Crisi in superamento, ripresa lenta

1947

Negli Stati Uniti e nel resto d’Europa molti istituti di credito erano sull’orlo del fallimento e hanno dovuto richiedere l’intervento pubblico per rafforzare il loro patrimonio in tempi rapidi. In Italia questa emergenza non c’è stata. Alcune banche hanno scelto di fare ricorso ai titoli ibridi di capitalizzazione, i cosiddetti Tremonti bond, altre hanno preferito deliberare aumenti di capitale ricorrendo al mercato. Altre ancora stanno esaminando e programmando il da farsi, anche alla luce degli ultimi risultati di bilancio. Ciò che conta, in ogni modo, è che le banche italiane sono risultate ben patrimonializzate e in grado di non far mancare il credito alle imprese e alle famiglie. La focalizzazione della loro attività sulla intermediazione finanziaria, cioè nella raccolta del risparmio e il suo reimpiego nel finanziamento dell’economia, le ha messe al riparo dei rischi che invece sono derivati dalla pura attività di finanza svolta da diverse banche di altri mercati bancari internazionali”.
Il presidente della BCE Jean Claude Trichet e il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi sostengono che ogni Paese ha vissuto la crisi a suo modo e con le proprie reazioni: che cosa è successo in Italia a questo proposito?
“La prima fase della crisi è in superamento e in Italia la sinergia fra banche e imprese e fra banche e famiglia è stata efficace in quanto sta permettendo di intravedere uno spiraglio importante per il futuro. L’auspicio è che l'economia nel 2010 possa tornare a crescere, come faceva nel 2006 e nel 2007, sebbene si debba essere consapevoli che i problemi strutturali della nostra economia, accumulati negli anni, non sono ancora stati risolti. Occorre pertanto necessariamente focalizzare oggi l’attenzione al totale superamento della crisi economica senza tuttavia dimenticare l’avvio di riforme strutturali, ineludibili per rendere più competitiva la nostra economia”.
Come si prospetta questo 2010?
“La ripresa delle attività produttive viene prospettata con il prossimo biennio (+0,6% nel 2010; +1,6% nel 2011), ma si prefigura lenta nella sua intensità. Gli utili netti delle banche, dopo essersi dimezzati nel 2008, sono ancora in riduzione del 45% nel 2009 e pur segnando una leggera inversione di tendenza nel 2010 (+8%) si manterranno ancora lontani dai livelli pre-crisi. Nonostante i pesanti contraccolpi della crisi economica internazionale, la crescita delle sofferenze e il calo ulteriore degli utili, le banche hanno assicurato il proprio sostegno a famiglie e imprese e così continueranno a fare. Pur in presenza di un rallentamento della dinamica degli impieghi, infatti, gli sviluppi della congiuntura creditizia si sono mostrati nell'ultimo anno e mezzo relativamente positivi se paragonati alla caduta profonda dell'attività economica. Il tasso di crescita dei prestiti erogati a famiglie e imprese, intorno allo 0,5% nel 2009, tornerà a salire al 3,4% nel 2010 e al 4,3% nel 2011”.
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The crisis is going to pass, slow recovery
The crisis – Gianfranco Torriero declares, General Manager of the area Centre study and ABI research – has highlighted the importance of bank patrimonial endowment. In the United States and the rest of Europe many credit institutions were going to failure and have had to demand the public participation in order to strengthen their patrimony in times expresses. In Italy not has been this emergency”. How will be this 2010? “The resumption of the productive activities comes looked into next biennium (+0.6% in 2010; +1.6% in 2011), but it could be slow in its intensity. The net profits of the banks, after the halving in 2008, are still in decrease of 45% in 2009 and also marking a light radical change of direction in 2010 (+8%) will maintain from the levels before-crisis still far. Although the heavy repercussions of international economic crisis, the increase of the suffering and the further decrease of the profits, the banks have assured own support to families and enterprises and so they will keep on it. Also with a slowing down of dynamics of jobs, in fact, the developments of the credit conjuncture have been shown in the last middle year, relatively positive if compared to the economic activity crash. The rate of growth of the loans distributed to families and enterprises, around 0.5% in 2009, will return to go up to 3.4% in 2010 and 4.3% in 2011”.

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