Le banche chiedono più tempo per finanziare la terza corsia

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Autovie Venete concedono agli istituti di credito una proroga al 31 marzo per presentare le offerte. Le banche chiedono tempo: i cantieri della terza corsia si avvicinano, ma Autovie dovrà aspettare ancora un mese e mezzo prima di poter studiare le offerte degli istituti di credito per il finanziamento da 1,8 miliardi di euro. La concessionaria ha infatti concesso una proroga dei tempi, fino al 31 marzo, per le banche interessate al maximutuo che garantisce la sostenibilità del piano finanziario da 2,3 miliardi.

«La richiesta – ha spiegato il presidente di Autovie Emilio Terpin – è stata avanzata da un gruppo di istituti bancari direttamente al Responsabile unico del procedimento (Rup), che ha considerato la ragionevolezza dell’istanza» e ha dato l’ok allo slittamente. Il 31 marzo, però, sarà un termine improrogabile. A quel punto, il cantiere sulla terza corsia nel primo lotto, tra Quarto d’Altino e San Donà, sarà già realtà: il traffico potrà essere «costretto» su una sola corsia, «obbligato» ai 60 all’ora, e tra deviazioni e lampeggianti saranno al lavoro quasi in mille persone.

Tutto questo non solo per comprendere la delicatezza del momento, quanto anche per toccare da vicino le esigenze di flusso finanziario di un’impresa del genere. I conti della concessionaria saranno rivisti e il gran traffico di questi mesi garantirà un miglioramento dell’utile, ma comunque per una sfida complicata e onerosa come quella della terza corsia, le riserve finanziarie non possono essere sufficienti.

La leva del finanziamento bancario garantisce infatti in parte fondamentale la sostenibilità del piano che Autovie ha firmato con l’Anas. Nei corridoi nessuno vuole usare la parola «preoccupazione», ma si guarda con severità ai prossimi passi da affrontare, anche in considerazione di alcune circostanze. La grande holding che controlla Autovie, la finanziaria regionale Friulia, ha appena cambiato faccia: l’azionista ha rivoluzionato il sistema di governance, cambiato il presidente, e sulla poltrona del direttore – dopo la «gran rinuncia» dell’assessore Riccardo Riccardi – c’è ancora il cartello «Cercasi».

Chi è stato, fino a ieri, a lavorare con Autovie sulla delicata partita del finanziamento? Chi ha voluto il famoso gruppo di lavoro misto tra Friulia e Autovie con il supporto di uno studio legale internazionle? Sempre lui, Federico Marescotti, l’ex dominus di Friulia, uscito di scena per lasciar spazio a Edi Snaidero. E così, oggi, considerando pure qualche dirigente in scadenza, c’è bisogno di nervi saldi.

Tanto che da Gonars, dove ieri Autovie ha presentato il nuovo servizio di messaggi sul traffico via wifi, Terpin ha lanciato un vero e proprio appello alla comunità regionale. «Non chiediamo un atteggiamento da tifosi, ma consapevole». «Vanno bene le critiche mirate – ha precisato il presidente della concessionaria -, ma non quando si cerca in ogni modo di trovare qualcosa che non va. Noi come società mettiamo in campo tutto quello che abbiamo, risorse umane di grande competenza e risorse tecnologiche come quelle che lanciamo oggi. Non chiediamo dunque – ha evidenziato Terpin – un atteggiamento da tifoso per le grandi grandi sfide che stiamo andando a realizzare, ma consapevole sì, per la situazione critica in cui si lavora».

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