Formazione professionale: Molinaro, primo problema la sostenibilità

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\’\’Le condizioni politiche e istituzionali per scrivere una nuova legge quadro in materia di istruzione e formazione professionale in linea teorica ora ci sono, ma occorre chiarire che la scuola regionale che vogliamo è quella nella quale, al di là della competenza in materia di programmazione della rete scolastica e di diritto allo studio, la Regione abbia in carico anche la responsabilità dell\’organizzazione, e quindi, ad esempio, della definizione degli organici\’\’. Lo ha chiarito l'assessore regionale all'Istruzione Roberto Molinaro in occasione del convegno ''Quale modello per l'istruzione e la formazione professionale in Friuli Venezia Giulia?'', organizzato dalla CGIL-Federazione lavoratori della Conoscenza e dall'Associazione ''Proteo Fare Sapere'' del Friuli Venezia Giulia presso l'ENAIP di Pasian di Prato per discutere del futuro dell'istruzione tecnica professionale in regione, anche alla luce delle novità introdotte dall'accordo siglato il 14 gennaio scorso tra la Regione e l'Ufficio Scolastico Regionale. L'accordo prevede che gli Istituti scolastici professionali della regione possano attivare, a partire dall'anno scolastico 2010/2011 e in regime sussidiario rispetto all'offerta regionale erogata dai centri di formazione professionale, specifici percorsi triennali per il conseguimento di un attestato di qualifica regionale.

Nel più generale percorso di attuazione della riforma del titolo V della Costituzione in materia di istruzione, il segmento della formazione professionale è, tra l'altro, il più delicato per l'incrociarsi delle due potestà, quella statale e quella regionale. Il settore inoltre è quello che risente al momento della maggiore contrazione in termini di iscrizioni. Se, infatti, in Friuli Venezia Giulia tengono gli istituti tecnici (-2,8 per cento delle iscrizioni dall'anno scolastico 2008-2009 al 2010-2011) e crescono i licei (più 11,7 per cento) i professionali accusano un calo del 10 per cento (in Italia è del -3,4 per cento). ''Il primo problema da affrontare nel breve e medio periodo – ha indicato Molinaro – è dunque quello della sostenibilità e del riorientamento verso la domanda della prima formazione sulla base delle richieste del mercato. Ciò alla luce – ha precisato – del graduale disimpegno statale per ciò che attiene il sostegno finanziario''. Lo scenario prefigurato da Molinaro è quello per cui ''già nell'arco di uno o due esercizi finanziari l'intera formazione professionale sarà interamente a carico della Regione''.
A questo si aggiunge la nuova questione posta dalla scelta di sussidiarietà intrapresa dalla Regione per gli IPS, Istituti Professionali di Stato, e il loro ruolo per l'ottenimento delle qualifiche professionali. ''Sono realtà radicate sul territorio e sono quindi una risorsa e non un ripiego'', ha commentato Molinaro. ''L'accordo stipulato va attuato e vanno individuate forme di sperimentazione al di là delle comprensibili difficoltà organizzative''. Una delle altre azioni sulle quali si orienterà decisamente l'amministrazione regionale, ha reso noto Molinaro, è la promozione e organizzazione di alcuni poli formativi integrati di percorsi di istruzione e formazione professionale – IeFP – sul modello delle esperienze già intraprese in regione per gli ITS e gli IFTP. ''Due settori sono stati già individuati, quelli dell'agricoltura e del mobile-arredo. Coinvolgeremo in modo diretto il mondo produttivo, le fondazioni, tutti i portatori di interessi, per giungere alla creazione di una filiera formativa che riesca ad unire in un unico percorso coordinato la qualifica con l'alta formazione, dal triennale al post diploma''.
Infine, la Regione procederà nella gestione della competenza che attiene alla programmazione della rete scolastica, adottando criteri più stringenti e lavorando sulla razionalizzazione dei nuovi indirizzi e sulla dislocazione dei poli scolastici. Il convegno, a cui hanno partecipato Anna Maria Santoro della segreteria nazionale FLC e il segretario generale della CGIL FVG Franco Belci, che ha sottolineato nel suo intervento come ''la formazione sia lo strumento chiave per affrontare la crisi'', sono intervenuti, tra gli altri, Natalino Giacomini della FLC CGIL FVG, Paola Santoro, dirigente dell'ENAIP e presidente di Effepi, che riunisce i 13 enti accreditati dalla Regione per offrire formazione agli under 18, Anna Maria Zilli, dirigente dell'Istituto professionale ''Stringher'' di Udine e Vittorio Brancati, presidente dello IAL

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