Turismo: in Puglia non conosce crisi, pil settore a livello di quello dell’edilizia

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\’\’Alziamo l\’asticella – ha dichiarato – la sfida sul turismo prosegue verso la professionalizzazione degli operatori, per creare un sistema regionale e per uscire definitivamente dalle logiche del localismo e del folklore.
Non costruiremo mega alberghi sul mare – ha promesso Vendola – ma privilegeremo l'accoglienza di charme, di qualita' nelle aree piu' pregiate del nostro territorio. Cosi' miglioreremo anche la qualita' della vita urbana: non sempre e' stato cosi' in passato, viste alcune brutture che hanno devastato parti per fortuna piccole delle nostre citta' e dei nostri luoghi turistici. La svolta passa dal fatto che dal successo non possiamo farci ubriacare e che il raddoppio del turismo non significhera' altro cemento: il turismo sara' uno dei pezzi di un'economia ecologicamente sostenibile''.

L'assessore Godelli ha insistito sui numeri dell'exploit. ''La Puglia nella stagione estiva 2011, da giugno a settembre, e' sempre stata seconda in Italia come destinazione tra le regioni italiane, tranne che in agosto dove siamo stati primi'', ha sottolineato. ''Per consolidare questi risultati – spiega Godelli all'ADNKRONOS – avvieremo un'aggressiva campagna di comunicazione e qualificheremo l'offerta ricettiva. Puntiamo a conquistare nel giro di circa tre anni ulteriori fette di pil attraverso una estensione dei tempi di fruizione ovvero il miglioramento delle nostre performance in tutti i mesi dell'anno'', oltre ai quattro di tradizionale afflusso.

''Nonostante i numeri degli arrivi, siamo la 15° regione per entita' dei posti letto: non intendiamo comunque costruire nuovi alberghi, ma sfruttare l'esistente e ristrutturare palazzi, castelli, masserie, immobili di pregio'', di cui e' ricca la regione, sia nei borghi storici che nelle aree rurali, ''per valorizzare l'ospitalita' di qualita' che ci viene richiesta soprattutto dall'estero''. Secondo l'assessore Godelli con i nuovi incentivi presentati nei giorni scorsi ''e' possibile attirare investimenti nazionali e internazionali e consentire anche agli imprenditori pugliesi di investire, non puntando a mega insediamenti ricettivi, che sarebbero in contrasto con le caratteristiche della nostra offerta turistica, ma a una ricettivita' di qualita', diversa da quella costiera che ormai e' praticamente saturata''.

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