ECONOMIA: TONDO, LA SALVEZZA NON VIENE DA FUORI MA DA NOI STESSI

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Il lavoro, così come l\’anno vissuto sia gli imprenditori che i lavoratori che \’\’hanno costruito il nostro Friuli\’\’ è un\’esperienza importante da trasferire alle nuove generazioni nei momenti difficili che tutti stiamo attraversando, momenti di preoccupazione in cui, nonostante la pesante riduzione dei fondi disponibili \’\’stiamo cercando di intervenire a favore dei più deboli e dei lavoratori in difficoltà con il blocco di un anno dei pagamenti dei mutui casa sottoscritti dalle famiglie, perché sappiamo tutti che in questa regione la casa è un bene primario\’\’. Così il presidente della Regione Renzo Tondo ha ricordato uno dei provvedimenti inseriti in una finanziaria fortemente penalizzata dai tagli del Governo nazionale, in conclusione della cinquantanovesima Premiazione del Lavoro e del Progresso che ha avuto luogo oggi nel Teatro Giovanni da Udine ed è stata dedicata al cambiamento come necessità o virtù. Tondo ha espresso ''stima e affetto per tutti i lavoratori per le aziende che abbiamo premiato oggi'' e ha ripercorso le misure prese nel corso di questa legislatura a favore della riduzione del debito regionale evidenziandone il calo sino 850 milioni di euro (il 50 per cento in meno) alla fine del prossimo anno e osservando che il Friuli Venezia Giulia ha affrontato per primo i temi che sono diventati poi il fulcro delle politiche nazionali. Se le misure imposte dal Governo Monti erano giustificate dal baratro davanti a cui si trovava l'Italia, secondo Tondo oggi è tempo di riavviare il sistema e pensare allo sviluppo, specie dopo aver affrontato il cambiamento necessario con la promozione di riforme che hanno eliminato alcuni istituti ''che non potevamo più permetterci'' arrivando, mentre la Sicilia nonostante il deficit conferma la volontà di mantenere lo status quo, alla riduzione dei membri del Consiglio regionale. Il presidente ha difeso le scelte della Regione in tema di energia, dall'elettrodotto al rigassificatore, evidenziandone l'importanza sia per le aziende che per il conseguente aumento del lavoro in Friuli Venezia Giulia e ricordato che dall'inizio della legislatura ''abbiamo messo quasi 650 milioni a favore della produttività e dello sviluppo''.
''Con assoluta chiarezza'', come ha affermato egli stesso, Tondo ha confermato la volontà della Regione di continuare a dare sostegno al lavoro e al sistema produttivo anche attraverso queste scelte energetiche e ha ricordato il ''dibattito politico attorno alla terza corsia'', osservando che se si fossero attesi i fondi dello Stato per partire ''i progetti sarebbero ancora sulla mia scrivania ma non ci sarebbe un cantiere aperto''. Tondo ha citato le difficoltà del passato, dal dopoguerra al terremoto, il dibattito politico molto forte sui Comuni del Friuli Venezia Giulia, che stanno meglio di altri in Italia, affermato che il Friuli Venezia Giulia si debba presentare come una regione compatta, sottolineato che qui l'autonomia è assunzione di responsabilità e non privilegio, ribadito l'impegno per il futuro anche se non vi sono certezze. ''Dobbiamo avere fiducia, non piangerci addosso e capire che la salvezza non viene da fuori ma da noi stessi, come è sempre accaduto'' ha concluso il presidente ricordando che, nonostante sia stato messo a dura prova, il sistema regionale ha retto perché la nostra è ''una comunità più sobria, più essenziale e completa''.

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