“Quella che stiamo vivendo è una fase difficile dell’economia mondiale. I problemi dell’Europa possono estendersi alle altre aree economiche mondiali aumentando ancora di più le difficoltà generali. Da questa situazione si può uscire solo alzando il livello della collaborazione tra le aree dei grandi Paesi del mondo su progetti che non abbiano un profilo finanziario, ma che siano soprattutto basati sulle imprese e sull’economia reale. Questo significa che le esportazioni non bastano più, ma è necessario costruire intrecci solidi tra partner diversi su profili di natura globale. Questa è la nuova frontiera dell’internazionalizzazione. Solo così l’economia mondiale può ritrovare la strada della crescita e l’Europa il suo equilibrio economico e finanziario”. Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca oggi nel suo intervento al Forum economico Italia-Brasile, momento centrale, prima dell’avvio della fase “operativa” con gli incontri b to b (business to business) tra imprese italiane e brasiliane, della missione di sistema Governo, Regioni, enti camerali, imprenditori in Brasile. Al Forum hanno preso parte Marta Dassù, vice ministro del Ministero Affari Esteri, Gherardo La Francesca, ambasciatore d’Italia in Brasile, Riccardo Maria Monti, presidente Ice, Josè Leonidas Menezes Cristino, ministro brasiliano dei Porti, Fernando Pimentel, ministro brasiliano dello Sviluppo industria e commercio, Antonio Aguiar Patriota, ministro brasiliano degli Esteri, André Puccinelli, governatore dello Stato di Mato Grosso do Sul, Luiz Barreto, presidente del Sebrae (Agenzia brasiliana di sostegno alle piccole e medie imprese).
“Si tratta – ha detto Spacca – di un processo complesso da cui non può restare esclusa la micro e piccola impresa che è la massima parte dell’economia del nostro Paese. Questa strategia, infatti, non può essere appannaggio esclusivo della grande industria. La missione in Brasile, Paese molto complicato per esportare, ma favorevole per i processi di internazionalizzazione strutturata, si iscrive dunque in questa prospettiva. Il Brasile ha fondato il suo percorso di crescita prevalentemente sull’economia interna e sul mercato del sud America, cercando un costante equilibrio tra import ed export. Ma ora la crisi dell’economia europea impone a tutti la necessità di partecipare al riequilibrio del vecchio continente per evitare pericolose future dinamiche internazionali”.
Spacca ha in particolare evidenziato la convinta e nutrita adesione delle imprese italiane alla missione. “Nonostante la sua complessità – ha aggiunto – il fatto che oltre 700 imprese italiane abbiano manifestato un forte interesse a partecipare, e dall’altra parte 4.700 imprese brasiliane abbiano fatto altrettanto, testimonia che questo nuovo profilo di internazionalizzazione sia percepito come necessario. Le Marche hanno fatto da battistrada in questa nuova strategia avviando progetti che non si fondano sull’attività di esportazione, ma sulla collaborazione strutturale tra istituzioni, territori, banche, Università, finalizzata alla crescita dell’attività imprenditoriale”.
Esempi di questa metodologia riguardano proprio il Brasile dove le Marche hanno realizzato importanti progetti ispirati alla massima concretezza che hanno posto la Regione come interlocutore privilegiato delle istituzioni e dei principali stakeholder economici e tecnologici brasiliani, introducendo processi di cooperazione industriale e modelli di promozione dello sviluppo che il Brasile si è dimostrato interessato a replicare su vasta scala. Prendendo le mosse da una collaborazione diretta con il Sebrae nazionale la Regione ha realizzato collaborazioni strutturali privilegiate con gli Stati economicamente più importanti del Brasile: San Paolo, Pernambuco, ma soprattutto Parà e Amazonas dove 50 imprese dell’arredamento collaborano con 600 imprese brasiliane.
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