ECOSS un progetto per l’ecosistema marino dell’Adriatico patrimonio naturale da tutelare

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Progetto ECOSS osservatorio ecologico Adriatico ECOAdS - ECOlogical observing system in the Adriatic Sea

Italia e Croazia assieme per studiare il Mare Adriatico con l’osservatorio ecologico ECOAdS, strumento chiave per una collaborazione transfrontaliera atta a conservare l’ambiente marino e a promuovere una gestione sostenibile di tutta l’area

 

Tutela e conservazione dell’ecosistema marino del Mare Adriatico, è questo l’obiettivo macro del progetto ECOSS attraverso l’istituzione dell’osservatorio ecologico Adriatico ECOAdS (ECOlogical observing system in the Adriatic Sea) condiviso tra Italia e Croazia, in grado di integrare la ricerca e il monitoraggio ecologico e oceanografico con le strategie di conservazione dei siti Natura 2000.

Progetto ECOSS osservatorio ecologico Adriatico ECOAdS – ECOlogical observing system in the Adriatic Sea

Il progetto, un Interreg Italia-Croazia con un budget di 3,4 milioni di euro, vede come capofila ISMAR e altri tre istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche – CNR: IRBIM, IREA, IRPI. Come partner: l’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale – OGS, l’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia in Emilia Romagna, l’Istituto di oceanografia e pesca di Spalato, il Parco Regionale del Delta del Po Veneto, l’Ente pubblico per la gestione delle aree protette nella Contea di Spalato e Dalmazia “Mare e Carso”, l’Ente pubblico per la gestione delle aree naturali protette della contea di Dubrovnik Neretva, la Cooperativa Shoreline, l’Università Ca ‘Foscari Venezia – Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica e l’Istituto per la ricerca e la conservazione marina “Blue World” di Lussino. Quello del Mare Adriatico è un patrimonio naturale straordinario, un sistema ecologico e sociale complesso che necessità di azioni e politiche virtuose atte alla conservazione della biodiversità che è connessa tra habitat, specialmente nelle acque costiere e offshore.

Fonte: Manea, E., Bongiorni, L., Bergami, C. and Pugnetti, A. (2020). Challenges for Marine Ecological
Observatories to Promote Effective GMS of Natura 2000 Network: The Case Study of ECOAdS in the
Adriatic Sea. In: Alfarè L. and Ruoss E. Governing Future Challenges in Protected Areas, edizioni CNR: 23 29

Per avere un’idea dell’entità e importanza della questione è possibile partire proprio dai dati della Rete Natura 2000 che è lo strumento principale per la conservazione della biodiversità in Europa e la cui costituzione è regolata dalle Direttive Europee Uccelli e Habitat. Ci sono più di 3.000 siti marini Natura 2000 in Europa, in Adriatico se ne contano circa 300, che coprono poco più dell’1% del bacino in Italia e circa il 4% in Croazia. L’eterogeneità geologica dell’Adriatico permette l’esistenza di habitat molto diversi, che a loro volta supportano una ricca biodiversità: tanto per dare qualche numero, attualmente sono state identificate nel Mare Adriatico più di 7.000 specie, tra cui alcune rare, endemiche o in pericolo. Le minacce cui l’intero ecosistema è esposto sono di natura antropica mediante azioni dirette e indirette dell’uomo: l’inquinamento di origine terrestre e marina, il sovrasfruttamento delle risorse della pesca, l’intenso traffico marittimo, i danni al fondale a causa della presenza di piattaforme per l’estrazione di idrocarburi e lo sviluppo costiero e turistico. Una situazione che negli ultimi anni è peggiorata in maniera esponenziale a causa dei cambiamenti climatici e dei suoi effetti come ad esempio il surriscaldamento globale, i processi di desertificazione e gli eventi meteorologici estremi.
La grande novità del progetto ECOSS è la realizzazione di ECOAdS l’osservatorio ecologico in Adriatico. Anche se la necessità è riconosciuta e raccomandata a livello europeo, la costruzione degli osservatori è raramente realizzata. In questo sta l’innovazione di ECOSS, cioè nella realizzazione concreta dell’osservatorio e nel percorso stesso della sua realizzazione, che permette di individuare punti di forza e difficoltà, possibilità attuali e sviluppi futuri, all’interno della complessità socio ecologica e normativa dell’area.
Un osservatorio marino ecologico è costituito da più elementi. Innanzitutto un’ossatura che permetta la raccolta di informazioni e dati. Questa deve essere fatta da infrastrutture fisiche, quali ad esempio i siti di osservazione fissi, e da un insieme di altre attività osservative (attività di ricerca o piani di monitoraggio). È poi necessaria una visione fortemente ecologica che permetta di tenere conto dei sistemi complessi in cui si opera e di evidenziare le interconnessioni esistenti su scale spaziali e temporali appropriate. Infine, un processo partecipativo che permetta di condividere le attività e la progettualità con i principali portatori di interesse, condividendo dati, informazioni e conoscenze in modo aperto.

Il Portale web dell’osservatorio ecologico ECOAdS

Il progetto ECOSS valorizza le reti di osservazione presenti nell’area interessata, utili anche ai modelli di previsione ecologica. Un osservatorio ecologico come ECOAdS è, di fatto, uno strumento di conoscenza che vede l’integrazione di una proposta fortemente richiesta dall’Europa e dai singoli Paesi, cioè l’adozione di un approccio olistico, partecipativo e open access. ECOAdS armonizza gli approcci adottati dai diversi programmi di monitoraggio che devono essere in grado di produrre dati e informazioni comparabili e integrabili tra loro per creare un quadro conoscitivo che sia veramente in grado di informare la gestione e la protezione dell’ambiente marino. Perché un osservatorio sia ecologico gli aspetti legati alla connettività in mare, quindi l’influenza delle variabili ambientali e spazio-temporali sulle specie marine, sui loro cicli biologici e le loro interazioni, devono essere affrontati e integrati in questo quadro conoscitivo.
È quindi uno strumento chiave per promuovere una collaborazione transfrontaliera ai fini di supportare un efficace monitoraggio dell’ambiente marino ed una sua gestione sostenibile, anche attraverso ad adeguati meccanismi di finanziamento e al supporto di strategie macroregionali, come lo è ad esempio la Strategia Europea per la Macroregione Adriatico-Ionica detta EUSAIR, che ha l’obiettivo di favorire uno sviluppo sostenibile nell’intera area Adriatico-Ionica.
L’informazione e la partecipazione dei cittadini alla pianificazione e alla realizzazione dei piani di conservazione e monitoraggio e alla gestione integrata delle zone costiere sono elementi espliciti e fondamentali anche delle Direttive ambientali per far fronte in maniera efficace ai problemi ambientali e perseguire uno sviluppo economico e sociale, in grado di preservare l’ambiente in cui viviamo e garantirlo alle generazioni future.
L’adozione dell’approccio della cosiddetta “scienza aperta” è centrale nello sviluppo di ECOSS e di ECOAdS, al fine di creare le condizioni per uno scambio di conoscenze fra scienziati, decisori politici e società civile, per permettere di passare da un tipico flusso di informazioni unidirezionale dall’alto a un dialogo a più voci. Per fare questo sarà costruito un portale web, dal quale accedere in modo aperto a tutte le informazioni che possono essere necessarie per la corretta gestione dell’area e salvaguardia della biodiversità per una molteplicità di portatori di interesse.

Le minacce principali per l’ecosistema del Mare Adriatico

PESCA E ACQUACOLTURA
Tra le prime e più importanti minacce in Adriatico c’è sicuramente il sovrasfruttamento delle risorse della pesca. Questa può condurre al depauperamento delle risorse biologiche e al degrado della catena alimentare marina. Inoltre le perturbazioni dei fondali marini provocate dallo strascico delle attrezzature di pesca possono innescare modifiche a lungo termine o irreversibili degli habitat. Il by catch è un altro grosso problema, cioè la pesca accidentale di specie marine, molte delle quali a rischio estinzione. Questa è una delle principali cause dello spopolamento dei mari e provoca ogni anno lo spreco di circa il 40% del pescato. Per quanto riguarda l’acquacoltura, questa è generalmente intensiva e se non sviluppata con approcci sostenibili è dannosa.

Gigantismo Navale, crediti fotografici: foto di Amelia De Lazzari

TRAFFICO MARITTIMO
L’inquinamento atmosferico è solo una delle conseguenze ambientali del trasporto marittimo, cui si aggiungono perdite di oli e idrocarburi e lo scarico o perdita di rifiuti e altri inquinanti in mare. Un altro tipo di inquinamento legato al traffico marittimo è l’inquinamento acustico provocato da diverse fonti (rumori delle imbarcazioni, attività militari, ecc…). I mammiferi marini e molti pesci sono quelli maggiormente colpiti dall’inquinamento acustico perché utilizzano le onde sonore per orientarsi, trovare le prede, localizzare un partner, evitare i predatori e comunicare.
RIFIUTI MARINI (MARINE LITTER)
Sono costituiti da materiale di vario tipo. Il tasso di degradazione molto lento della maggior parte dei rifiuti marini, principalmente plastica, insieme alla quantità sempre crescente, sta portando a un loro graduale aumento con un evidente impatto sugli ecosistemi. Il marine litter consiste quindi in oggetti costruiti ed adoperati quotidianamente dall’uomo e poi abbandonati o persi lungo la linea di costa ed in mare, compresi quei materiali che, dispersi sulla terra ferma, raggiungono il mare attraverso i fiumi, il vento, le acque di dilavamento e gli scarichi urbani.
EUTROFIZZAZIONE
L’eccessivo apporto di sostanze a effetto fertilizzante può dare origine a eutrofizzazione. Il fenomeno si manifesta con alterazione del colore e della trasparenza delle acque per le alte concentrazioni di microalghe in sospensione. Tale processo può avere ricadute sull’ambiente molto negative con diffuse e persistenti carenze di ossigeno, dovute alla degradazione della elevata quantità di sostanza organica presente nelle acque.
SPECIE ALIENE
Le specie aliene sono trasportate attraverso le acque di zavorra delle navi oppure dalle chiglie delle imbarcazioni che si spostano o dagli impianti di acquacoltura che importano molluschi asiatici destinati al consumo. Questo può generare perdita di biodiversità e alterazione degli ecosistemi.
CAMBIAMENTI CLIMATICI
A tutte queste minacce si sommano le conseguenze dei cambiamenti climatici, che vanno da un aumento generale della temperatura e il conseguente innalzamento del livello dei mari, all’amplificazione in frequenza e in intensità dei fenomeni meteorologici estremi. I cambiamenti climatici si stanno verificando a ritmi talmente veloci che numerose specie animali e vegetali non riescono ad adattarsi.
ACIDIFICAZIONE DEI MARI
Legato ai cambiamenti climatici globali e all’immissione in atmosfera dei gas serra vi è il fenomeno dell’acidificazione dei mari. Circa un quarto della CO2 di origine antropica presente nell’atmosfera è assorbita da mari e oceani e a contatto con l’acqua per una reazione chimica si forma acido carbonico abbassando il pH marino. Tale fenomeno è dannoso per tutti quegli organismi marini che sono costituiti da uno scheletro di carbonato di calcio.

PROGETTO ECOSS

mng_ecoss@ismar.cnr.it

www.italy-croatia.eu/web/ecoss  

www.ecoads.eu

Ecoss: Ecological observing system in the Adriatic sea: oceanographic observations for
biodiversity
Funding: EU 2014-2020 Interreg V-A Italy-Croatia CBC Programme
Priority Axis: Environment and cultural heritage
Specific objective: 3.2 – Contribute to protect and restore biodiversity observations for
biodiversity
Project duration: 30 months
Start date: 01/01/2019
End date: 30/06/2021
Project budget: ¤ 3.390.551,05
Lead Partner: Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr)
Partenariato: Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Istituto nazionale di oceanografia
e geofisica applicata (Ogs), Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia in Emilia-Romagna (Arpae), Istituto di oceanografia e pesca (Izor, Spalato, Croazia),
Parco regionale Delta del Po, Shoreline (Trieste), Università Ca’ Foscari di Venezia, Istituto Blue World per la ricerca marina e la conservazione (Veli Losinj, Croazia), Istituto pubblico per la gestione delle aree naturali protette di Dubrovnik-Neretva County (Croazia), Istituto pubblico “Sea & Karst” per la gestione delle aree naturali protette di Spalato e della Dalmazia (Croazia).

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