Aeroporto, la Cna: aprire la strada all’ingresso dei privati

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Lupo: bene gli investimenti decisi da Tercas e Caripe, 2010 chiuso con luci e ombre. «Il fatto che il neonato polo bancario regionale nato dalla fusione tra Tercas e Caripe decida di investire sul potenziamento dell’aeroporto d’Abruzzo è una buona notizia per la nostra regione. I vertici della nuova banca, così, potrebbero diventare punto di riferimento per una decisa svolta nella presenza di nuovi soggetti privati nella compagine sociale dell’Aeroporto d’Abruzzo». Lo afferma il presidente della Cna abruzzese, Italo Lupo, commentando una notizia apparsa questa mattina sul quotidiano Il Centro.

A detta della confederazione artigiana, «solo con il potenziamento della presenza privata nella gestione dello scalo aereo regionale sarà possibile potenziare i piani di marketing, sviluppare strategie mirate verso nuovi mercati, realizzare quei progetti di sviluppo che da anni sono rimasti nei cassetti. E nello stesso tempo scongiurare quelle ipotesi di ridimensionamento dei piccoli scali cui sembra avviata la politica dell’Enac, dopo che l’Ente nazionale di aviazione civile ha varato un piano di tagli destinato a colpire i piccoli aeroporti come quello d’Abruzzo».

A suffragare la tesi della Cna regionale, la pubblicazione proprio stamattina, sul sito di Assaeroporti  dei dati riassuntivi del traffico aereo del 2010.
Tra gennaio e dicembre, sono transitati nello scalo abruzzese 461mila 806 passeggeri, con un incremento del 12,7% rispetto all’anno precedente: una buona performance, soprattutto in considerazione del fatto che la media nazionale si è attestata al 7 per cento, ma che va comunque letto in controluce.
«Perché – afferma Lupo – la parte del leone l’hanno fatta soprattutto i voli interni, tradizionalmente legati più a una utenza “business” (+36,1%), mentre i collegamenti internazionali hanno al contrario fatto registrare una “crescita zero”».

Secondo la Cna abruzzese, cifre alla mano, è proprio grazie alla maggiore affluenza di capitali privati nelle società di gestione che crescono di più gli scali medio-piccoli.

Così ad Ancona (+20,2% sul 2009), così a Trapani (+57,4%), così a Rimini (+44,4)%.
Tutti scali nei quali la presenza di capitali privati ha affiancato quella pubblica con posizioni rilevanti: ad Ancona, ad esempio, un gruppo di imprenditori privati detiene ben il 49,78% delle azioni di Aerdorica, a Trapani il 49% del capitale sociale di Airgest. Dunque, conclude la nota, attorno al nuovo soggetto bancario regionale esistono le condizioni per avviare davvero un deciso mutamento di rotta nella vita e nelle prospettive dell’aeroporto abruzzese.

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