Assemblea regionale approva risoluzione su agenzie rating

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La Giunta regionale Emilia-Romagna consideri seriamente \’\’la possibilita\’ di non concedere piu\’ alcun incarico ad agenzie di rating per la valutazione del proprio bilancio anche alla luce del fatto che non vi e\’ alcuna reale autonomia di giudizio rispetto al bilancio statale\’\’. E\’ la richiesta formulata in una risoluzione bipartisan sottoscritta da Marco Lombardi (Pdl), Luciano Vecchi (Pd) e Matteo Riva (Misto), approvata all\’unanimita\’ dall\’Aula, nella quale i due consiglieri evidenziano un problema di credibilita\’ delle societa\’ di rating dopo l\’ultima raffica di declassamenti da parte di Standard and poor\’s che ha colpito 9 Paesi dell\’Ue, tra i quali l\’Italia.
Nel documento si sigmatizza ''il recente comportamento delle agenzie di rating che – rilevano i proponenti – appare piu' orientato a fini protezionistici delle lobbies finanziarie internazionali che alla reale tutela del mercato finanziario che, va ricordato, dovrebbe essere al servizio dell'economia reale e non usare l'economia reale per fini meramente speculativi''. Di qui l'invito al sistema bancario dell'Emilia-Romagna ''a non lasciarsi influenzare da valutazioni che hanno piu' il sapore di una tutela lobbistica di interessi finanziari extra europei, che di una obiettiva analisi economica e, per quanto possibile, ad incentivare la concessione di crediti all'economia reale di questa Regione''. Nella risoluzione si impegna inoltre la Giunta regionale a rappresentare in ogni sede istituzionale, in Italia ed in Europa, la necessita' di rivedere immediatamente la normativa in materia di agenzie di rating, ribadendo in particolare la mancanza di ogni loro valore giuridico, introducendo sanzioni per evidenti errori di valutazione o per reali turbative al mercato. Altro impegno: sostenere, in ogni sede nazionale ed europea, la proposta di istituzione di una agenzia europea di rating che abbia caratteristiche di indipendenza e di qualita', nell'ambito del necessario rafforzamento degli strumenti di governance politica ed economica dell'Unione europea. ''Anche se ci sono dei cattivi, il problema vero – ha detto Franco Grillini (Idv) – e' l'enorme debito pubblico (1.935 miliardi di euro), debito non certo affrontato dal governo Monti, e la scarsa affidabilita' del Paese Italia sui mercati''. Per Roberto Sconciaforni (Fds) ''l'errore piu' grande e' pensare che nel sistema ci sono i buoni e i cattivi. Le societa' di rating sono espressione della crisi ma non la causa. E' il capitalismo che, incapace di vendere cio' che produce – osserva il consigliere -, si rifugia nella speculazione finanziaria''. Stefano Cavalli (Lega nord) si e' espresso a favore della risoluzione, apostrofando le societa' di rating come ''dispensatori di pagelle inutili''.

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