Rifiuti, Veneto primo in Italia per recupero frazione organica

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Solo dieci comuni veneti su 581 sono rimasti esclusi dalle agevolazioni massime previste per il pagamento dell’ecotassa e di questi solo due assoggettati al pagamento del tributo intero, gli altri otto al pagamento del 65% del tributo. E’ quanto è stato comunicato all’assessore alle politiche ambientali del Veneto Maurizio Conte al termine delle operazioni di certificazione delle percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti raggiunte nel 2010 dai singoli comuni al fine dell’applicazione del tributo speciale per il deposito in discarica, completate dall’Osservatorio Regionale Rifiuti istituito presso l’ARPAV. “Questa come altre analisi – sottolinea Conte – mettono in evidenza la maturità raggiunta dal Veneto, regione che ormai da anni si presenta come leader nel panorama italiano per quanto riguarda la gestione e il recupero dei rifiuti urbani. In ogni caso, l’osservatorio regionale fa rilevare anche la necessità di rivedere il metodo di calcolo per la certificazione relativa all’ecotassa, allo scopo di renderlo più efficace e aderente al raggiungimento degli obiettivi normativi. Valuteremo come procedere nell’ambito del lavoro di revisione della normativa regionale in materia, attualmente in corso”.

L’osservatorio fa presente infatti che il metodo di calcolo della certificazione agevola tuttora i comuni che superano il 35% e il 50% di raccolta differenziata mentre la successiva normativa di riferimento (D.Lgs 152/2006) ha posto come obiettivo una previsione del 65%. Inoltre, l’intero introito proveniente dall’ecotassa è negli anni drasticamente diminuito (-73,5% dal 1999 al 2010) a causa delle difficoltà nei controlli e nella suddivisione in categorie di rifiuto.

VENETO PRIMO IN ITALIA PER RECUPERO FRAZIONE ORGANICA – Nel 2010 il Veneto ha raggiunto il 58,3% di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, per un totale di 1.404.000 tonnellate. La raccolta separata della frazione organica – composta da scarti di cucina, sfalci e ramaglie – rappresenta il 45%, pari a 631.011 tonnellate. Il pro-capite di organico raccolto si attesta attorno ai 128 kg annui per abitante, un valore di gran lunga superiore alla media nazionale (55,6 kg) e colloca il Veneto al primo posto in Italia.

Sono dati contenuti nella relazione che l’Osservatorio Regionale per il Compostaggio istituito presso l’ARPAV ha trasmesso all’assessore veneto alle politiche ambientali Maurizio Conte. “E’ uno strumento importante – evidenzia lo stesso Conte – perché costituisce l’aggiornamento annuale sulla situazione del recupero della frazione organica e fornisce un quadro del contesto impiantistico regionale, della quantità di materiali ritirati e prodotti dagli impianti, della qualità e della destinazione del compost prodotto. La frazione organica risulta interamente trattata presso gli impianti presenti nel Veneto, alcuni dei quali integrano già il compostaggio con la digestione anaerobica. Il biogas prodotto trova impiego nella produzione di energia elettrica e termica”.

Nella relazione viene precisato che il sistema impiantistico veneto è attualmente costituito da 21 impianti di medie e grandi dimensioni: 1 in provincia di Belluno, 4 Padova, 2 Rovigo, 2 Treviso, 3 Vicenza e 9 Verona. Sono presenti anche una cinquantina di piccoli impianti per il trattamento del verde.

La potenzialità complessiva è superiore a un milione di tonnellate/anno e risponde pienamente al fabbisogno regionale di trattamento. Nel 2010 gli impianti veneti hanno ricevuto anche 250.158 tonnellate di rifiuti di provenienza extraregionale per un totale trattato di 885.454 tonnellate. Il 74% del totale è stato avviato a compostaggio e il 26% a digestione anaerobica. Le analisi eseguite hanno inoltre confermato l’elevata qualità del compost veneto prodotto nei tre impianti che hanno aderito alla certificazione regionale.

“Per consolidare e migliorare questi risultati – conclude Conte – occorre continuare a investire sulla sensibilizzazione dei cittadini, valorizzare il compost e incentivare la diffusione degli impianti integrati di compostaggio e digestione anaerobica”.

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