C’era una volta…anzi no!

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Correva l\’anno 2004 quando un giovane lungimirante imprenditore propose di rafforzare un comparto in forte crescita, quello della nautica, con la realizzazione di un progetto che prevedesse la collaborazione tra i diversi attori della filiera, le istituzioni e i cittadini. L\’idea era quella di formalizzare un nuovo distretto, all\’interno di una regione che ne era già ricca, il distretto del mare, che fosse in grado di creare quelle condizioni che sono servite alle PMI marchigiane, negli anni, per non essere cancellate dalle cicliche crisi economiche e, anzi, essere protagoniste dell\’imprenditorialità regionale e nazionale. In un primo momento tutti furono entusiasti, persino gli ambienti politici cavalcarono l'idea, magari a soli scopi elettorali, ma poi, ognuno doveva pensare per il suo territorio, per la sua azienda e allora il giovane imprenditore fu lasciato solo e, giustamente, ripiegò anch'egli nei propri interessi. Dopo anni di crescita a due cifre che confermarono l'atteggiamento di chi credeva che non ci fosse bisogno di collaborazione in un settore che andava a tutta forza, arrivò la tempesta perfetta, quella che rallentò la crescita del settore senza nessuna resistenza… A distanza di oltre un lustro, quell'imprenditore è maturato come manager, è sempre giovane… magari un po' meno e ci prova ancora. Questa volta è più agguerrito, senza alcuni di quei sassolini che aveva nelle scarpe in passato, ma con la solita energia che oggi riesce a incanalare nel modo migliore per farla diventare profittevole. Il protagonista della nostra storia, per chi non lo avesse capito, è Gianluca Fenucci che oggi, oltre agli impegni a livello confindustriale, guida il CNM (Consorzio Navale Marchigiano) e prova ad attuare il progetto del "Distretto del Mare". Nell'ottobre scorso ha, infatti, presentato un documento al consiglio del Consorzio nel quale ripropone con forza l'importanza del progetto che, forse, se attuato prima, avrebbe probabilmente attenuato gli effetti della crisi, soprattutto se si guarda alla filiera, attualmente messa in seria difficoltà, che cerca un appiglio per non mollare, un riferimento a cui rivolgersi per rientrare nel mercato e magari guardare anche fuori dei confini regionali. Attraverso un organo di ampia condivisione e di attuazione, ovvero il CNM, si cercherà di passare dalla convivenza del passato alla collaborazione del futuro, dando attuazione al progetto e, proprio a questo fine, anche l'assetto societario sarà rinnovato (dovrebbe prevedere la presenza di imprese private per il 51%, di banche per il 25% e per il resto istituzioni). Sempre nello spirito partecipativo altro punto fondamentale è rappresentato dall'esigenza di coinvolgere le associazioni delle diverse categorie, dagli artigiani agli industriali, dal mondo del turismo e della cul-
tura senza trascurare quello della pesca. Nella visione futura il CNM dovrebbe rappresentare il punto di convergenza per la creazione di un osservatorio di settore per l'elaborazione e l'analisi dei dati caratteristici, considerando la vastità e varietà degli attori di sistema che intervengono direttamente o indirettamente nella filiera.
E così gli artigiani hanno i loro dati, la pesca ha i suoi, gli industriali i loro e così via, creando un'effettiva difficoltà di lettura del sistema nel suo complesso che poi si ripercuote nella non unitarietà delle scelte di politica industriale dell'intero settore. La realizzazione dell'osservatorio avrebbe inoltre l'obiettivo di aiutare gli istituti ban- cari nelle valutazioni per la concessione dei finanziamenti, attraverso la creazione di una sorta di certificazione delle imprese consorziate. Non va, inoltre, dimenticato il mercato. La creazione di un marchio che racchiuda un settore/territorio permetterebbe di realizzare sinergie commerciali che gioverebbero all'attività di tutti gli affiliati. Ma il percorso può finire qui? Può un distretto, per quanto organizzato e performante, affacciarsi in un mercato come quello nautico? Sembra proprio di no! E' necessario che le sinergie che si stabiliranno a livello locale siano il punto di
partenza per una coesione portata a livello nazionale che si interfacci con gli altri distretti presenti nel territorio nazionale, fino ad arrivare alla possibilità di presentarsi nei mercati internazionali come una nazione all'interno della quale ci sono variegate realtà, tutte di altissimo livello professionale. Per il cliente dovrà esserci soltanto
la difficoltà di scegliere la realtà che meglio risponde alle proprie esigenze. Quello descritto è sicuramente un passaggio culturale notevole, con il rischio che possa essere considerato un'utopia, ma è necessario tendere a questi obiettivi considerando una storia che è ricca di partecipazione e ambizione. D'altronde, se si pensa
che sia difficile realizzare una tale progetto a livello regionale e/o nazionale, come si può pensare alla macroregione adriatica? Da parte nostra crediamo che il "Distretto del Mare" sia un progetto sul quale puntare, anzi dal quale partire per armonizzare un settore che può sicuramente competere a livello internazionale. Proveremo a dare alcune risposte nelle prossime edizioni con altri referenti del settore.

There was a time… indeed not!
It was in the year 2003 when a young man had the idea to formalize a new district sea, that was able to create the conditions needed to the Marche SME, during the years in order not to be erased by the cyclical economic crises. The protagonist of our history, is Gianluca Fenucci today, president of CNM (Consorzio Navale Marchigiano), tries to relaunch again the plan of the District sea. Last October he has introduced a document to the Consortium council in which he marks the importance of the District sea. Through the CNM implementation organ, he wants to give again force to the project, beginning from a renewed society structure (it would have to preview the 51% of private companies, 25% of banks and important aim is to involve the associations of different categories, from the craftsmen to the businessmen, from the tourism world to the fishing one. In the new image the CNM would have to be also that observatory on the field that now doesn't exist, because there are too much different workers that are involved into the chain. The realization of the observatory would have moreover the aim to help the banks in the valuation about the concession of the financings through the creation of certification of the associated enterprises. We can't forget the market. The creation of a brand that includes a field/territory would allow to realize business synergies that could be useful to the activity of all the associates. The synergies established at the local level would have to be the starting point for a cohesion on a national level that is interfaced with the other districts present in the national territory, till to the possibility to introduce itself in the international markets as a nation in which there are different realities with high professional level.

www.consorzionavale.it

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