Un po’ rinunciatari un po’ ritardatari…

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“La crisi che stiamo vivendo è risultata da più cause, alcune delle quali sono già state curate mentre altre restano da affrontare e risolvere”. Il prof. Giacomo Vaciago, docente di Politica Economica e direttore dell’Istituto di Economia e Finanza dell’Università Cattolica di Milano, descrive così la situazione dell’economia e del nostro Paese: “A fine 2008, il mondo si ferma dopo il fallimento di Lehman Brothers ed è soprattutto l’industria che soffre, con un calo degli ordini e della produzione dell’ordine del 25% in pochi mesi. La crisi è terminata con la ripresa molto forte dei Paesi emergenti (l’Asia nel 2010 cresce del 9%) e degli Stati Uniti (il cui reddito nazionale aumenta quest’anno un po’ più del 3%).
Siamo noi europei che abbiamo rinunciato a crescere. Non soffre solo l’Italia, il cui manifatturiero contiene, comunque, molta qualità e capacità di recupero. E’ l’Europa intera che non appare incamminata a costruire un futuro migliore per i nostri figli (e nipoti!). Essendo noi Paesi ricchi in competizione con Paesi emergenti, è chiaro che ci meritiamo un futuro ricco di successi solo se investiamo molto per produrre una qualità sempre migliore. L’hanno capito tutti?”.
Prof. Vaciago, lei ha suggerito tre strade per tornare a crescere: una pubblica amministrazione da XXI secolo, una scuola da rifondare sulla meritocrazia e investimenti seri in infrastrutture. In pratica una società efficiente! Ma visto che per crescere si parte sempre dalle infrastrutture, quali sono, secondo lei, quelle imprescindibili?
“Le infrastrutture su cui abbiamo più dormito sono quelle che servono alla mobilità di idee, soldi, persone e merci. Da questo punto di vista, siamo un Paese che ha accumulato un ritardo notevole in ciò che è utile a muoverci: è quindi tutto più costoso, meno sicuro e meno rapido; cioè la relativa produttività non cresce abbastanza e il Paese invece di andare avanti, sta fermo o arretra”.
E’ stata lanciata l’idea di realizzare una macroregione adriatico – ionica: che ne pensa?
“Non credo alle regioni, figuriamoci se credo alle macro regioni! Al di là della battuta, a cosa servirebbe creare nuove aggregazioni che sono comunque parziali e/o incomplete? La priorità – secondo me – è invece quella di “snellire” la struttura di governo, semplificando molto e soprattutto eliminando livelli di governo cui corrispondono generazioni sempre più scarse. Non si può farlo con provvedimenti volontari, perché nessuno mai si candiderà ad eliminare la poltrona su cui sta seduto. Ma se non semplifichiamo e allarghiamo le dimensioni dei nostri tanti ambiti/livelli di governo, finisce che riduciamo – invece di stimolarla – la crescita della produttività e quindi viene a mancare lo stimolo principale allo sviluppo economico”.

A little bit defeatists, a bit latecomers…
“The crisis that we are going through comes from different reasons some of them have been already resolved while others remain to face and to resolve”.
The Prof. Giacomo Vaciago of Milan Catholic University describes the economic situation of our Country: “At the end of 2008, after the failure of Lehman Brothers the world stops and it is above all the industry that suffers, with a decrease of orders and production of 25% in few months. The crisis is ended with the strong resumption of the growing Countries (Asia in 2010 grows of 9%) and the United States (whose national yield increases this year more on less 3%). European ourselves have renounced to grow. Italy is not the only one to suffer, the manufacturing has much quality and ability to recovery. It is the whole Europe that does not seem intentioned to construct a better future for our sons (and grandsons!). We are rich Countries, so we are in competition with developing Countries, it’s sure that we deserve a rich future of successes if we invest a lot in order to produce more and more better quality of life. Did everybody understand all? Moreover the infrastructures on which we have slept, those that are useful to the dynamism of ideas, money, persons and goods. From this point of view, we are a Country that has accumulated a remarkable delay in what is useful to move us: so everything is much expensive, less sure and less fast.

www.unicattolica.it – www.vaciago.it/blog

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