Federalismo: Rete Imprese Italia, IMU penalizza imprese Friuli

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Udine – Con il federalismo municipale tasse piu\’ alte per le imprese friulane. La provincia di Udine e\’ fra le 13 delle 101 province italiane nelle quali l\’incremento di imposta sara\’ fra i piu\’ alti in Italia. Lo sostiene una indagine di Rete Imprese Italia resa nota dal presidente di Confartigianato Udine Carlo Faleschini che aveva gia' denunciato il rischio di un forte aumento della pressione fiscale soprattutto sulle imprese. Previsione confermata da questa ultima indagine dall'associazione che raggruppa artigiani e commercianti italiani. Il passaggio dall'Ici all'Imu base determinerebbe un incremento di imposta superiore ad un quarto. Nella provincia di Aosta l'incremento del prelievo immobiliare sulle imprese arriverebbe al 72,8 %; nella provincia di Nuoro con + 36,9 %; in quella di Oristano con + 36,6 % e in quella di Udine del 32,4 %. Seguono le province di Vercelli con + 31,8 %, Enna con 31 %, Pordenone con 28,5 %, Milano con 28,5 %, Reggio Calabria con + 28,4 %, Cagliari con 28,0 %, Sondrio con 27,9 %, Agrigento con + 27,6 % e Sassari con + 26,2 %.

Secondo lo studio di Rete Imprese Italia che riunisce le maggiori associazioni di categoria degli artigiani e degli commercianti il passaggio dall'attuale aliquota Ici, pari in media al 6,49 per mille, alla nuova Imu, con aliquota base del 7,6 per mille che, pero', grazie all'autonomia concessa ai Comuni, potrebbe essere incrementata sino al 10,6 per mille, comporterebbe, in tal caso, un aggravio fiscale sugli immobili strumentali posseduti dalle imprese pari a circa 3 miliardi di euro. ''Sarebbe un pesante aumento per il sistema delle imprese gia' gravato da una pressione fiscale piu' elevata rispetto alla media europea'' aggiunge Carlo Faleschini che spiega che ''dalle stime effettuate da Rete Imprese Italia emerge che, ''considerando tutti gli immobili adibiti ad attivita' produttiva (immobili adibiti ad ufficio, negozi e botteghe, magazzini, laboratori per arti e mestieri, opifici, alberghi e pensioni, teatri, fabbricati industriali e commerciali), l'incremento dell' imposizione ad aliquota del 7,6 per mille sarebbe pari a 812 milioni di euro''. A livello di singola impresa, inoltre, l'aggravio di imposizione rischia di superare alcune migliaia di euro annue in base al Comune nel quale e' collocata l'impresa stessa. ''Il federalismo fiscale che ci piace – sottolinea Faleschini – e' quello che favorisce la progressiva riduzione della spesa pubblica locale improduttiva e che determina un meccanismo virtuoso in grado di abbassare la pressione fiscale sulle imprese''. ''Ci aspettiamo che i Comuni, nell'ambito della propria autonomia tributaria, riducano, come permette la norma, l'aliquota base dello 0,3 %.In tal modo le imprese godrebbero di un risparmio di imposta pari a 1,4 miliardi di euro''.

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