Palazzo Chigi chiama il Veneto per rilanciare il “doing business” nelle regioni italiane

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“Il Veneto punto di riferimento, una eccellenza, la cui operatività viene presa come modello dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che intende sollecitare le regioni italiane a seguire la strada che per primi abbiamo intrapreso per individuare, e quindi superare, i limiti che frenano lo sviluppo dell’economia e la capacità di attrarre capitali”. Così Roberto Ciambetti, assessore regionale al bilancio, al termine del tavolo di lavoro convocato da Palazzo Chigi in una giornata che ha visto il Veneto protagonista in un campo strategico, quello dello studio e dell’analisi dei fattori qualificanti il sistema-territoriale e della capacità di richiamare investitori. “La Regione Veneto – ha spiegato Ciambetti – è stata la prima al mondo, dei cosiddetti ‘Paesi donatori’, a firmare un accordo con la Banca Mondiale per la realizzazione di questa analisi a livello sub-nazionale: il rapporto ‘Doing Business’, costruito grazie anche ad Unioncamere del Veneto. Questo permette oggi alla nostra realtà di confrontarsi, attraverso criteri standard e oggettivi, con 183 Paesi sulla capacità di fare e sviluppare economia. ‘Doing Business’ fornisce infatti un’analisi comparativa delle principali procedure amministrative, dei loro tempi e costi, che le imprese devono affrontare”. “In questa classifica – ha rilevato l’assessore – l’Italia, complessivamente, finisce al 78° posto, cioè in fondo alla lista stilata dalla Banca Mondiale, all’ultimo posto dei paesi industrializzati Ocse. Al primo posto, invece, troviamo Singapore e la Nuova Zelanda”.
Ciambetti ha sottolineato come lo studio, non a caso preso ad esempio dalla Presidenza del Consiglio, possa trovare applicazioni concrete: “La Regione e Unioncamere del Veneto hanno voluto fare un’analisi dell’efficacia ed efficienza della nostra Pubblica Amministrazione e dei servizi che essa dà al cittadino e all’impresa. I dati ottenuti dovrebbero spingere gli enti nel territorio regionale ad individuare le migliori soluzioni per rendere il Veneto attraente per gli investimenti”. L’assessore non nasconde i limiti evidenti emersi dall’analisi: “Fra i problemi da affrontare – ha detto – i principali sono quelli della semplificazione e dei ritardi della giustizia: l’inefficienza del sistema giudiziario civile pesa nella valutazione molto più di quanto non si pensi per un investitore o imprenditore estero. Altri elementi che trascinano verso il basso l’Italia sono le rigidità del mercato del lavoro, i meccanismi fiscali e la loro farraginosità oltre che la gravosità dell’imposizione. Ma anche la difficoltà nell’accesso al credito e i costi del sistema bancario hanno una grande rilevanza. Come Veneto possiamo già presentare delle proposte migliorative che, tuttavia, devono essere recepite a livello nazionale se l’Italia vuole risalire la china”.
Nel corso dei lavori Ciambetti ha dichiarato la “disponibilità della nostra Regione a mettere a disposizione la propria competenza e quindi coordinare il lavoro a livello nazionale con la Presidenza del Consiglio ed Unioncamere nazionale”.

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