Il Friuli Venezia Giulia è da un anno a questa parte la regione italiana percentualmente più visitata dai turisti stranieri, la sesta in termini assoluti nonostante le ridotte dimensioni del territorio. Non a caso, quindi, le presenze extranazionali nell\’estremo Nordest d\’Italia hanno ormai superato il 50 per cento di quelle totali, caratterizzando il nuovo centro dell\’Europa come meta ad alta attrattività internazionale. Il dato è stato illustrato oggi dall'assessore regionale alle attività produttive, Federica Seganti, intervenuta a Gorizia, nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio, alla presentazione di "Retis – Rete Territoriale Isontina", quella che è stata definita un'operazione di intelligence mirata ad ottimizzare e mettere totalmente in rete la promozione e la commercializzazione turistica dell'Isontino a poco più di un anno dall'appuntamento con il Centenario della Grande Guerra.
Retis, il progetto di sviluppo turistico realizzato dal Consorzio per lo Sviluppo del Polo universitario di Gorizia con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, si propone – come ha piegato il presidente del Consorzio e neo assessore a Cultura, Turismo e Grandi Eventi del Comune isontino, Rodolfo Ziberna – di creare un'offerta complessiva del territorio coinvolto dalla Grande Guerra, fungendo anche da iniziativa pilota a livello regionale. Se quasi un quarto del turismo in Friuli Venezia Giulia è prodotto dall'Isontino, ha fatto notare il consulente strategico Piergiorgio Baldassini, significa che i margini di crescita sono a portata di mano, investendo soprattutto sulla fidelizzazione del cliente, sulla qualità del servizio e
sull'unicità-autenticità dei percorsi esclusivi. "Il turismo – ha commentato ancora Seganti, insistendo molto anche sulla destagionalizzazione dell'offerta – è l'unico settore che cresce nella nostra regione da un anno e mezzo a questa parte, creando posti di lavoro ed opportunità di investimento. Ormai – ha aggiunto – essere in rete è fondamentale quanto proporsi in lingua inglese prima ancora che in italiano. A questo proposito, il supporto del mondo universitario è importante e deve essere valorizzato e veicolato".
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