Energia dal sottosuolo

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si parla di geotermia in Italia, la mente corre in automatico alla Valle del Diavolo, nella bassa provincia dì Pisa dove il ribollire della terra e i getti di vapore che salgono dal sottosuolo hanno ispirato Dante per i suoi gironi infernali. Proprio li, a Lardarello, nel 1913, nacque la prima centrale geotermica del mondo per la produzione di energia elettrica, consacrando l\’Italia come paese-locomotiva nell\’uso dell\’energia dal sottosuolo.
"Peccato però che il primato non sia stato promotore di sviluppo – afferma con rammarico Bruno della Vedova, Vice Presidente dell'Unione Geotermica Italiana (UGI) – perché in pochi anni i paesi del nord Europa ci hanno supera¬to, soprattutto nell'utilizzo dell'energia geotermica a media – bassa entalpia". "Questo tipo di fonte energetica – continua – è utilizzata per la produzione di acqua calda e per il condizionamento (riscaldamento/refrigerazione) di abitazioni e di grandi centri commerciali. Il sistema utilizza il sottosuolo come un serbatoio; nei mesi invernali il calore viene trasferito in superficie, in estate il calore in eccesso viene dato al terreno. Per fare ciò è necessario che ci sia una falda acquifera che sia a bassa profondità, non potabile e scarsamente salina dalla quale raccogliere l'acqua in cisterne sotterranee; l'acqua della cisterna è trasportata all'edificio da delle pompe di calore che funzionano come i nostri frigoriferi, ma al contrario: portano il calore da una zona a temperatura più bassa ad una a temperatura più alta. Nel funzionamento non entrano in gioco ne gas ne combustibile fossile, solo energia elettrica per far funzionare le pompe di calore che sì producono C02, ma sempre in quantità dimezzata rispetto ai sistemi termici alimentati a metano. Se poi l'energia elettrica proviene da fonti energetiche pulite, la sostenibilità ambientale e l'efficienza energetica è garantita". La geotermia, quindi, si può applicare ovunque ci sia disponibilità d'acqua, che non manca di certo nel nostro Paese. E' quello che vuole dimostrare Adele Manzella, ricercatrice dell'Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR di Pisa che da 3 anni coordina il progetto di realizzazione dell'Atlante Geotermico italiano. "Uno dei problemi a causa del mancato sviluppo di questa fonte di energia rinnovabile – afferma – è la disinformazione. La geotermia non è solo quella elettrica della Toscana, dell'alto Lazio e della aree vulcaniche, che sono poche aree e già largamente conosciute. La geotermia del futuro è quella delle basse temperature che, se ben sfruttata, permetterà di risparmiare energia in maniera capillare". Ed è ciò che farò la differenza, perché la forza della geotermia sta proprio nel fatto che essa non crea ex-novo energia, come il fotovoltaico e l'eolico, ma semplicemente ridistribuisce dove ce n'è più bisogno. "VIGOR, un altro progetto di ricerca che sto portando avanti con il CRN – continua la dott.ssa Manzella – ha proprio il fine di promuovere ed incentivare gli usi diretti della geotermia (riscaldamento dell'acqua e condizionamento degli edifici) in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia". Data l'esperienza e il know-how tutto italiano, data la ricchezza delle materie prime (acqua e temperatura) di cui gode il nostro Paese, come mai, viene da chiedersi, il geotermico è stato lasciato nelle retrovie a favore dell'avanzata del fotovoltaico e dell'eolico? "Per prima cosa – risponde prontissimo il prof. Della Vedova – manca una normativa che regoli il settore a livello nazionale. Attualmente in molte regioni come Emilia Romagna e nelle Province autonome di Trento e Bolzano, per mettere una sonda geotermica basta la SCIA (segnalazione certificata di ini¬zio attività). A differenza del fotovoltaico, non c'è un sistema di incentivazione specifico. Da ultimo, ma non per importanza, non esiste un albo che racchiuda progettisti, installatori e perforatori per il settore geotermico. Attualmente il mercato è totalmente libero, non ci sono né certificazioni né controlli a discapito della qualità. Fortunatamente però qualcosa si sta muo¬vendo. Stiamo lavorando con gli uffici tecnici del Ministero dello Sviluppo economico per l'elaborazione di linee guida omogenee e insieme ad Assoknowledge, Associazione dell'Education e del Knowledge di Confindustria, stiamo promuovendo l'uso del calore del sottosuolo anche a livello industriale".

Energy from the subsoil
When we talk about geothermal energy in Italy, the mind comes automatically in the province of Pisa in the area ot Lardarello, where In 1913 was born the first geother- mic plant in the world for the electric power production.
"What a pity that the supremacy has not been mover of development – asserts Bruno Delia Vedova, Vice-president of Italian Geothermal Union (IGU) – because the Northern European countries have excee¬ded us in the use of law and moderate enthalpy used for the production of warm water and conditioning. The system uses the subsoil like a tank; in the winter months the heat moves in surface. In summer Ihe heat in excess is given lo the soil. In order to make this it's needed that there is a water-bearing stratum lo low depth, not drinkable, no sail from which to collect the water in the undertow tanks in order to transport it in the building with heat pumps. These work on the contrary our fridge: they carry the heat from a zone with a low temperature to one to higher temperature, without gas or fuel, but by electric energy only".
As Adele Manzella. CNR researcher, affirms, the geothermic can be applied anywhere there is water availability. "The lost development of this energetic source is the disinformation.
The geothermic it's not only that of Tuscany, Lazio and the volcanic areas, but thai of low temperatures thai if exploited, will allow to save energy in capillary way. The force of the geothermic is that it does not create a new energy, but simply redistributes where it's more needed. The CNR has realized "VIGOR" project with the aim to promote the direct uses ot the geothermic in Campania, Apulia, Calabria and Sicily".
Why the geothermic has been left behind? "First of all – asserts prof. Delia Vedova – there is not a law that regulates the sector. There is not a specific system of incentive, there is not a register with planners, fitter and borer, neither certification no control to the detriment of quality".

www.unionegeotermica.it

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