L’aeroporto d’Abruzzo a due velocità

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Aeroporto a rischio con il piano di riorganizzazione degli scali italiani annunciato dal ministro dei trasporti Corrado Passera.
A lanciare l'allarme sul futuro della struttura abruzzese, che proprio oggi si appresta ad annunciare l'attivazione di nuovi voli per Bucarest e Mostar, è la Cna (Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa), che chiede un confronto tra gli azionisti della Saga. «L'annunciato progetto di ridimensionamento degli aeroporti italiani, da parte del ministro Passera – sostengono i vertici di Cna – richiede una risposta immediata da parte degli azionisti della Saga. L'assessore regionale ai Trasporti, Giandonato Morra, e il presidente della società di gestione dell'aeroporto d'Abruzzo, Lucio Laureti, si facciano carico al più presto di una consultazione dei soci dello scalo, per studiare tutte le strategie del caso». Secondo il presidente regionale della Cna, Italo Lupo, «le notizie diffuse circa la volontà del governo Monti di procedere alla razionalizzazione degli scali nazionali, con una forte penalizzazione di quelli di ridotte dimensioni, se non affrontata con la dovuta efficacia rischia di portare in tempi rapidi al drastico ridimensionamento dell'aeroporto abruzzese». In realtà, ricorda Lupo, si tratta di una progetto che viene da lontano «ma che ha trovato sin qui gli interlocutori istituzionali abruzzesi distratti o fiduciosi nell'intervento del governo amico di turno. La realtà va invece in ben altra direzione: la determinazione del governo tecnico, nel perseguire i propri progetti, dovrebbe indurre chi ha a cuore le sorti dell'aeroporto ad adottare una strategia immediata». Secondo le indicazioni formulate dal ministro Passera, gli aeroporti italiani potrebbero presto essere suddivisi in tre fasce dimensionali: la prima, "strategica", comprendente non più di 14 scali di grandi dimensioni", diverrebbe il cuore del futuro sistema di trasporto aereo; la seconda, definita "primaria (comprendente una decina di scali, tra cui perfino quello della città di Torino) con una funzione di mero supporto alla prima; e la terza, infine, "complementare", destinata a includere una fascia di piccoli aeroporti, tra cui verosimilmente Pescara, destinati a una vita grama, ma soprattutto a pagare interamente di tasca propria ogni servizio legato all'attività: perché – questa l'intenzione annunciata dal ministro – tutta una serie di oneri attualmente a carico dello Stato finirebbero a carico degli azionisti. «Occorre dunque che al più presto – conclude Lupo – tutti gli azionisti della Saga siano messi in condizione di studiare le più adeguate strategie di contrasto di questa linea».

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