Massimo Cialente “E’ il prezzario la pietra dello scandalo”

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Dopo un anno e mezzo dal terremoto, non si spengono le polemiche sulla ricostruzione de L\’Aquila che, contrariamente alle promesse post-sisma, cammina a rilento.
I cittadini organizzano cortei di protesta a Roma, le attività commerciali faticano a riprendere il via a causa di un blocco del pagamento delle tasse poco deciso e ancora il centro storico della città aspetta i primi interventi.

"A differenza di quello che ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Chiodi, alla conferenza del 26 novembre scorso – afferma il sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente – la mancata presentazione dei piani di ricostruzione è un falso problema. Il blocco della ricostruzione non è nemmeno dovuto alla mancanza di fondi stanziati che, fortunatamente, sono arrivati a quasi due miliardi di euro. Il vero problema è l'assenza di un prezzario chiaro e definito".

Ci può spiegare meglio?

"I prezzi informativi delle opere edili della Regione Abruzzo hanno subito una serie di modifiche per far fronte all'emergenza – terremoto. Il primo adeguamento è stato approvato il 7 luglio 2009, pubblicato sul B.U.R.A (Bollettino Ufficiale Regione Abruzzo) dieci giorni dopo e prevedeva l'inserimento di 15 nuove tariffe, prese dal prezzario della Regione Marche e 23 dalla Regione Umbria. Un secondo adeguamento è stato approvato il 12 ottobre e reso ufficiale il 28/10/2009 con l'inserimento di 84 nuovi prezzi. Un terzo adeguamento è stato deciso addirittura l' 8 febbraio 2010, quasi un anno dopo il terremoto, con l'inserimento di 19 nuove tariffe. Come si
vede, le date parlano da sole e i ritardi sono inevitabili.

Ricominciare la ricostruzione dopo due o tre anni significa riuscire a terminare i lavori almeno dieci anni dopo. In questa maniera si bloccano tutte le attività commerciali, spingendo i cittadini a trasferirsi. Gli eccessivi tempi della ricostruzione rischiano di trasformare L'Aquila in una città fantasma.

Ma che cosa sta a monte di questi rallentamenti burocratici?

“A mio parere, sono solo due le possibili risposte: o di fronte al sisma gli aquilani sono stati vittime di un'inspiegabile mancanza di governance, oppure i rallentamenti sono stati causati volontariamente con l'obiettivo di rallentare la ricostruzione fino al 2011”.

Quali sono le prossime mosse per superare l'impasse?

"La prima cosa da fare è quella di riuscire a convogliare a L'Aquila i migliori ingegneri e tecnici specializzati per la creazione di una task force aggiornata sulle più innovative tecniche di ricostruzione edilizia. Richiesta questa che era stata avallata alla Provincia de L'Aquila subito dopo il sisma, ma che ancora non ha trovato risposta.

Il secondo punto su cui lavorare è quello di incentivare i lavori sulla "parte pubblica" della città ossia piazze, strade e uffici, in modo da ridare un'identità agli aquilani e far ripartire l'economia. Ovviamente senza perdere di vista l'aspetto essenziale ossia la ricostruzione delle abitazioni che permetteranno a tutti i cittadini, che ancora oggi sono alloggiati della costa abruzzese, di ricominciare una vita normale.

Entro la fine di gennaio – inizio febbraio il nostro obiettivo è quello di far partire la ricostruzione nelle sei aree perimetrali del centro storico, dando la precedenza all'area est, nella zona di Villa Comunale e Porta Napoli. C'è ancora molto da fare: le case costruite nella periferia della città sono insufficienti, parecchie zone del centro storico sono cumuli di macerie dove ancora aleggia lo spettro delle tendopoli. Proprio come avvenne in Friuli Venezia Giulia, il nostro motto è "dov'era, com'era" ed è per questo che non siamo più disposti ad aspettare".

Massimo Cialente “It’s the price list the cause of the scandal”
An year and half after the earthquake, the controversies about the reconstruction are not finished, contrarily to the promises after-seism, go slowly. “The lack of a reconstruction plans it’s a wrong problem. – Massimo Cialente, mayor of L’Aquila asserts, – the real problem is the absence of a clear price list”.
Can you explain to us better?
“The informative prices of the buildings works of the Abruzzi Region have had many modifications in order to face the earthquake emergency . The first adaptation has been approved on 7th July 2009, published on the B.U.R.A ten days after and previewed the addition of 15 new rates, taken from the Marche Region price list and 23 from the Umbria Region. The second version has been approved on 12th October and became official on 28/10/2009 with the addition of 84 new prices. A third adaptation has been approved on 8th February 2010. In this way the delays are unavoidable and become more and more real the probability that L’Aquila become a ghost town”. Which are the next actions in order to through the deadlock? "The first thing to do is to organize the task force of engineers and technicians specialized, about the mostinnovative reconstruction building techniques. The second point on which working it’s that one to encourage the strong activities on the "public side" of the city that is public squares, roads and offices, so as to give again an identity to L’Aquila people in order to start again the economy. Obviously without to lose sight of the essential aspect that is the reconstruction of the homes that will allow to all evacuated people to star again an ordinary life. Within the end of January end the beginning of February our aim is that one to start the reconstruction in the six perimeter areas of the historical centre, giving the priority to the east area, in the area of Villa Comunale and Porta Naples. As it happened in Friuli Venezia Giulia, our maxim is "Where did it is, how did it is" for this reason we can’t wait anymore".

www.comune.laquila.it

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