Infastrutture, fattore decisivo per lo sviluppo economico

683
Stefano Zunarelli

L’arretratezza sul piano infrastrutturale del nostro Paese è un dato ben noto. Altrettanto noto è come questo elemento pesi negativamente in misura considerevole sulle prospettive di ripresa dello sviluppo, in particolare delle regioni che si affacciano sulla costa adriatica.
Non vi è ancora piena consapevolezza, invece, del fatto che una (se non la principale) delle ragioni che sono alla base di tale situazione è la presenza di un ordinamento normativo che ostacola fortemente la realizzazione di nuove infrastrutture e l’ammodernamento di quelle esistenti.
Il nostro sistema legislativo, infatti, nonostante alcuni tentativi di snellimento, è ancora caratterizzato da una esasperata parcellizzazione dei soggetti cui è demandata la tutela di interessi specifici (o forse meglio particolari), che sono in grado di condizionare fortemente o addirittura di bloccare l’iter amministrativo dei progetti di innovazione infrastrutturale. L’introduzione dell’istituto della “conferenza dei servizi”, che pure ha in qualche misura migliorato la situazione precedente, non ha certo risolto il problema. Anche il pur apprezzabile tentativo realizzato alcuni anni or sono con la cosiddetta Legge Obiettivo, promossa dall’allora ministro Lunardi, ha raggiunto risultati solo parziali e contingenti. Occorrono modifiche legislative molto più incisive, che concentrino (riducendone il numero) i soggetti portatori degli interessi pubblici che devono essere valutati ai fini dell’approvazione di un progetto infrastrutturale e che, soprattutto, impongano tempi certi nelle risposte da parte della pubblica amministrazione.
Ulteriore problema è quello del reperimento delle risorse finanziarie necessarie. Il project financing si è rivelato uno strumento utile per la realizzazione di progetti di piccole dimensioni, ma scarsamente utilizzabile per le grandi infrastrutture.
Un’importante occasione per un intervento fortemente incisivo in questa prospettiva potrebbe essere rappresentato dalla riforma, attualmente in corso di faticosa realizzazione, del nostro ordinamento in senso federale. E’ auspicabile che si colga questa opportunità per una piena valorizzazione del ruolo degli enti locali, dotando gli stessi non solo del pieno controllo (proprietà) dei beni che possono essere valorizzati ai fini di un potenziamento infrastrutturale, ma altresì degli strumenti impositivi (in senso lato) per reperire le necessarie risorse finanziarie. Le collettività regionali e locali potrebbero divenire, in questo modo, pienamente “padrone” del loro sviluppo futuro e il ruolo del governo centrale potrebbe essere limitato, a tutela degli interessi nazionali, oltre che a situazioni veramente eccezionali, ai soli casi di conclamata inerzia dell’ente territoriale competente.
Il disegno di legge relativo alla riforma dell’ordinamento portuale, attualmente in discussione davanti al Parlamento, corre il rischio di rappresentare, sotto il profilo che si è indicato, un’occasione mancata. In particolare tale disegno di legge, se realizza taluni progressi con una più precisa disciplina dei rapporti tra Autorità marittima ed Autorità portuale e con la più organica regolamentazione delle concessioni in ambito portuale, non perviene a un risultato sufficiente sul piano dell’attribuzione della necessaria autonomia finanziaria delle stesse Autorità portuali. Il pieno riconoscimento di tale principio, infatti, costituisce il presupposto indispensabile per un’effettiva responsabilizzazione degli enti e delle comunità locali in merito alla realizzazione delle condizioni per l’adeguamento della infrastruttura alle nuove esigenze e, in generale, per lo sviluppo della complessiva realtà portuale.

Infrastructures, very important element for the economic development
Infrastrictures: a very important element for economic development.The inadequacy of the infrastructural system will have a negative impact on the possible recovery of the Italian economy, especially for what the areas on the Adriatic Coast are concerned. This situation is caused by a legal order which creates difficulties for the building of new infrastructures and the modernization of those existing yet.
Our legislative system, in fact, is still characterized by an exasperated fragmentation of the subjects which the protection of specific interests is entrusted that shape the administrative procedure of the infrastructural innovation plans.
The so-called Objective Law, promoted by the minister Lunardi, has obtained only partial results.
The legislative modifications are essential but much more incisive, that concentrate the subject that have the public interests who must be estimated to the aims of the approval of an infrastructural plan and that, above all, impose sure times about the answers from Public Administration. Further problem is that one to find the necessary financial resources.
The financing project has been an useful instrument about the realization of small plans, but inadequate for big infrastructures. An important occasion could be represented by the reform  of our rules in federal meaning; in this way the local agencies would have the complete control about the goods to strengthen and the compulsory instruments to research the financial resources required.  Also the bill about the reform of the harbour law could be a failed chance because doesn’t reach an enough result about the attribution of the necessary financial autonomy of harbours Authority, essential requirement in order to give a real responsibility to the agencies and of the communities for the development of the total seaport reality.

www.studiozunarelli.com

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here