La protesta degli albergatori di Federalberghi Abruzzo del 14 ottobre 2010 aveva riacceso i riflettori sulla ricostruzione, mostrandone le crepe.
Gli albergatori minacciavano di sospendere il servizio di distribuzione dei pasti, di cambio biancheria e di pulizia, a causa dei pesanti arretrati maturati. In molti si sono dichiarati sull’orlo del lastrico, incolpando il governo e l’amministrazione regionale di non essere riusciti a mantenere gli impegni presi.
La minaccia annunciata ha messo con le spalle al muro il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, che ha definito “inaccettabile e disumano” l’atteggiamento degli albergatori che avevano aderito allo stop di protesta. Ma sopratutto la minaccia ha messo in allarme tutti quegli aquilani che, ancora dopo un anno e mezzo dal terremoto, erano costretti ad alloggiare in camere d’albergo, come eterni ospiti.
Fortunatamente la situazione drammatica è rientrata poco dopo, quando Chiodi ha firmato i pagamenti per un importo pari a 2 milioni e 600 mila euro per la copertura relativa ai mesi di gen¬naio e febbraio.
“L’oggetto della protesta è perfettamente condivisibile – afferma Gianmarco Giovannelli, vicepresidente di Federalberghi Abruzzo – seppure non concordo con il modo con cui alcuni albergatori hanno fanno valere le loro richieste. Sebbene nessun albergatore sia andato in bancarotta, non sono mancate le difficoltà. Le aziende alberghiere infatti sono solo un nodo di una complessa filiera che conta di fornitori e di dipendenti che devono essere pagati mensilmente. Questi ritardi nei pagamenti sono per noi non solo fonte di imbarazzo, ma anche una perdita di credibilità”.
Ad oggi, qual è il quadro della situazione?
“Attualmente sono circa seicento le persone ancora alloggiate negli alberghi situati lungo la costa abruzzese. Stiamo cercando di avvicinarli gradualmente a L’Aquila.
Per quanto riguarda i pagamenti, la situazione si sta lentamente risolvendo in quanto un 80% dell’importo relativo a gennaio e un 75% di quello di febbraio 2010 sono stati liquidati. La situazione non è così nera come è stata dipinta. Anzi, nella tragedia, questa circostanza è stata un’opportunità per gli albergatori di ristrutturare gli immobili e percepire profitti anche nella stagione invernale. Il problema più grave è il dover pagare le tasse su delle fatture non riscosse, quindi non solo dobbiamo sostenere tutta una seria di costi fissi che gravano sui bilanci, ma dobbiamo anche anticipare l’IVA.
Ciò che ci auspichiamo è che il governo ci conceda una deroga per il pagamento
delle tasse in relazione al ritardodelle riscossioni che sia continuo, almeno fino a che la situazionenon si sarà completamente normalizzata.”
Federalberghi Abruzzo: “After the delays, dispensation on the taxes”.
Last 14th October many hotelkeepers of Aquila Federalberghi threatened to suspend the catering and cleaning services, to damage of Aquila hosts, till that the Region had not paid the back pays. The situation is soon come back to ordinariness after the President of the Region Giovanni Chiodi has signed the payments for 2 million and 600 thousand euros in order to cover of the months of January and February. “In spite of many difficulties, no hotelkeeper have gone bankrupt” – Gianmarco Giovannelli vice president
of Federalberghi Abruzzi, has said. Today, which is the situation? “Currently there are about 600 people
still lodged in the hotels along the Abruzzi coast. About the payments, have been paid 80% of the amount of January and 75% of February 2010. The most serious problem is to have pay the taxes on the invoices not collected, therefore we wish to ourselves that the government grants an exception to us about the payment of the taxes with relation to the delay of the collections, at least till the situation will not be completely standardized”.
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