Petrolio: in UE Italia all’8° posto per dipendenza

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Uno studio condotto da ricercatori italiani e basato su un indice multi-dimensionale sintetico di dipendanza da petrolio, da loro approntato, ha permesso di stilare una classifica dei Paesi europei più dipendenti dal petrolio, con l’Italia che si colloca all’8° posto (Lituania, Grecia, Paesi Bassi e Spagna i più esposti, evidenziando il notevole ritardo con cui l’UE affronta la transizione energetica

L’Italia si colloca al 2019 all’8° posto per la dipendenza energetica da petrolio nell’UE.

È il risultato dello studio The Multi-dimensional Oil Dependency Index (MODI) for the European Union”, pubblicato sul numero 82 di Resources Policy e condotto dai ricercatori Federica Cappelli, Professore assistente in Economia ecologica all’Università di Ferrara, e Giovanni Carnazza Professore assistente in Economia Pubblica presso il Dipartimento di Economia e Management (DEM) dell’Università di Pisa.

dati si riferiscono al 2019 e la ricerca ha preso in considerazione i 27 Paesi dell’UE + Regno Unito nel periodo 1999-2019, stilando una classifica che si basa su un indice multidimensionale molto complesso e mai sviluppato prima, che tiene in considerazione 4 aspetti:

– dipendenza energetica ovvero quanta energia deriva dal petrolio;
– dipendenza economica ovvero quanto del PIL reale dipende dal petrolio;
– dipendenza internazionale ovvero quanto petrolio proviene dalle importazioni;
– dipendenza geopolitica ovvero quanto è elevato il grado di diversificazione delle importazioni e quanto le relazioni commerciali sono legate a Paesi politicamente stabili.

“Il petrolio rappresenta più di un terzo dell’energia creata e utilizzata all’interno dell’Unione Europea, il che evidenzia la profonda dipendenza dai combustibili fossili – ha affermato Carnazza – Come ci ha insegnato lo scoppio della guerra tra Ucraina e Russia, continuare a fare affidamento su risorse energetiche esterne rende ogni Paese estremamente vulnerabile agli shock esterni”.

Nella classifica dei Paesi europei che dipendono maggiormente dal petrolio, l’Italia è all’ottavo posto. In testa, troviamo nazioni come la Lituania, la Grecia, i Paesi Bassi e la Spagna. Nel dettaglio, per quanto riguarda l’Italia nel 2019, si scopre che le fonti di energia derivano dal petrolio per il 35%, dal gas naturale per il 30% mentre le rinnovabili sono al 10%.

Fonte: Carnazza

A livello europeo le medie sono 41% per il petrolio16% per il gas naturale e 9% per le rinnovabili. Considerando quindi l’altra faccia della medaglia rispetto al petrolio, ovvero le rinnovabili, la maglia nera va a Irlanda (4,3%) Lussemburgo (4,3%) e Olanda (4,5%) mentre i Paesi più virtuosi sono Finlandia (27%), Lettonia (26,4) e Svezia (26,2%).

In generale, lo studio ha evidenziato 3 fondamentali criticità dell’UE:
– la difficoltà a dissociare il consumo di petrolio dalla crescita del PIL e raggiungere gli obiettivi ambientali fissati dal Green Deal europeo;
– la disparità dei vari Paesi rispetto alla dipendenza dal petrolio;
– la dipendenza internazionale e geopolitica dal petrolio per la sicurezza energetica.

Il nostro lavoro ha mostrato il ritardo con cui molti Paesi dell’UE stanno affrontando la necessità di una transizione ecologica non solo dal punto di vista ambientale ma anche socio-economico – ha concluso Carnazza – Basti pensare alle ricadute negative in termini di potere d’acquisto delle famiglie che ha avuto la pressione inflazionistica derivante dall’aumento del prezzo del petrolio e del gas naturale. Aver creato una misura sintetica e multidimensionale della dipendenza dal petrolio in termini trasversali (28 Paesi membri UE) e storici (dal 1999 al 2019) può rappresentare un primo passo importante verso la comprensione da dove deriva questa profonda dipendenza e come superarla”.

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