Il Diritto alla Felicità è il presupposto nella ricerca della libertà

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“La riflessione su Diritto alla Felicità parte dal presupposto che tutti i potere dispotici hanno come modello il cittadino triste”. Ecco come Gianni Marasca, Presidente dell’Ordine degli Avvocati ha introdotto l’incontro organizzato in collaborazione con la Treccani per riflettere sul diritto collettivo alla felicità e sul ruolo dello Stato nel definire le condizioni che per il perseguimento del benessere.

Docenti, studiosi di diritto e non solo, avvocati, si sono confrontati dando la propria interpretazione partendo da ciò che non dice (o non dice) la Costituzione. “Il diritto – ha detto l’Avv. Fernando Piazzolla – esige certezza definitoria mentre la felicità è un concetto impalpabile, soggettivo e difficilmente definibile in maniera univoca”. Del resto, anche nel libro “La dea felicità nel diritto”, l’autore avv. Roberto Tiberi ha offerto un ampio excursus delle varie possibili interpretazioni ricordando che “vi sono giacenti in Parlamento due proposte di legge di modifica dell’art.3 della Costituzione che introdurrebbero nella Costituzione il Diritto alla Felicità”. La sintesi è che il nesso tra diritto e felicità è possibile ma sta a ciascuno trovarlo. La convergenza del dibattito ha portato a considerare che la felicità del singolo vada inquadrata nella felicità collettiva e a questo si agganciano i riferimenti ad alcuni articoli della Costituzione partendo dall’art. 32 su Diritto alla Salute che può allargarsi anche a toccare la tutela psicologica e dunque la non solo la salute fisica, così come gli articoli 9 e 41 che tutelano l’ambiente dal quale ricaviamo felicità e benessere. “Il coinvolgimento di Treccani – ha aggiunto Stefano Leone Agente Generale Marche – nasce dal fatto che la felicità può derivare anche dal possedere un’opera d’arte e della cultura così come contribuire a restaurarla o visionarla in una mostra, e su questo filone Treccani è storicamente punto di riferimento e vuole continuare ad esserlo”. L’incontro rientra nell’ambito del progetto formativo 2024: “Effettività della tutela dei diritti fondamentali”. Al dibattito hanno contribuito il prof. Giovanni Di Cosimo, Docente di Diritto Costituzionale ad UNIMC, Valerio Vernesi, Storico dell’Arte Treccani e il dott. Giovanni Trerè Presidente della sezione penale della Corte d’Appello di Ancona. In videocollegamento è intervenuta dagli Stati Uniti l’avv. Megan Smiley che presiede una società che aiuta gli avvocati statunitensi che vogliono dedicarsi ad una carriera diversa da quella forense a intraprendere una nuova attività. Il tema infatti è la conciliazione degli obiettivi di vita e di quelli professionali che se confliggenti o incompatibili portano alla volontà di fare scelte diverse. Del resto negli Stati Uniti è già disciplinato il Diritto alla ricerca della felicità.

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