Intervento dell’assessore al bilancio Pietro Marcolini

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\”In un momento come l\’attuale tutti sono chiamati alla responsabilità e alla solidarietà. Questo è ormai l\’unico metro di valutazione dei rapporti istituzionali tra amministrazioni locali, diverse per funzioni, ambiti di governo e colore politico.
Crediamo che questi siano anche gli elementi di fondo sui quali i cittadini marchigiani giudicheranno chi a vario titolo li governa. E' con questo spirito che la Regione Marche sta cercando di dare una risposta alla situazione nuova determinata dalla crisi economica e dai pesantissimi tagli del Governo, il quale, nel tentare di cogliere gli obiettivi di finanza pubblica, scarica in modo sperequato sul sistema delle autonomie locali le esigenze di risanamento. A questo, come ormai tutti hanno potuto verificare, si aggiunge l'assenza di un intervento ristoratore da parte del Governo centrale riguardo ai danni derivanti dall'alluvione del marzo scorso, nonostante gli ordini del giorno approvati in Parlamento che impegnano il Governo a dare un segnale che ad oggi non e` venuto. Per le Regioni Veneto, Lazio e Basilicata vi sono state risposte, per le Marche no. Questa e` una responsabilita` politica che la Regione non smettera` di evidenziare, cosi` come abbiamo fatto fin dall'inizio, ricorrendo alla Corte costituzionale contro le norme del D.L. 'Milleproroghe' d'inizio anno. Di fronte alla riduzione dei cinque sesti delle risorse trasferite sulle materie delegate, pari all'87%, alle quali vanno aggiunte le decurtazioni sulla sanita` per circa 200 mln annui, cosi` da prefigurare un taglio complessivo nel triennio di circa 1 miliardo di euro per la sola Regione Marche, al quale inoltre si sommano le riduzioni per Comuni e Province, la risposta che le istituzioni locali sono chiamate a dare costituisce un onere e un dovere per tutti, altrimenti ci si rende responsabili di una conflittualita` di corto respiro e nei fatti di una deriva che non e` pensabile possa essere affrontata soltanto da qualcuno piu` responsabile di altri. E' chiaro, infatti, che in gioco non ci sono soltanto i bilanci degli Enti locali, ma l'erogazione di servizi essenziali ai cittadini, specie per alle fasce sociali medio-basse, e la tenuta del tessuto di coesione e di sviluppo economico che ha fatto il benessere della comunita` marchigiana. A riprova di cio` la Regione Marche si sta facendo carico responsabilmente della situazione. L'ipotizzato aumento delle accise, richiesto da ultimo drammaticamente dai Comuni e dalla Provincia di Fermo, cosi` come la regionalizzazione del Patto di Stabilita`, costituiscono due misure fondamentali che la Regione ha proposto. Siamo consapevoli che esse non sono certo indolori per i cittadini e neppure per la Regione, che ad esempio con la regionalizzazione del Patto di Stabilita` cede propria capacita` di spesa a favore di Comuni e Province. Entrambe le misure appaiono a nostro giudizio necessarie e ad esse si e` giunti dopo averle lungamente ponderate ed istruite, considerati gli incontri di concertazione che si sono susseguiti e le richieste che si sono levate da vari soggetti sociali ed istituzionali, ma e` del tutto evidente che la Regione intende attuarle solo nella misura in cui si giunga a formalizzare un patto di solidarieta` tra istituzioni e categorie sociali ed economiche, nel quale ciascuno s'impegni in prima persona a fare la sua parte. Cio` e` indispensabile e bisogna che il tentativo in atto di recuperare risorse e procurare un sollievo da parte della Regione trovi un corrispettivo solidale, agendo ad ogni livello sui risparmi, sul recupero dell'evasione e sulla leva fiscale che, come nel caso delle Province che non lo hanno fatto, puo` essere responsabilmente attivata. Senza uno sforzo corale non si esce dalla situazione attuale e non si ridisegna una prospettiva fatta di priorita`, possibilita` ed opportunita`, che e` necessaria e che sta alla politica e alla buon amministrazione saper cogliere ed offrire alle Marche tutte".

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