Gabbiano editrice al Trieste film festival

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Appuntamento fisso per gli appassionati di cinema europeo è il Trieste Film Festival, dal 19 al 25 gennaio, giunto alla ventitreesima edizione, il principale evento italiano dedicato alla produzione cinematografica mdell\’Europa centro-orientale. Diretta da Annamaria Percavassi, la rassegna ha presentato, oltre ai tradizionali concorsi internazionali (lungometraggi, cortometraggi, documentari), anche retrospettive, omaggi, incontri con gli autori, con un programma di proiezioni ed eventi diviso tra lo storico teatro Miela, il cinema Ariston e il caffè Tommaseo. Ad inaugurare il festival quest’anno è stato il regista macedone Milcho Manchevski (autore di Prima della pioggia, Leone d’oro a Venezia nel 1994), con Majki (Mothers), un trittico che inizia come film di finzione e finisce come documentario, tre storie che si intrecciano sul tema della verità. Il regista ha tenuto anche una masterclass, il 21 gennaio, inserita all’interno dell’iniziativa EASTWEEK, un progetto curato da Elena Giuffrida, giunto ormai alla quarta edizione, che ogni anno porta alle giornate del festival una ventina di giovani registi, produttori e sceneggiatori delle Accademie dell’Europa centro-orientale, dando loro la possibilità di partecipare a seminari e proiezioni speciali. Il festival non ha tralasciato un’attenzione anche al mondo dell’economia del cinema con WHEN EAST MEETS WEST, meeting di coproduzione organizzato dal Fondo per l’Audiovisivo della Regione, insieme al Trieste Film Festival, in collaborazione con EAVE, EURIMAGES, CEI, Antenna Media Torino, Cineuropa e Consorzio Collio Carso. In questa edizione le retrospettive del festival hanno avuto come focus la Polonia, con l’omaggio alla Wajda School, nouvelle vague di documentaristi polacchi, a cura di Fabrizio Grosoli, e con la retrospettiva “Il caos come visione del mondo”, dedicata al regista Grzegorz Krolikiewicz, curata da Federico Rossin. Quest’anno anche la casa editrice Gabbiano ha partecipato al Trieste Film Festival, nella sezione Incontri con gli autori, con una pubblicazione della collana “Arte del pensiero”. Lunedì 23 gennaio, nella bella cornice del caffè Tommaseo, è stato presentato Esperienze di cinema dalle ceneri della Jugoslavia. Bosnia Erzegovina di Silvia Badon, un viaggio nel cinema bosniaco tra le opere cinematografiche dei suoi protagonisti
contemporanei. Silvia Badon ha individuato alcuni registi importanti del cinema bosniaco dagli anni ’90 a
oggi, tutti autori del cinema di finzione che, dopo l’esordio in patria, si sono distinti nel panorama dei festival internazionali. Con l’appassionata presentazione della direttrice Annamaria Percavassi, l’autrice ha raccontato come si è avvicinata a tale cinematografia, compiendo degli studi più ampi su tutta la produzione exjugoslava.Questo viaggio nel cinema bosniaco comincia con alcuni riferimenti alla scuola documentaristica di Sarajevo degli anni ’60. Prosegue con i nomi più conosciuti, Kusturica e Tanović; e l’esperienza del SaGA, il gruppo di artisti, registi e studenti dell’accademia che sono rimasti nella capitale bosniaca durante l’assedio e che hanno documentato la vita della popolazionein quei giorni della guerra in Bosnia, continuando
poi a raccontare la società bosniaca nei film di finzione, dopo la fine del conflitto. Il viaggio si conclude con due
autrici molto importanti che, con i loro primi lungometraggi, hanno vinto già prestigiosissimi premi internazionali a Cannes e Berlino. Uno degli aspetti più interessanti del libro sono le interviste, che l’autrice ha realizzato a Sarajevo, a registi e produttori trattati nel libro. Attraverso le parole dirette dei protagonisti, il lettore può cogliere diverse componenti del cinema bosniaco contemporaneo; comprendere il modo di lavorare, le difficoltà affrontate durante la guerra per continuare a mantenere vivo lo spirito artistico, la poetica di questi autori che hanno fatto della loro terra ferita la principale ,fonte di ispirazione.

Gabbiano publishing house at Trieste Film festival
Trieste Film Festival, from19 to 25 January, has reached the 23rd edition, the main Italian event dedicated to the cinematographic production of the Central Eastern Europe. Directed by Annamaria Percavassi, the season has introduced, besides the traditional international competitions, also retrospectives, tributes, meetings with the authors, with a program of projections and events divided between the historical Miela theatre, the Ariston cinema and the caffè Tommaseo. Has opened the festival the Macedonian director Milcho Manchevski with Majki (Mothers). The director has introduced a master class also, on January ,21st, included into the initiative EASTWEEK, edit by Elena Giuffrida, reached by now the fourth edition, every year there were twenty young directors, producers and scriptwriters belonging of the Academies of Central Eastern Europe, giving them the chance to participate to workshops and special projections. The festival has marked attention also to the world of economy of the cinema with WHEN EAST MEETS WEST, co-production meeting organized byAudiovisual Funds of the Region, with Trieste Film Festival. This year also the publishing house Gabbiano has attended at Trieste Film Festival, in the section meeting with the authors, a publication of the series “Arte del pensiero”. On January 23rd, in the beautiful setting of Caffè Tommaseo,has been introduced Esperienze di cinema dalle ceneri della Yugoslavia. Bosnia Herzegovina written by Silvia Badon, a travel in the Bosnian cinema between the cinematographic works of its contemporary protagonists. Silvia ,Badon has identified some important directors of the Bosnian cinema from the 90’s till today, authors of the fiction ,that, after the debut in native land, are distinguished in the international festival.

www.triestefilmfestival.it

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