In soli tre mesi oltre tremila imprese in meno

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In soli tre mesi la Puglia perde tremila e 100 imprese, segno evidente che la crisi ha aggredito l\’ economia reale e molte aziende sono costrette a chiudere i battenti. A dimostrarlo è un\’ indagine InfoCamere, la società consortile di informatica delle Camere di Commercio italiane, che come di consueto fa il punto della situazione sulle imprese presenti nelle varie aree del Paese.
Ma andiamo per ordine. Tra gennaio e marzo il bilancio nazionale del numero di imprese attive chiude con 26 mila imprese in meno e la Puglia, insieme al Piemonte, al Veneto ed all' Emilia Romagna, registra il saldo negativo più alto tra iscrizioni e cessazioni. Dunque a livello regionale la situazione è davvero preoccupante sia per la diminuzione della base imprenditoriale sia per le caratteristiche del territorio non certo paragonabili a quelle piemontesi o venete. In Puglia a sentire maggiormente il fenomeno nati-mortalità delle imprese è la zona di Bari e Foggia che insieme perdono in soli 3 mesi circa 2 mila imprese. Seguono Lecce con meno 572 unità, Taranto (-326) e Brindisi (-321). Le attività imprenditoriali maggiormente colpite sono rappresentate dal fenomeno di processo settoriale e strutturale che sta portando ad una dura selezione delle imprese. Infatti si assiste ad una progressiva riduzione del peso di quei settori tradizionali dell' agricoltura, dell' industria e delle costruzioni sul totale dell' economia, a tutto vantaggio del terziario. Invece, a livello di strutture organizzative d' impresa è in corso una lenta, ma inesorabile riduzione delle imprese individuali a vantaggio delle forme di tipo societario. In altri termini non è escluso che la progressiva terziarizzazione dell' economia stia spingendo ad aprire iniziative, sotto forme societarie, nei comparti dei servizi alle impresee alle persone dall' accoglienza e turismo ai servizi finanziari, all' informatica, alla consulenza professionale, fino alla sanità e all' istruzione. Ma al di là dei settori o delle trasformazioni da ditte individuali in societàè innegabile che il momento è difficile. In Puglia, come nel resto del Paese, le aziende diminuiscono con inevitabili conseguenze soprattutto sull' occupazione. Eppure sino a poco tempo fa per andare avanti s' invocava la terapia dell' ottimismo, ma era ovvio che da sola non avrebbe funzionato. Ora, in questo scenario, non possono mancare i gridi di allarme per i ritardi del nostro sistema economico che vede spegnersi lentamente la voglia di fare impresa. L' inefficienza della pubblica amministrazione, i tempi biblici della giustizia e l' incredibile complessità del contesto legislativo e fiscale sono solo alcuni degli elementi che non certo induco a mettersi in proprio. Addirittura la continua proliferazioni di norme sembrerebbe sfuggire al controllo degli stessi organi legislativi, che il più delle volte non hanno la minima idea del volume delle norme da loro stessi prodotte, della reale necessità di tali norme, e, soprattutto, dell' impatto che tali norme hanno sulla vita di ogni giorno. Tutto questo induce anche ad un senso di insicurezza giuridica perché non esclude l' effetto di far apparire il diritto come una minaccia e non come una protezione. Per non parlare poi della folle burocrazia dove, soprattutto per l' imprenditore, i doveri contano ancora di più dei diritti.

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