I nuovi sistemi integrati per droni

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Il piano strategico-industriale della Poggipolini SPA, azienda da tre generazioni leader nel settore, la vera missione verso il 2025, è basato principalmente su tre driver di crescita. Il primo driver è quello relativo al settore delle viti, quelle in titanio, quelle speciali e quelle critiche come negli elicotteri, nello spazio, nella Formula 1, nelle hypercar, settori questi di nicchia. “Il nostro obiettivo è quello di diventare leader anche per applicazioni negli aerei commerciali, in particolar mode nelle aerostrutture, motore e trasmissione – è quanto dichiara il Direttore Michele Poggipolini, per portare la nostra esperienza, la nostra tecnologia e il nostro sapere, dal mondo degli elicotteri agli aerei commerciali. Il mercato degli aerei commerciali vede produttori di viti multi-billion con principalmente tre aziende che hanno in mano il 90% dell’intero mercato, tre aziende in cui la più piccola, il gruppo francese Lisi fattura due miliardi e le altre due, colossi americani, fatturano intorno ai 10-15 miliardi come Howmet, ex Arconic, e PCC. Per poter fare la differenza in questo settore altamente competitivo abbiamo sviluppato e brevettato un nuovo processo, un nuovo modo per produrre viti stampate a caldo dando la possibilità ai nostri clienti di ordinare senza richiedere un minimo d’ordine, garantendo altissima customizzazione in tempi rapidissimi con la produzione di 100 viti al minuto e partendo dalla materia prima alla consegna, alla delivery. Il tutto digitalizzato”.

Il processo dal nome “High-speed hot forging” è stato brevettato in 152 paesi, e grazie a questo progetto l’azienda riuscirà a portare il titanio non solo nell’aeronautica ma anche nell’automotive. “Questo è un secondo obiettivo parallelo a quello aeronautico per il settore viti – spiega il Presidente del Gruppo dei Giovani imprenditori di Confindustria Emilia – Il titanio sarà una nuova soluzione di riduzione di peso dato che non è ancora usato in automotive per le vetture che non sono hypercar da un milione di euro ma anche per macchine cosiddette premium che hanno un prezzo ad esempio di 100mila euro. Questo processo infatti consente un notevole abbattimento dei costi, consentendo così ai nostri clienti automotive di considerare di impiegare le viti in titanio anche per auto premium. Considerate che ogni linea High Speed Hot Forging ha una capacità produttiva di oltre 10 milioni di viti all’anno. Oggi ne produciamo meno di 1 milione,”

In Automotive l’acciaio è un materiale che la fa da padrona, in aeronautica il titanio viene usato in maniera importante però manca la flessibilità, il make-to-order in just in time o la produzione legata alle soluzioni ingegneristiche che la Poggipolini offre per progettare, migliorare e ottimizzare le viti potendole produrre per kit e in lotti smart sfruttando la tecnologia del processo organico verso l’industrializzazione. “Il discorso di industrializzazione – dichiara il Direttore – è relativo anche per la seconda parte del nostro core business, i componenti critici e le parti meccaniche di precisione su cui stiamo lavorando in aeronautica e dove ci poniamo come partner tecnologico e seguiamo la progettazione e lo sviluppo di sistemi complessi, partendo dalla fornitura di prototipi fino alla loro industrializzazione. La nostra smart factory di San Lazzaro sarà il nostro nuovo Polo industriale che si aggiungerà allo stabilimento storico e dove industrializzeremo questi progetti. Le nuove tecnologie di processo brevettate hanno permesso l’espansione della lavorazione industriale anche nel settore dei droni o V-TOL e ci consentirà di fare un ulteriore step, un passo in avanti molto importante. Abbiamo una previsione di crescita aggressiva nei prossimi 5 anni, di arrivare a 50 milioni di fatturato con un piano di investimenti importante, che nonostante la situazione covid19 non stiamo riducendo”.

Di qui la scelta strategica di aprire il capitale dell’azienda per fare entrare un partner, il gruppo Cherry Bay Capital, consapevole del potenziale e in grado per accompagnarci in questa fase di crescita e di accelerazione. L’azienda, che tra i principali clienti vede Leonardo, Boeing, Safran, General Electric con altri importanti in cui è in corso la qualifica, ha l’ambizione di creare in Emilia un Polo aeronautico d’eccellenza che possa andare ad integrare tecnologie tra loro complementari di altissima specializzazione oggi frammentate nel mercato.

“L’ingresso nel nostro capitale di Cherry Bay Capital, con una quota di minoranza – annuncia Michele Poggipolini – è stata una scelta assolutamente non di necessità ma per poter accelerare in modo strategico il nostro piano industriale che ha permesso la costruzione del nostro nuovo centro d’eccellenza aeronautico con 20 mila metri quadrati che avrà luogo sempre a San Lazzaro di Savena. La prima fase, già realizzata, ospita non solo il processo high speed hot forging ma anche una linea totalmente automatizzata per fresatura e processi speciali, con specifiche, avanzate e ci consentirà di sviluppare nuove soluzioni lavorando insieme con i nostri clienti. E non solo: da sempre infatti crediamo nell’open innovation, collaborando insieme alle università, alle startup, ai fornitori per offrire un servizio di altissimo livello, integrato orizzontalmente”.

Avviata la fase di internazionalizzazione, il 40% del fatturato proviene dall’estero, e aperto l’ufficio commerciale in Francia a Tolosa in piena emergenza sanitaria da Covid19. “La Poggipolini ha anticipato – spiega il Direttore – i trend e ha investito il 40% del fatturato del 2019 e 15 mln di euro nei 7 anni precedenti, in tecnologie su processi e su certificazioni, sulla ricerca. Investire in questi settori è strategico e premiante. Abbiamo chiuso il primo quadrimestre del 2020, nonostante l’emergenza sanitaria, con un +20% di crescita di fatturato e il 2019 in crescita del 30% rispetto al 2018”.

Ecco il video di Robocop in azione: https://www.profititanium.com/COVID19POGGIPOLINI.mp4

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