2003. Deposito unico nazionale di scorie radioattive che sarà individuato entro dicembre 2023. Allora – tuona forte e chiaro il Segretario Ugl, Giordano – la Basilicata non può essere continuamente vittima di queste decisioni scellerate immolandosi per diventare discarica dell’intera Penisola, ma deve proseguire un cammino di riscatto proseguendo con la continua valorizzazione del turismo attraverso le bellezze naturalistiche condite poi da un enogastronomia d’eccellenza. Ragion per cui chiediamo si faccia chiarezza sulla selezione delle aree idonee alla realizzazione di questo progetto di stoccaggio. A tal proposito già esprimiamo come Ugl Matera parere unanime sfavorevole a questa ipotesi, a cui deve seguire una presa di posizione netta da tutta la popolazione rigettando con la massima forza ed autorevolezza questa pericolosa ipotesi. Oggi più che mai ribadiamo il nostro determinato e convinto ‘No’ al deposito di scorie nucleari in Basilicata. Rivolgiamo un accorato appello alla Regione Basilicata, all’Anci Basilicata, ai Parlamentari lucani, alla Conferenza Episcopale lucana, alle istituzioni scolastiche, alle forze politiche, sociali, produttive e alle associazioni ambientaliste lucane a porre in essere sin da subito ogni azione a difesa del nostro territorio”.