Macroregione Adritico-ionica:cronoprogramma rispettato

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Dopo anni di impegno finalmente è arrivato il riconoscimento istituzionale della Macroregione Adriatico – Ionica; l’inizio di un percorso che dovrà seguire quali altre fasi? “L’approvazione del progetto per la Macroregione Adriatico Ionica da parte del Comitato delle Regioni, avvenuta l’11 ottobre a Bruxelles – afferma il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca – rappresenta sicuramente un passo importantissimo nel percorso, ormai consolidato, per il definitivo riconoscimento della Macroregione Adriatico – Ionica.
Il fatto che le 275 Regioni d’Europa abbiano indicato chiaramente a Commissione e Parlamento Europeo la volontà e la necessità di creare, dopo quelle del Baltico e del Danubio, anche una Macroregione che riunisca i Paesi che si affacciano sull’Adriatico e lo Ionio, è di fondamentale valore. Ora, però, altre decisive tappe ci aspettano, prima di vedere la nascita della Macroregione, che auspichiamo possa avvenire come nelle previsioni nel 2014, quando si avrà il passaggio di testimone dalla Grecia all’Italia alla presidenza dell’Ue. In attesa di quella data, in ogni caso, la “macchina” è già in moto: il parere approvato l’11 ottobre si chiude infatti con un invito sia nei confronti del Parlamento Europeo perché assuma un’iniziativa forte a favore di questa strategia, sia nei confronti della Commissione Europea perché realizzi sin da subito un preciso monitoraggio dei progetti strategici in attuazione, per poterne indirizzare e coordinare gli obiettivi, gli strumenti e le risorse ancora disponibili nei programmi comunitari in corso e di individuare nella nuova programmazione (2014 – 2020) una specifica linea di bilancio dedicata alle strategie macroregionali”.
In attesa del 2014, quindi, non si resta fermi…
“E’ così. Dobbiamo agire da subito, ancor prima del 2014, in una prospettiva macroregionale. Lo facciamo avviando la fase operativa, costituita dall’elaborazione del ‘Piano di azione’, di cui dovranno occuparsi le istituzioni regionali e locali, in stretto partenariato con i livelli nazionali. La strategia macroregionale, pur essendo promossa dagli Stati, sulla base del principio della sussidiarietà deve sorgere dal basso e comportare un forte protagonismo dei territori interessati perché siano essi a sviluppare i rapporti, gli accordi e le procedure per rendere possibile una effettiva cooperazione”.
Quali sono gli obiettivi della strategia della Macroregione Adriatico –Ionica?
“Utilizzare in maniera più efficace le risorse esistenti, migliorando ad esempio lereti di trasporto e dell’energia e affrontando sfide come la sostenibilità ambientale, la tutela del mare e della costa, la mobilità, ma anche la cultura e il turismo, lo sviluppo rurale e i rapporti tra Università. La Macroregione è un progetto di cooperazione finalizzato alla sicurezza, stabilità, coesione e prosperità dell'area del bacino adriatico ionico e di interconnessione tra istituzioni, fondi e normative. L'iniziativa, che si basa sul modello collaudato della Regione del Baltico, ha tutti i prerequisiti per diventare un progetto operativo di sviluppo. Tecnicamente, molte e importanti sono le innovazioni legate alla Macroregione, che interessano l’utilizzo dei fondi comunitari nel prossimo periodo di programmazione. Come per la strategia del Mar Baltico, le macroregioni possono essere considerate prioritarie nell’utilizzo di fondi comunitari contenuti in particolari programmi finanziari, come il Programma quadro ricerca e sviluppo”.
Si vuole realizzare una strategia Europea su un’area che vede 3 stati membri, 2 stati candidati e 3 potenziali candidati a far parte dell’UE. Tale situazione potrebbe creare difficoltà nel cammino verso la conclusiva definizione?
“Tutt’altro. La storia dell’Unione Europea è sempre stata caratterizzata dall’evoluzione parallela di due processi: integrazione e allargamento. Così, se da una parte è necessario puntare ad un maggior dialogo tra le diverse culture europee, dall’altro è fondamentale sostenere lo scambio con i Paesi protagonisti di un possibile futuro allargamento dell’Europa, soprattutto quando partecipano alle sorti di uno stesso mare, come avviene nel caso del mar Adriatico. La strategia macroregionale si pone in questo senso quale segnale politico verso i Balcani Occidentali, uno sprone a stabilire, preparandone l’integrazione, relazioni più profonde con l’UE. La coesione adriatica, del resto, non avviene semplicemente al suo interno, ma in crescente interazione con processi di costruzione e
allargamento dell'Unione Europa”.
Una governance che avrà anche il compito di dialogare con le altre Macroregioni già esistenti cioè quella Baltica e Danubiana soprattutto dal punto di vista delle infrastrutture?
“Sicuramente. Le strategie macroregionali del Baltico e del Danubio, insieme a quella adriatico ionica e alle future strategie dell’Unione Europea, possono e debbono creare interconnessioni e sinergie, anche e soprattutto infrastrutturali. Si tratta di costituire un asse ideale fra nord e sud dell’Europa e, in questo contesto, la Macroregione adriatico ionica può rivestire a ragione il ruolo di rafforzamento e decongestionamento dell’accesso sudorientale dell’Europa. Potrebbefarlo soprattutto attraverso l’allungamento del Corridoio baltico-adriatico. E’ in questa logica che nel documento approvato ad ottobre dal Comitato delle Regioni si chiede il prolungamento del Corridoio – per il quale la Commissione europea ha approvato a giugno un indirizzo, prevedendo che il Corridoio stesso si estenda fino a Ravenna – verso sud, interessando l’intera area adriatica italiana”.
Dopo la costituzione dei forum delle città e delle CCIAA, di Uniadrion, dell’Euroregione Adriatica… pensa che cittadini, enti ed imprese riescano a comprendere l’importanza delle strategia Macroregionale?
“Sempre di più. Certo, agli inizi del percorso per il riconoscimento della Macroregione, il progetto non era ancora sufficientemente conosciuto se non dalle istituzioni e dai soggetti direttamente coinvolti. Ma crediamo che l’opera
di sensibilizzazione che, ad esempio dalle Marche, è stata avviata, stia dando i primi frutti. E’ proprio con questa finalità che ad agosto abbiamo organizzato ad Ancona una grande esposizione sulla Macroregione. A cittadini, enti ed imprese va spiegata soprattutto la concretezza del progetto, che non è semplice esercizio di diplomazia bensì, grazie all’intercettazione di fondi europei, una strategia che si traduce in accordi economici, partnership tra imprese, condivisione di servizi, costruzione di infrastrutture e strutture sanitarie, ideazione di eventi culturali. Una convinta opera di diffusione tra i cittadini e le imprese dei reali benefici e del significato della strategia, è decisiva per imprimere la forza necessaria alla sua concretizzazione nei tempi previsti”.
Le Marche hanno la sede dei segretariati permanenti di quasi tutte le iniziative un po’ per la posizione baricentrica, ma forse anche per il forte spirito di cooperazione che ne contraddistingue le istituzioni, le imprese e i cittadini?
“Sicuramente la nostra posizione baricentrica rispetto all’area interessata, ha inciso nella scelta di collocare nelle Marche la sede di così importanti organismi, a partire dal Segretariato dell’Iniziativa adriatico ionica. Ma altrettanto credo abbia inciso la capacità di ascolto, la naturale vocazione verso Est, l’apertura, non solo geografica ma anche culturale, sul mare Adriatico. Non secondario è stato il ruolo di “ponte” che le Marche hanno svolto nel corso della guerra nella ex Jugoslavia per gli aiuti umanitari alle popolazioni così tragicamente colpite.
Tutti questi fattori insieme, che uniscono come lei sottolinea istituzioni, imprese e cittadini, hanno fatto delle Marche una sorta di “capitale” delle iniziative legate all’area adriatico-ionica”.

Adriatic-Ionic Macroregion: timeline kept
After much engagement the institutional acknowledgment of the Adriatic Ionic Macroregion has arrived – the beginning of a way…
The approval of the plan for the Adriatic – Ionic Macroregion by the Committee of the Regions, on 11 October to Brussels, represents the most important step. The agreement approved has been closed with a invitation or as regards the European Parliament because it takes a strong initiative in favour of this strategy, or regarding the European Commission because it realizes an exact monitoring of the strategic plans and identify in the new planning (2014 – 2020) a specific line dedicated to the macro regional strategies.
Waiting for 2014, therefore, we are not stopping…
We must to act quickly, in a macro regional perspective starting the working phase, composed by the elaboration of the “Action plan”, of which the regional and local institutions will take care,
with partnership at the national levels. The macro regional strategy, must rise from the low level and involve all interested territories in order to realize a real cooperation.
Which are the aims of the strategy of the Adriatic – Ionic Macroregion?
It’s important to use in more effective way the existing resources, improving the transport and energy and facing challenges as the environmental sustainability, the protection of the sea and the coast, but also the culture and then tourism, the rural development and the relationships between Universities.
An European strategy must be realized on an area that involves 3 Member States, 2 states candidates and 3 probable candidates to make part of the EU. Such situation could create difficulty in the way towards the decisive definition?
Anything but. The history of the European Union has always been characterized by the collateral evolution of two processes: integration and widening. The macro regional strategy wants to establish the relationship with EU countries.
A governance that will have also the task to dialogue with the other existing Macroregions Danube and Baltic one?
Sure. The macro regional strategies must create interconnections and synergies, above all infrastructural. It’s about to build an ideal axes between north and South Europe.
After the realization of different initiatives linked to the area, do you think that citizens, authorities and enterprises are able to know the importance of macro regional strategy?
Surely at the beginnings of the way about the acknowledgment of the Macroregion, the plan was not still sufficiently known. But we believe that the actual awareness campaign is essential and it’s giving the first results.
Marche region has the office of the permanent secretariats of all the initiatives tank’s to the barycentre position, but perhaps also for the strong will of cooperation that contradistinguish the institutions, enterprises and citizens?
Our barycentre position has been very important but equally I think that it has been influenced by the listening skill, the natural vocation towards East, the cultural openness, on the Adriatic sea and the role of “bridge” that the Marche region has had during the war in ex- Yugoslavia for the humanitarian aids.

www.regione.marche.it

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