L’Europa indaga sull’eolico

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La Commissione dovrà far luce su tutti gli aspetti sollevati. Dopo l'avvio della raccolta di firme contro il «business» del vento, le assemblee pubbliche e l'interrogazione parlamentare del Deputato De Camillis, dall'Ue arrivano i primi provvedimenti di rilievo. «Negli ultimi giorni la Commissione per le Petizioni ha comunicato ufficialmente che, a norma del regolamento del Parlamento europeo – hanno fatto sapere dal Wwf Molise –, tutte le questioni sollevate dall'associazione sono ricevibili e ha chiesto alla Commissione europea di svolgere un'indagine preliminare sui vari aspetti del problema». Con il documento, gli ambientalisti hanno sollevato una serie di questioni legate alla proliferazione degli impianti eolici sul territorio regionale. «In primis» le potenziali 5000 torri eoliche in una regione che misura 4000 Km quadrati e lo stravolgimento di importanti aree archeologiche e naturalistiche come quella di Sepino. Il Wwf Molise si interroga, inoltre, su come si possa conciliare: «questa politica energetica» con l'art. 9 della Costituzione Italiana, che recita: ìla Repubblica Italiana tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione». Per l'associazione l'indagine della Commissione europea sulla situazione dell'eolico in Molise riveste particolare importanza, attualità ed urgenza dopo le recenti sentenze del Tar Molise che hanno annullato i provvedimenti assunti dalla Direzione Regionale dei Beni Culturali e Ambientali del Molise e le ultime autorizzazioni per l'installazione di 22 aerogeneratori nel territorio dei comuni di San Giuliano di Puglia, Santa Croce di Magliano e Rotello, in provincia di Campobasso, localizzati in aree tratturali sottoposte a vincolo dal competente Ministero dei Beni Culturali, e più in generale al confine con la ZPS- Zona di Protezione Speciale dei Monti della Daunia e al confine con l'area Sic ìVallone Santa Maria».

Si tratta di siti inseriti nella Rete Natura 2000 creata dall'Unione Europea proprio per la protezione e la conservazione degli habitat e delle specie. Intanto l'Associazione Nazionale Energia del Vento ha avviato una campagna di verità su quelli che sono stati definiti «falsi miti dell'Eolico». Dal punto di vista paesaggistico e visivo, l'Anev ha firmato già nel 2002 con Legambiente e poi anche con Wwf e Greenpeace un protocollo per la realizzazione di un buon eolico correttamente inserito nel territorio e nel paesaggio circostante. Il vincolo imposto è la necessaria esclusione delle aree a particolare pregio o tutela da quelle idonee a realizzare un parco eolico.Un tema quello dell'eolico, che spesso divide la comunità molisana. Se da un lato la ricerca di nuove fonti energetiche viene vista di buon grado, dall'altro c'è, giustamente, poca propensione nel permetter di costrutire impianti di questo genere nei luoghi che rappresentano il fulcro della storia molisana. Numerose sono infatti le battaglie condotte per preservare i beni archeologici della regione, come ad esempio Sepino-Altilia o il teatro di Pietrabbondante, spesso al centro delle polemiche e dispute. Ora la notizia dell'indagine avviata dalla Commissione europea che, senza dubbio, farà piacere ad ambientalisti e non.

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