Portualità: la riforma necessita di valutazioni e discussioni

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“Voglio essere molto chiaro e quindi invito tutti ad ascoltare bene i termini che utilizzo. Il piano strategico nazionale della portualità e della logistica è, allo stato attuale, una proposta di riforma e come tale non sarà presentata nel prossimo Consiglio dei Ministri del 04/06/2015 perché prima sarà necessario avviare le dovute discussioni e valutazioni con gli operatori e i soggetti competenti. La proposta prevede una suddivisione in 8 distretti logistici che potranno essere anche infra regionali. All’interno di tali distretti sono individuati 14 porti, diretta emanazione delle reti Ten-T e quindi il porto di Ancona sarà presente e non subirà nessuna diminuzione d’importanza”. Sono queste le parole usate dal Vice Ministro Riccardo Nencini nella conferenza stampa che si è svolta presso l’Autorità Portuale di Ancona. Incalzato dai giornalisti, ha inoltre aggiunto che “La riorganizzazione del sistema della portualità e della logistica deve uscire dalle logiche campanilistiche legate alla presenza o meno di questa o quell’Autorità Portuale! Ricordo a tutti che il porto di Rotterdam movimenta, da solo, il doppio delle merci di tutti gli scali italiani messi insieme. Quando si parla di piano strategico nazionale della portualità e della logistica, si deve pensare a tutto quell’insieme d’infrastrutture sistemi e reti che insieme garantiscono la movimentazione di merci e persone”. Anche per quanto riguarda le nuove infrastrutture, da avviare o da portare a compimento, Nencini è stato molto chiaro “Per quanto riguarda la famigerata Uscita a Ovest, non ci sono cambiamenti di nessun genere. Il fatto che non sia citata all’interno del programma delle infrastrutture allegato al DPF 2015 è motivato dal fatto che l’opera non è completamente a carico dello Stato, ma sarà realizzata in project financing. Come da programma – ha aggiunto Nencini – al momento siamo in attesa della progettazione che sarà presentata entro la fine dell’estate. La stessa cosa può dirsi per la Fano – Grosseto, che vede il suo iter andare avanti in modo regolare e, per la quale, siamo in attesa della proposta per la realizzazione di parte dell’opera con fondi privati”. Chiusura dedicata alla Quadrilatero, anch’essa opera infrastrutturale strategica per la connessione di due regioni che ha vissuto momenti di difficoltà. “Nonostante le questioni giudiziarie ancora pendenti e rispetto alle quali abbiamo notizie rasserenanti, non sembra che ci siano altri rallentamenti e quindi sia la Perugia – Ancona che la Val di Chienti vedranno la loro fine nei tempi stabiliti ovvero entro il 2017”.

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