Il mutuo a tasso fisso abbatte la rata e rimborsa più capitale rispetto al variabile. E questo, anche in presenza di una riduzione consistente dei tassi di interesse. Secondo l’analisi condotta dall’Ufficio Studi di Telemutuo.it, ipotizzando un taglio del costo del denaro in Europa del 2% entro i prossimi 24 mesi, l’accensione di un mutuo a tasso variabile non porterebbe alcun vantaggio economico rispetto a un mutuo a tasso fisso. Almeno nell’arco del prossimo anno e mezzo.
Ipotizzando un finanziamento di 160.000 euro in 20 anni, il tasso fisso prevede infatti una rata mensile di 860 euro (tasso del 2,65%) rispetto ai 1.020 euro richiesti inizialmente per un mutuo a tasso variabile (tasso del 4,6%). Ipotizzando un percorso di contrazione del livello dei saggi dell’1,5% in 18 mesi, il livello della rata del variabile scenderebbe così a 900 euro mese, valore ancora superiore rispetto a quella prevista per i mutui a tasso fisso. Questo vuol dire che soltanto un’ulteriore riduzione dei tassi dello 0,5% porterebbe la rata del variabile al di sotto di quella del fisso.
Non solo. I vantaggi legati alla scelta di un finanziamento a tasso fisso rispetto a un variabile sono legati anche all’abbattimento della quota capitale. In base alle simulazioni dell’Ufficio Studi di Telemutuo.it, infatti, dopo i primi due anni il debito residuo su un mutuo da 160.000 euro a tasso fisso si attesta a 147.536 euro a fronte dei 148.800 euro del tasso variabile. Questo si traduce in un rimborso maggiore di capitale con il tasso fisso pari a 1.264 euro rispetto al variabile. I risultati di questa simulazione sono evidenti anche estendendo la duration a 30 anni. In questo caso, su un finanziamento da 160.000 euro, la differenza di quota capitale pagata da un fisso rispetto a un variabile entro i primi due anni si attesta a +1.004 euro.
«Le aspettative per un taglio del costo del denaro da parte della Bce nei prossimi mesi e le previsioni delle banche a lungo termine hanno determinato un abbassamento dell’Eurirs con effetti evidenti sul costo dei mutui a tasso fisso che risultano oggi ben più convenienti rispetto soltanto a un anno fa», ha spiegato Andrea Pennato, Amministratore Delegato di Telemutuo.it. «Il risparmio che si può avere oggi su un finanziamento a tasso fisso è di circa il 10% rispetto al costo che si sarebbe pagato lo scorso anno per lo stesso mutuo. Non solo. In questo momento optando per il fisso, ipotizzando anche un taglio dei tassi del 2% entro i prossimi due anni, si potrebbe beneficiare di un maggior abbattimento della quota capitale rispetto a un mutuo a tasso variabile. Dopo due anni, il mutuatario potrà eventualmente ricorrere alla surroga del mutuo incassando nel frattempo i benefici offerti nel frattempo dal fisso».
IL VANTAGGIO ECONOMICO DEL MUTUO A TASSO FISSO RISPETTO AL MUTUO A TASSO VARIABILE |
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Mutuo |
Rata Tasso Fisso |
Rata Tasso Variabile (eur3+0,65%) 4,6% |
Rata* dopo riduzione Euribor – 0,5% dopo 6 mesi |
Rata * per riduzione ulteriore Euribor – 0,5% dopo 12 mesi |
Rata*per riduzione ulteriore Euribor -0,5% dopo 18 mesi |
Rata per riduzione ulteriore euribor – 0,5% dopo 2 anni |
Tasso Variabile Debito residuo alla 24°rata |
Tasso Fisso Debito residuo alla 24° rata |
Rimborso maggiore di capitale con il Tasso Fisso |
160.000 € in 20 Anni |
860 € (2,65%) |
1.020 € |
980 € (tasso 4,1%) |
938 € (tasso al 3,6%) |
900 € (tasso 3,1%) |
863 € (tasso al 2,6%) |
148.800 € |
147.536 € |
1.264 € |
160.000 € in 30 Anni |
657 € (2,8%) |
820 € |
774 € (tasso al 4,1%) |
729 € (tasso al 3,6%) |
686 € (tasso al 3,1%) |
646 € (tasso al 2,6)% |
154.000 € |
152.996 € |
1.004 € |
* è stata calcolata la rata sul capitale residuo al tasso aggiornato in riduzione dopo il relativo periodo di
Fonte: Elaborazione Ufficio Studi di Telemutuo.it su dati al 21 gennaio 24