Barbie, forever young

659

Non c’è nessuna ruga sul suo volto, né alcun chilo di troppo ad appesantire il suo vitino da vespa. A 52 anni suonati Barbie è ancora qui: alta, bella e dalle linee sinuose, protagonista di mille avventure. Dal 1959, anno del suo debutto alla fiera del giocattolo di New York, Barbie è divenuta un’icona di bellezza e di stile per intere generazioni di bambine e di teenager. Ma non solo. La femme fatale di casa Mattel ha ispirato artisti del calibro di Andy Warhol che proprio a lei, nel 1985, dedicò un dipinto, trasformandola nell’emblema della cultura pop. Cambiano le mode, cambiano i gusti, i giochi e giocattoli appaiono e scompaiono sugli scaffali a velocità supersonica, mentre Barbie rimane la fashion doll più amata e venduta in tutto il mondo. A cosa sarà dovuto tutto
questo successo? “Alla capacità che solo Barbie ha di divenire il riflesso delle maggiori aspirazioni delle bambine”. Così Eleonora Schiavoni, Country manager del Licesing Mattel svela il segreto aggiungendo che “attraverso Barbie le nostre giovani donne possono proiettarsi nel futuro, in maniera del tutto personale. Sia che desiderino essere delle principesse, delle sirene, delle pediatre o dei piloti, Barbie è l’unica e sola che “can be”, che può trasformarsi in qualunque desiderio. Sin dagli anni ’60, la Mattel si è impegnata nel ricercare e nell’identificare i trend legati ai gusti e ai desideri delle teenager, permettendo a Barbie di essere al passo coi tempi, attualissima e sempre glamour”.
Dal 1959, infatti, Barbie è cambiata parecchio…
“I tratti del corpo si sono modificati in funzione dell’epoca e dei gusti, per essere sempre contemporanea.
Le modificazioni maggiori si sono avute sul viso e sulle pettinature; labbra rosse e eyeliner marcato degli anni ’60 hanno lasciato spazio a un trucco molto più naturale; il caschetto corto cotonato del Piper è stato sostituito da una folta capigliatura, lunga fino alla vita. Anche le forme, sempre prosperose, sono state rimodellate con linee più morbide: il seno si è rimpicciolito e il giro vita addolcito. Questo perché Barbie vuole essere un modello totalmente raggiungibile che riflette la normalità, sia nello stile di vita sia nella forma fisica e non, come urlano femministe agguerrite, il simbolo di una donna oggetto, tutta plastica e niente cervello. Barbie, infatti, può vantare un curriculum di tutto rispetto, non solo cene principesche e serate di gran gala… E’ stata generale dei Marines, diplomatica, candidata presidenziale e addirittura nel 1965 è divenuta una astronauta, molto prima che qualunque altra donna varcasse i confini dello spazio!".
Barbie e i nuovi media. Che rapporto intercorre tra loro?
“Ottimo direi e sicuramente longevo. Da questo punto di vista Barbie ha precorso i tempi. Basti pensare che già nel 2009 Barbie possedeva una pagina per i fan su Facebook, ancor prima che il fenomeno FB esplodesse. Ora conta profili su Linkedin e Twitter, 10 mila canali dedicati su Youtube oltre che un sito, attivo in Francia, Italia e Spagna, che conta un traffico di utenza pari ad un milione di visite al mese. Per non parlare dell’enorme sviluppo di tutte le applicazione digitali come giochi, app per iPhone e iPad che stanno letteralmente spopolando. Questo permette di rafforzare l’immagine di Barbie non più solo come bambola, ma soprattutto come brand”. Il brand… A pensarci bene, con Barbie ci si riferisce a un mondo molto più complesso che va ben al di là della bambola e spazia dall’abbigliamento ai prodotti per la scuola, dalle biciclette ai trucchi. Il fenomeno Barbie interessa una larga fetta di popolazione femminile che, come conferma Edgardo Di Meo, brand manager Barbie, “interessa un target dai 3 anni in su. E’ vero che le bambine crescono sempre più velocemente e che il target si è abbassato da 13 anni a 9 anni, ma se si allarga lo sguardo su tutto il fenomeno Barbie si vedono mamme e nonne che si combattono la Barbie da collezione o appassionati disposti a pagare fortune per pezzi unici. La Barbie è un prodotto emozionale,
che fa parlare di sé e che fa parte della nostra cultura. Potremmo dire, azzardando un po’, che c’è un po’ di Barbie in ognuno di noi”.

Barbie for ever young
There is no wrinkle on its face, neither some more kg to fill out its slender waist. Barbie is past 52 and she still here: high, beautiful with a sinuous body, protagonist of thousand adventures. Since 1959, the year of its debut at New York toy’s exhibition, Barbie has become a icon of beauty and style for all generations of children and teenager. But not only.
What is the reason of this success?
“It’s the power that only Barbie has, that is to become the mirror of the greater aspirations of the children”. By these words Eleonora Schiavoni, Country manager of the Licensing Mattel reveals the secret, adding that “through Barbie our young women can project to oneself into the future, in completely personal way. Both they wish to be princes, the mermaids, the paediatrician or pilots, Barbie is the one that “can be”, that is she can be transformed in any desire".
Since 1959, in fact, Barbie is much changed…
“The features of the body have been modified according to the age and the pleasures, in order to be always modern. The greater modifications have been had on the face and hair style; lips red and eyeliner of years '60 have been modified by more natural make up; instead of bob she has long and bushy hairs, because Barbie is the icon of the real and ordinary life".
Barbie and new media, what is the link?
“Excellent and surely long-lived. Barbie has got a Facebook, Linkedin and Twitter page with more than 10 thousand channels on you tube with one million monthly contacts. This allows to strength not more only like a doll, but like a brand". The brand that includes clothing, schools products, bikes and make up. The Barbie phenomenon involves a large feminine share that, as affirms Edgardo Di Meo, Barbie brand manager “interests a target from the age of 3 up".

it.barbie.com

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here