Indagine famiglie marchigiane e mercato del lavoro 2010

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\’Indagine 2010 Famiglie Marchigiane e Mercato del Lavoro (FMML)\’ La famiglia tiene il sistema, fatto da un tessuto solido che previene il degrado sociale.
Come e` tradizione, i marchigiani sanno ancora risparmiare Il sistema familiare marchigiano tiene. E la famiglia in sostanza funge da ammortizzatore sociale, come redistributore del reddito tra i componenti, fattore incisivo che insieme alla contrazione dei consumi, fa diminuire anche l'indice di poverta` relativa nelle Marche , che e` passato in tre anni dal 10.3% del 2008 al 10.2% del 2009 al 9,9% nel 2010. Anche se il tenore di vita delle famiglie si e` abbassato (ma l'84% del totale delle famiglie marchigiane vive in case di proprieta`), tuttavia si conferma il ruolo chiave della famiglia marchigiana' in media composta da 2,8 elementi e 1,8 percettori di reddito e 1,7 figlio- come collante per la tenuta del sistema socio- economico piu` in generale. E' questo il dato positivo che emerge dall'indagine presentata oggi in Regione sulle 'Famiglie marchigiane e Mercato del Lavoro-2010 ( FMML) ' che ha riguardato nella sua terza edizione, un panel di 2500 famiglie e 7157 persone residenti in 59 comuni marchigiani. La ricerca promossa dalla Regione ' assessorato al Lavoro-Formazione ha visto un lungo e impegnativo lavoro, come ha sottolineato Marco Canonico, responsabile dell'Osservatorio del Mercato del Lavoro , che ora anche grazie al servizio Statistica della Regione sara` consultabile in un database. Al termine della presentazione, la tavola rotonda moderata dal dirigente regionale Fabio Montanini, alla quale hanno partecipato Raffaele Morese- Segretario generale Associazione Nuovi Lavori, Antonio Di Stasi docente di Diritto del lavoro, Daniela Barbaresi CGIL-CISL-UIL , Enrico Loccioni delegato Educational per Confindustria Marche. 'I dati del 2010 ci dicono ' ha commentato l'assessore Marco Luchetti nelle conclusioni della tavola rotonda ' che i giovani sono ancora la fascia piu` penalizzata dalla mancanza di lavoro. Occorre allora privilegiare percorsi di orientamento piu` mirati e promuovere politiche non segmentate, ma far dialogare sempre piu` la scuola, i giovani, le famiglie e il mercato del lavoro. Mondi ancora troppo distanti tra loro. Questi risultati ci aiuteranno molto nell'affrontare le nuove politiche attive del lavoro per intervenire su questi gap, per aprire ad una cultura nuova del lavoro che parta anche dalla diffusione della conoscenza presso i giovani delle eccellenze produttive marchigiane, a mio avviso ancora troppo sconosciute agli studenti. Interventi che incentivino alla dignita` di qualsiasi lavoro e che ridiano anche il senso di prospettiva nel futuro che ora purtroppo manca.' E se dall'ultimo rapporto Istat -2 trimestre 2011 emerge che il tasso di disoccupazione scende al 5,8% rispetto al 6,6% del 1 trimestre dell'anno in corso e gli occupati, rispetto al 1 trimestre 2011, nelle Marche salgono di + 8.000 unita`, tornando a livelli pre-crisi del II trimestre 2008, il 2010 ha segnato ' secondo l'indagine FMML' molti spunti su cui riflettere. I risultati' illustrati da Stefano Barbarini dell'Ass.ne Nuovi Lavori e coordinatore-mettono in evidenza che dal 2008 al 2009 si rileva una sostanziale diminuzione del tasso di attivita` ed un contestuale aumento della disoccupazione. Nel 2010 si riscontra una minore partecipazione al mercato del lavoro, fenomeno dovuto per lo piu` allo 'scoraggiamento'. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) risulta ancora molto elevato (29,1%), sebbene in leggera contrazione rispetto al 2009 (30,8%). Ma gia` nel 2011, secondo ISTAT, le Marche presentano dati migliori di quelli nazionali: 9,3% contro il 14,6% dell'Italia. L'indagine FMML registra inoltre la diminuzione del tasso di attivita` dei giovani (da 32,6% del 2009 al 28% del 2010) e quello di occupazione (dal 22,6% al 19,9%). Anche la variabile di genere risulta determinante: una donna su dieci e` disoccupata rispetto al piu` contenuto 7,0% dei maschi. Il reddito familiare medio mensile nella regione al 1.10.2010 e` pari ad euro 2.213. La propensione al risparmio delle famiglie pare resistere alle difficolta` causate dalla crisi economica, mentre quelle costrette ad indebitarsi sono stabili. Il reddito medio dei cittadini marchigiani nel 2010 e` pari ad euro 1.308. La discriminazione di genere nel livello reddituale continua (gli uomini guadagno in media il 32%). I lavoratori che subiscono maggiormente la contrazione del reddito sono gli autonomi (-13,2%), che risultano pero` quelli con guadagno piu` alto ('1.485 in media). I lavoratori piu` poveri rimangono i parasubordinati (' 828), che guadagnano un 1,1% in piu` rispetto al 2009. (ad'e) Altri dati rilevati dall'indagine del 2010 IL MERCATO DEL LAVORO Il 14,3% dei lavoratori opera con contratti a termine, valore leggermente superiore a quanto rilevato dall'Istat su base nazionale (12,7%). Gli occupati con contratto part-time sono invece un sesto del totale (15.2%), composti prevalentemente da donne. Rispetto alle scorse rilevazioni diminuisce l'incidenza percentuale del lavoro non standard (era pari a 18,8% nel 2009 e 18,2% nel 2008), mentre quella del part-time, seppure leggermente piu` bassa rispetto allo scorso anno, appare in crescita rispetto al 2008 (16,2% nel 2009 e 13% nel 2008). Dedicano piu` ore al lavoro gli uomini con contratto di tipo subordinato, specialmente nel settore della meccanica e lavorazione di metalli. REDDITI FAMILIARI La diminuzione del reddito riguarda soprattutto le famiglie guidate da giovani, donne, parasubordinati e lavoratori autonomi, ovvero le famiglie del ceto medio e quelle piu` abbienti (dirigenti, lavoratori autonomi, artigiani, commercianti, libero professionisti, imprenditori). Al contrario, il reddito familiare appare in leggero aumento la` dove il capofamiglia ha un titolo di studio poco elevato (massimo licenza di scuola media), e` un impiegato o ha un'eta` superiore ai 64 anni (pensionati). A fronte di un peggioramento generale del tenore di vita delle famiglie marchigiane, nei tre anni oggetto di rilevazione si riducono progressivamente i livelli di concentrazione e diseguaglianza nella distruzione del reddito, misurati attraverso l'indice di Gini (0,33% nel 2008; 0,32% nel 2009 e 0,31% nel 2010). Quasi l'84% del totale delle famiglie marchigiane vive in case di proprieta`, percentuale in costante aumento negli anni; soltanto una quota pari a poco meno del 10% e` in affitto o subaffitto, mentre poco piu` del 6% usufruisce di altre forme di godimento del proprio alloggio (a riscatto, in usufrutto, in uso gratuito) La crisi economica ha prodotto dunque allo stato attuale la presenza di una compressione generalizzata dei livelli dei consumi ed un ridimensionamento del tenore di vita della popolazione, che ha coinvolto in misura piu` estesa alcune fasce sociali (giovani, donne). E' possibile tuttavia che la solidita` del tessuto socio economico della regione ed il sistema di assistenza e supporto alle fasce sociali piu` deboli abbiano finora contenuto la diffusione dei fenomeni di marginalita` e di degrado sociale. REDDITI DA LAVORO Il reddito medio dei cittadini marchigiani nel 2010 e` pari ad euro 1.308. Dopo la leggera riduzione registrata nel 2009, il reddito medio da lavoro subisce una nuova corposa contrazione nel 2010, segno di una persistente sofferenza del mercato del lavoro (il rapporto Istat 2011 giustifica questa riduzione con una generale stagnazione della produttivita` del lavoro nell'ultimo decennio). In lieve flessione anche i redditi dei dipendenti (-3,2% rispetto al 2009, pari ad euro 1.268). In generale, i lavoratori con reddito piu` elevato, ossia quelli piu` adulti e con titoli di studio piu` elevati, registrano una contrazione piu` accentuata del reddito rispetto al 2009, elemento che va nella direzione gia` evidenziata di una diminuzione della disparita` economica tra i lavoratori (effetto riequilibratore della crisi), dove pero` il segno negativo appare predominante. Si puo` parlare quindi di un livellamento verso il basso dei redditi. Il tempo medio di lavoro settimanale dei cittadini marchigiani occupati risulta pari a circa 38 ore (41 per gli uomini e 34 per le donne). Lavorano piu` tempo gli autonomi (45 ore) e meno i parasubordinati (28 ore). Il reddito medio orario dei lavoratori marchigiani risulta nel 2010 di poco superiore ai 9 euro, con poche oscillazione di genere. Sono i dipendenti quelli che guadagnano di piu` rispetto alle ore lavorate. Gli occupati nel settore del legno e mobili, noleggio, agenzie di viaggio, servizi alle imprese, costruzioni ed edilizia, nonche` attivita` professionali, scientifiche e tecniche sono quelli che subiscono la contrazione del reddito piu` accentuata. Al contrario, il reddito appare in aumento soprattutto per gli occupati in attivita` finanziarie, bancarie ed assicurative, attivita` artistiche, sportive e di intrattenimento.

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