Confindustria: ‘Prosegue la fase di recupero dell’industria manifatturiera’

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Prosegue anche nel secondo trimestre 2011, anche se molto rallentata, la fase di recupero che ha interessato l\’industria manifatturiera marchigiana nel corso degli ultimi trimestri. Secondo i risultati dell\’Indagine Trimestrale condotta dal Centro Studi di Confindustria Marche, in collaborazione con il gruppo Banca Marche, nel trimestre aprile-giugno 2011 la produzione industriale ha registrato un aumento del 3,8% rispetto allo stesso periodo dell\’anno precedente, con variazioni positive che hanno interessato tutti i principali settori dell’economia regionale, ad eccezione dei minerali non metalliferi. Nonostante la favorevole performance dell’economia regionale anche nel secondo trimestre 2011, il dato risente ancora dell’intenso processo di ristrutturazione che interessa l’industria manifatturiera marchigiana. Rimane evidente, anche in questo trimestre, l’intensa selettività con la quale il miglioramento degli scambi internazionali influenza il percorso di recupero del sistema manifatturiero; si accentuano i differenziali di performance tra le imprese, sempre più legati al grado di apertura all’export e alla capacità di seguire la domanda internazionale.

La forte variabilità delle performance competitive tra le imprese all’interno degli stessi settori è confermata anche dalle dichiarazioni degli operatori intervistati. Resta contenuta, infatti, la quota di aziende interessate da miglioramenti dell'attività (54% contro 53% della rilevazione del primo trimestre 2011), mentre aumenta – nel secondo trimestre 2011 – la frazione di operatori con livelli produttivi in calo (26% rispetto al 24% del primo trimestre 2011). La ripresa, dunque, tende ad essere trainata da un numero progressivamente minore di imprese, che mostrano tuttavia un impatto competitivo crescente.

Positiva, anche nel secondo trimestre 2011, l'attività commerciale complessiva: l’andamento delle vendite in termini reali ha registrato un aumento del 2,2% (3,0% nel primo trimestre 2011) rispetto allo stesso trimestre del 2010, con andamenti positivi sia sul mercato interno, sia sul mercato estero.

Le vendite sul mercato interno hanno registrato un aumento dello 0,9%, con variazioni negative per Minerali non Metalliferi e Legno e Mobile. Le vendite sull'estero hanno mostrato un aumento del 3,7% in termini reali, con risultati positivi per tutti i principali settori.

Le incertezze che caratterizzano l’attuale fase congiunturale si associano a una dinamica dei prezzi moderatamente sostenuta, con incrementi dell’1,8% sull’interno e dell’1,2% sull’estero. I costi di acquisto delle materie prime sono risultati in aumento più evidente, sia sull’interno (+2,9%), sia sull’estero (+2,7%).

Nella media del trimestre aprile-giugno 2011, i livelli occupazionali hanno registrato una moderata crescita (0,2%). Nello stesso periodo, le ore di cassa integrazione sono diminuite del 15,7% passando da 9,6 milioni circa del 2010 a 8,1 milioni del 2011. In diminuzione sono risultati gli interventi ordinari (-45,4%) passati da 2,3 milioni di ore del secondo trimestre 2010 a 1,3 milioni di ore del secondo trimestre 2011, e gli interventi straordinari, passati da 3,2 milioni di ore del secondo trimestre 2010 a 2,7 milioni di ore del secondo trimestre 2011 (-17%). In aumento sono risultati, invece, gli interventi in deroga, passati da 4,1 milioni di ore del secondo trimestre 2010 a 4,2 milioni di ore circa del secondo trimestre 2011 (+2,3%).
Le previsioni degli operatori riguardo alla tendenza delle vendite per i prossimi mesi sembrano ancora orientate alla stabilizzazione dell’attuale quadro congiunturale, con modesti miglioramenti attesi sul fronte delle vendite all’estero.

“Seppure in un clima di attenuazione della fase espansiva osservata nel corso degli ultimi trimestri, l’industria manifatturiera prosegue nel suo lento percorso di recupero dei livelli produttivi, crollati a seguito della profonda recessione degli ultimi anni – afferma il Presidente di Confindustria Marche Paolo Andreani. Resta forte, tuttavia, – e in ampliamento rispetto ai precedenti trimestri – il divario tra le imprese in grado di seguire con efficacia la domanda internazionale e i produttori maggiormente legati ai mercati domestici tradizionali, ancora largamente fermi. Più in generale, si conferma la presenza di un quadro di forte mutamento del sistema produttivo nel quale le capacità imprenditoriali e manageriali delle imprese tendono a costituire il tratto distintivo della loro performance e le variabili sulle quali si giocherà gran parte delle loro competitività e di quella dell’intero sistema produttivo marchigiano”.

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