Marche, dall’esperienza IAI all’ Arlem

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L’ARLEM ha il compito di dare vita a una macroregione particolarmente estesa che comprende territori diversi, dal Marocco alla Turchia, non trascurando i Paesi che fanno parte dell’UE e i Balcani. D’altronde la Regione Marche ormai da tempo ha acquisito esperienze interessanti nell’ambito della cooperazione con Paesi terzi, mettendo a disposizione di tutti proprio e soprattutto l’esperienza acquisita in campo internazionale con l’IAI. Altra necessità richiesta da tempo all’Europa è uno spostamento del baricentro non certo verso il nord, ma proprio verso il Mediterraneo.
E’ sicuramente un ruolo prestigioso quello che il presidente Spacca è chiamato a svolgere all’interno dell’ARLEM: “Un ruolo destinato a diventare di primo piano – ha sottolineato – e le Marche hanno sempre dimostrato grande interesse verso questi temi, in particolare sullo sviluppo delle relazioni tra le due coste dell’Adriatico. Crediamo fermamente che occorra relazionarsi con tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, dal Marocco, alla Turchia, alla Palestina, a Israele. Per questo si è costituita l’Assemblea Euromediterranea, iniziativa per  consolidare un protagonismo del quadrante sud – est nella strategia dell’Unione che non può avere come unico baricentro l’area del Baltico. Non è la volontà di fare polemiche, anche il grande scrittore slavo Pedrag Matvejevic, ha dedicato a questo tema molte riflessioni: non è mai stato tenero con le istituzioni europee, accusandole di guardare al Mediterraneo da una visione esclusivamente continentale, dimenticando il ruolo che ha avuto come culla di civiltà. L’ARLEM è uno strumento che dà spessore al ruolo di Ancona come Porta d’Oriente e come porta di accesso: lo è sempre stata nella storia. Siamo impegnati perché questo ruolo si potenzi. Lavoriamo, quindi, anche sulle infrastrutture e sulla piattaforma logistica, perché si possano intercettare le grandi arterie di comunicazioni europee. La stessa Unione Europea  individua la nostra penisola come piattaforma logistica per il Mediterraneo. In questo contesto il Porto di Ancona diventa sempre più strategico anche per l’allargamento del canale di Suez”.
Presidente Spacca che tipo di prospettive hanno le aziende marchigiane in questo territorio così vasto come può essere, appunto, l’area mediterranea?
“Le Marche, per la loro posizione strategica in questa area, hanno una vocazione naturale in questa direzione. Molte aziende, con i loro noti marchi, hanno già una presenza stabile sui mercati esteri. Si tratta di aree in crescita esponenziale che rappresentano per le imprese l’opportunità di conquistare nuove quote di mercato per poi reinvestire gli utili sul nostro territorio.
In questo scenario si inserisce l’azione di tutoraggio che la Regione Marche potrà intraprendere in funzione dei nuovi ingressi dei Paesi balcanici in Europa. Potremo contribuire, attraverso il volano delle risorse europee nell’ambito delle politiche di prossimità, ad accelerare il processo di ricostruzione economica e infrastrutturale, migliorare le relazioni reciproche devastate dalle guerre etniche e religiose e rafforzare le istituzioni democratiche. L’impegno nella cooperazione con i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo continuerà nei settori dello sviluppo locale e della logistica, della sanità, del sociale, della cultura,  della formazione. Verranno attivate risorse  nazionali, comunitarie e internazionali”.
La costituzione di questo organismo ufficiale dell’Unione per il Mediterraneo è stata, come detto, fortemente voluta da Nicholas Sarkozy nel corso della presidenza francese del Consiglio dell’Unione Europea. Nel luglio 2008, a Parigi, i Capi di Stato e di Governo avevano posto l’obiettivo di rifondare il Processo di Barcellona, puntando sul protagonismo delle Regioni e degli enti locali e non su un modello di cooperazione puramente intergovernativo. I Paesi coinvolti si sono così impegnati a identificare progetti concreti di cooperazione nel Bacino del Mediterraneo, su diverse questioni, al fine di costruire uno spazio condiviso di pace, stabilità, prosperità, diritti umani, progetti a dimensione territoriale che abbracciano tutto, dall’economia alla cultura. L’ARLEM è composta da 30 membri del Comitato delle Regioni, dai 17 Paesi partner del Mediterraneo: Egitto, Turchia, Algeria, Marocco, Siria, Tunisia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Israele, Giordania, Libano, Libia, Mauritania, Autorità Palestinese, Monaco, Montenegro. La nascita dell’Assemblea è stata sicuramente un passo importante, arrivando a questa definizione dopo mesi di lavoro per le comprensibili divisioni all’interno del mondo arabo e dell’area medio orientale.

Marches, from AII experience to the ARLEM
The start of the Italian presidency of the Adriatic Ionic Initiative – it’s coincided, for the president of the Marches Region, Gian Mario Spacca, with the nomination from the Committee of the Regions to member of the ARLEM Regional and Local Euromediterranean Assembly, created, as advisory organ, in the sphere of the Union for the Mediterranean, wanted by the French president Nicholas Sarkozy. The ARLEM has the task of giving life to a particularly extended macro region that includes various territories, from Morocco to Turkey, not neglecting the Countries that make part of the UE and the Balkans. However the Marches Region for a long time has acquired important experiences abut the cooperation with other Countries, putting on hand of people all the acquired experience in international field with the AII. Other need required for a long time to Europe is a movement of the barycentre towards the Mediterranean. It’s surely a prestigious role what the president Spacca must carry out inside of the ARLEM: “A role destined to become a major role – he has emphasized – the Marches has always demonstrated great interest towards these themes, above all on the development of the relations between the two Adriatic coasts. We believe firmly that it’s necessary to have relationship with all the Countries overlook on the Mediterranean, from Morocco, to Turkey, Palestine, Israel. For this reason it has been created the Euromediterranean Assembly, initiative in order to consolidate the main position of the south-east countries in the strategy of the Union that can’t have as only barycentre the area of the Baltic Sea. It’s not the will to make controversies, also great Slavic writer Pedrag Matvejevic, has dedicated to this theme many reflections: he hasn’t never been kind with the European institutions, accusing them to watch to the Mediterranean from an exclusively continental vision, forgetting the role has had like a cradle of civilisation.

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